Consiglio comunale, De Santis: “Diserterò la seduta"
“Aspetto ancora di discutere le linee programmatiche per il governo di una città devastata che potrà vivere giorni migliori solo se i suoi amministratori sapranno ben programmare e non solo farsi sopraffare dalle emergenze”
LEONARDO DE SANTIS - E’ la prima volta, da quando ho l’onore di rappresentare i cittadini foggiani, in seno al Consiglio Comunale, che diserterò la seduta. Per me è una decisione sofferta, ma dettata da eventi che non appartengono alla mia volontà.
All’ordine del giorno vi è un solo accapo: Riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio rinveniente dall’espletamento del servizio di manutenzione del verde pubblico da parte delle cooperative sociali del verde, ai sensi dell’art. 194 comma 1 lettera c.
Tenendo sempre a cuore i diritti dei lavoratori, che a mio parere sono incappati nel tranello di un lavoro “elargito” e non stabilizzato, come dovrebbe essere in un paese civile, senza nulla togliere ai diritti economici degli stessi, riconosciuti dalla politica e sanciti dal parere del Tribunale di Foggia, ritengo che il metodo usato per addivenire alla soluzione della questione non possa esattamente configurarsi come un metodo condiviso e condivisibile.
A tutela della carica da me rivestita, del ruolo della Amministrazione Comunale, investo il Prefetto di Foggia e per suo tramite il Ministro dell’Interno, affinché intervengano per ripristinare nel Comune di Foggia quell’ agibilità democratica ormai più volte messa in forse da taluni atteggiamenti e comportamenti ripetutamente consumati ai danni degli amministratori da parte di taluni.
In un Comune come il nostro, dove l’amministrazione si trova a gestire una situazione economica e finanziaria ereditata ,da pre-dissesto, vi sono migliaia di posizioni di credito legittime d’imprenditori, cooperative, singoli cittadini, lavoratori che meritano una risoluzione tempestiva e non si può accettare che per questi problemi prevalga la legge del più forte.
Certamente nella gestione dell’emergenza vi sono precise responsabilità del Presidente del Consiglio per come si sono tenute le assisi comunali in oggetto, trovo anche che si sia sbagliato nel proseguire senza nessuna presa di coscienza e di posizione, una seduta consiliare dopo l’aggressione subita da un consigliere; ma vi è anche una responsabilità politica del Primo Cittadino, e non è la prima volta, che non è riuscito a trovare una soluzione condivisa con la parte politica che lo sostiene, ma si è fatto trascinare dagli eventi, consentendo ad una parte dell’’opposizione di assumere il ruolo di “ammortizzatore sociale”
A quasi tre anni dall’insediamento di quest’amministrazione, a più di due mesi dall’ingresso della nuova Giunta , aspetto ancora di discutere le linee programmatiche per il governo di una città devastata che potrà vivere giorni migliori solo se i suoi amministratori sapranno ben programmare e non solo farsi sopraffare dalle emergenze.
Sono consapevole che in una città dove non è netta la divisione tra ciò che è legale e ciò che non lo è, una posizione del genere potrebbe generare ripercussioni sull’incolumità personale, ma l’intento è anche quello di evitare che sotto la spinta delle pressioni si prendano decisioni che badano all’immediato e non al futuro dei lavoratori, che in un momento di crisi come questo, non possono permettersi di perdere le esigue entrate derivanti da un lavoro purtroppo soggetto sempre all’ipotesi di un rinnovo di contratto di servizio.