rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Una orchestra di ragazzi speciali. È la terapia dell'aps 'Note a margine'

L'aps foggiana è riuscita a mettere su una vera e propria orchestra. E si pensa a fare concerti in giro per la provincia

Tutto è iniziato da una esigenza personale: la musicoterapia tradizionale non dava risultati con la figlia. E allora Rossella Di Sabato ha preso una decisione che ha cambiato la sua vita (ma anche quella del resto della famiglia): lasciare il lavoro da impiegata per creare qualcosa che dia ai ragazzi speciali la possibilità di fare musica in una orchestra.

È così nel 2012 è nata ‘Note a margine’, un’associazione di promozione sociale che fa della musicoterapia orchestrale lo strumento per favorire l’inserimento sociale di persone (soprattutto bambini e ragazzi) con handicap fisico, psichico o sensoriale. Un percorso che ha avvicinato, in poco più di dieci anni, tante famiglie anche incuriosite da quella musicoterapia un po’ sui generis.

Molte persone – ha raccontato Rossella (che è la presidente dell’aps) durante la conferenza stampa di presentazione del percorso svolto negli ultimi mesi – si sono rivolte a noi perché hanno visto in ciò che facciamo una terapia naturale, capace di lavorare sulle emozioni, di portare a risultati senza essere invasiva. E per noi vedere i progressi dei ragazzi e delle ragazze che abbiamo in carico è la soddisfazione più grande”.

Ma che cos’ha di diverso la musicoterapia di ‘Note a margine’? “Non abbiamo scelto gli strumentini dello strumentario Orff – ha spiegato il maestro Carmen Battiante che si occupa dei musicisti in erba dell’aps – perché non hanno quelle frequenze che possono lavorare a livello corporeo, fisiologico sulla persona. Abbiamo, optato per una musicoterapia fatta con gli strumenti classici come violini, violoncelli, contrabbassi e grandi percussioni perché hanno un effetto curativo: entrano in sintonia con le frequenze interne del corpo umano”.

E non solo. Oltre alla musicoterapia orchestrale, famiglie e ragazzi qui hanno la possibilità di sperimentare anche la cosiddetta terapia Tomatìs che grazie ad una cuffia provvista di una placca che lavora tramite conduzione ossea, permette alla musica di agire su cervello e cervelletto dando benefici sia a livello cognitivo e corporeo che emotivo. Un mix che ha portato tanti genitori a vedere rinascere i propri figli.

A mio figlio a tre anni e mezzo – ha raccontato mamma Rosaria – è stata diagnosticata la sindrome di autismo grave. Siamo intervenuti subito con terapia cognitivo comportamentale, logopedia e poi abbiamo affiancato le terapie di questo centro. Oggi ha 15 anni, va al liceo ed è autonomo. Certo, continua il suo percorso, ma posso dire che è rinato”.

Tiziana, invece, ha condiviso la sua esperienza con un figlio, “con problemi neuropsicologici”, un bimbo che “non faceva tante domande e non ricordava facilmente”, me che oggi “ricorda le cose di quando era piccolo”.

Insomma, un piccolo faro per molti. Anche per le scuole. Negli ultimi mesi, infatti, ‘Note a margine’ ha portato la propria esperienza fuori dalle mura dell’associazione ed è entrate in diverse scuole foggiane con workshop e mini esibizioni di questi musicisti speciali. Superato il banco di prova della città, ora Rossella pensa ad esportare l’idea in provincia. Mentre il maestro Battiante ci ha anticipato che in cantiere c’è un altro ambizioso progetto.

Creeremo un ambiente – ha detto – dove si metteranno in campo più terapie neuroplastiche che lavoreranno per far sì che il cervello diventi capace di curare se stesso. Ma per scaramanzia non dico altro. Aspettiamo che il progetto passi”.

E noi incrociamo le dita per loro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Una orchestra di ragazzi speciali. È la terapia dell'aps 'Note a margine'

FoggiaToday è in caricamento