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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Covid, incidenza in Puglia supera quota 1400: casi di reinfezione raddoppiati in una settimana

Le sottovarianti e l'allentamento delle misure di precauzione hanno determinato la risalita della curva. A incidere anche il ricorso ai test rapidi autosomministrati, che non consentono il completo tracciamento

Il Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia ha rilevato nelle ultime 5 settimane un importante incremento dei contagi, che sta interessando peraltro tutta l’Italia: all’inizio del mese di giugno nella nostra regione il tasso di incidenza si attestava su valori di 180 casi per 100.000 abitanti, Rt sintomi pari a 0.72, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica era l’8% con 241 persone ricoverate, mentre in terapia intensiva il 3%.

I dati dell’ultima settimana di monitoraggio epidemiologico (dati relativi al periodo 27 giugno - 3 luglio, aggiornati al 7 luglio) hanno restituito un quadro diverso, con un tasso di incidenza settimanale di 1320 casi per 100.000 abitanti, 380 ricoverati in area medica (tasso di occupazione 14%) e 18 in terapia intensiva (4%). L’indice Rt sintomi è 1.5, compatibile con uno scenario epidemico di tipo 3, che implica una situazione di trasmissibilità diffusa con rischi - nel medio periodo - di sovraccarico dei servizi assistenziali. Nella giornata di oggi, 12 luglio, il tasso di incidenza risulta pari a 1417 casi per 100.000 abitanti. 

Come nella gran parte dei Paesi europei e nelle altre regioni italiane, la curva dei contagi ha ripreso a salire sia per l’arrivo delle sottovarianti Omicron B.4 e B.5, sia per l’allentamento delle misure di precauzione.

Le sottovarianti ormai prevalenti hanno infatti caratteristiche di diffusività e di evasione dalla risposta immunitaria tali da aumentare i rischi di contagio, anche tra le persone che hanno già contratto l’infezione da Sars-CoV-2 nelle precedenti ondate: la percentuale di reinfezioni è passata dal 6% all’11% nell’ultima settimana di monitoraggio. Si segnala che le persone che non hanno ricevuto nessuna vaccinazione hanno un rischio di reinfezione di oltre due volte più alto delle persone vaccinate.

L’incremento dei contagi sta riguardando in questa fase tutte le fasce di età, con valori più elevati nelle classi centrali (30-39 anni).  

La proporzione di persone con manifestazioni severe della malattia rimane bassa nonostante l’aumento dei contagi, grazie alle vaccinazioni anti Covid-19 che continuano ad esercitare un’ottima protezione nei confronti delle conseguenze più gravi dell’infezione. 

Il rischio di ricovero e decesso continua ad essere elevato nelle persone non vaccinate: i non vaccinati hanno un rischio maggiore di oltre 3 volte di essere ricoverati rispetto a chi ha ricevuto una dose booster e di oltre 7 volte di morire per Covid e il rischio aumenta con l’aumentare dell’età.

La Regione Puglia ha comunque da tempo attivato un tavolo di monitoraggio quotidiano delle chiamate del 118, degli accessi al pronto soccorso e dei posti letto dedicati al Covid-19 e all’assistenza ordinaria, che consente di modulare tempestivamente l’offerta di servizi rispetto al mutare della situazione dei contagi.

Negli ultimi tre giorni sembra assistersi ad una iniziale decelerazione della curva epidemica: il numero di contagi risulta ancora in incremento rispetto ai 7 giorni precedenti, ma la variazione percentuale positiva è passata da oltre il 70% della settimana scorsa a valori al di sotto del 40%. Ciò significa che i casi sono tuttora in aumento ma con una velocità minore: si tratta di primi segnali incoraggianti ma che devono trovare conferma nei prossimi giorni e devono spingere ad aumentare i livelli di cautela, se vogliamo riportare l’andamento dell’epidemia a livelli più gestibili nelle prossime settimane.

Rimane infatti fondamentale cercare di contenere la circolazione virale e mitigare al massimo l’impatto clinico dell’epidemia, per prevenire l’insorgenza di nuove varianti, per ridurre il rischio di persone con manifestazioni del cosiddetto long Covid-19, per proteggere le persone più vulnerabili, per non sovraccaricare il sistema sanitario nelle delicate settimane di agosto.

L’andamento epidemiologico dei contagi risente oggi della diffusione dei test antigenici rapidi Sars Cov-2 autosomministrati i quali, acquistati direttamente dai cittadini, non consentono il completo tracciamento dei contagi e la registrazione puntuale di tutti i soggetti che si sono infettati e che sono guariti con conseguenti riflessi negativi sulle attività di gestione dell’emergenza e di copertura vaccinale; infatti, i soggetti guariti e non tracciati nei sistemi informativi regionali e nazionali non sono rilevati ai fini della definizione della popolazione target per fascia d’età o condizione di fragilità.

Pertanto, la Regione Puglia ha ribadito con propria circolare che i soli test ammessi ai fini della conferma di contagio da Covid-19 e di accertamento della guarigione sono i test molecolari e i test antigenici rapidi di terza generazione effettuati dalle Asl, dalle farmacie, dai laboratori pubblici e privati nonché dai professionisti ammessi a far parte della rete regionale Sars Cov-2 garantiti ai cittadini aventi diritto con oneri a carico del Ssr, i quali sono tenuti alla registrazione dei dati nella piattaforma informatica regionale che conferisce poi i dati alle piattaforme nazionali.

“Due sono gli strumenti a nostra disposizione: per limitare i contagi occorre continuare ad adottare le misure di prevenzione individuali e collettive raccomandate - spiega Lucia Bisceglia, direttrice Area Epidemiologia e Care Intelligence Aress Puglia -  uso della mascherina negli ambienti chiusi, soprattutto se ci sono persone fragili, e in tutte le occasioni di possibile assembramento ma  anche frequente ventilazione dei locali; per prevenire le conseguenze più gravi della malattia è necessario garantire l’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione, e il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo per le categorie attualmente previste”.

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