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Lunedì, 29 Aprile 2024
Comunali Foggia 2023

Primi avvertimenti nel campo largo: instabilità all’orizzonte, ma litiga anche l’opposizione

Mainiero carico a molla sulle presunte cause di incompatibilità, colpisce anche l’ultima arrivata in Giunta Lucia Aprile

Il campo largo progressista supera il primo banco di prova con 18 signorsì, ma arrivano i primi avvertimenti, mentre i civici marcano il confine con il centrodestra e, ai titoli di coda, volano gli stracci nell’opposizione. È il voto sulla vice presidenza del Consiglio comunale, affidata alla consigliera di Fratelli d’Italia Concetta Soragnese, a spaccare la minoranza.

Ad accendere la miccia è stato l’ex candidato sindaco Antonio De Sabato che ha sollevato perplessità sull’opportunità di eleggere “chi all’epoca non si dimise, quando lo tsunami giudiziario stava colpendo la nostra città”. Si propone lui per quel ruolo: “Lo stacco netto col passato può essere dato solo attraverso una candidatura civica”.

“Noi siamo la terza forza in questa città, con oltre il 22% dei consensi, ma manteniamo coerenza”, ha detto il consigliere Nunzio Angiola nel suo intervento, parlando anche a nome dei colleghi civici Giuseppe Mainiero e Antonio De Sabato. “Una parte della minoranza, con il proprio comportamento, ha sancito il primo atto di inciucio di questa legislatura”. Voti e astensionismo confermano anche secondo il civico più a sinistra "un tacito scambio di favori tra il Pd e il centrodestra".

L’altro ex candidato sindaco, Raffaele Di Mauro, ha invitato i due civici ad essere “più cauti nelle loro dichiarazioni”. Ad Angiola suggerisce di non sperperare l’ottimo risultato elettorale “facendo populismo spicciolo”, mentre bolla come “ingenerose” le sue parole su Concetta Soragnese, fino a definirla una votazione sul suo onore e chiedendo un segnale. I colleghi dell’opposizione, a cominciare da Gino Fusco di Forza Italia, l’hanno difesa. Ne apprezzano “integrità e capacità” (parole del Cinquestelle Giovanni Quarato) anche nella maggioranza.  

Si dice sorpresa e rammaricata dall’intervento di Antonio De Sabato, la diretta interessata: “Sulla mia moralità e integrità politica e personale, non solo io, ma tutti i miei elettori e tante persone che mi sono state vicine non hanno mai avuto dubbi”. E così rispedisce al mittente le accuse. 

Il centrosinistra, sulla scorta dell’invito della sindaca Maria Aida Episcopo che ha auspicato una convergenza dell’aula sulle rispettive indicazioni di maggioranza e opposizione, vota la candidata del centrodestra Concetta Soragnese, eletta con 22 voti favorevoli. Si sono astenuti in sei. I civici hanno votato Antonio De Sabato (che ha ottenuto quattro voti). A prescindere dal genere, sul colore rosa di cui si tinge il Consiglio, preferisce indugiare sulle capacità delle elette.

Era stato facile profeta Giuseppe Mainiero, quando aveva chiesto il voto segreto, appellandosi all’articolo 28 del regolamento del Consiglio comunale che lo indica quando le deliberazioni implichino

Ma l’articolo 3 del medesimo regolamento, dedicato all’elezione del presidente e del vice presidente, prevede espressamente che avvenga con scrutinio palese.“un apprezzamento ed una valutazione discrezionale delle qualità e capacità di persone”.

Sulla presidenza del Consiglio comunale, affidata alla Dem Lia Azzarone, quattro Cinquestelle su cinque, ad eccezione del più suffragato Mario Dal Maso, che ha abbandonato l’aula in segno di dissenso, hanno capitolato e hanno accolto la proposta arrivata, irritualmente, direttamente dalla sindaca, per quanto indicazione del Pd.  

“Con un pizzico di sofferenza, com’è giusto che sia, riteniamo di dover essere uniti e compatti”, ha detto il consigliere M5S Giovanni Quarato preannunciando il voto favorevole del gruppo che solo la sera prima aveva incassato l’assessorato all’Ambiente. Ma il collega Francesco Strippoli mette le mani avanti e avvisa gli alleati che ora si apre “una nuova fase”: davanti ai temi saranno loro a decidere, senza indicazioni di sorta, promettendo anche mozioni “scomode”. Sarà difficile, dunque, controllare i loro voti. 

Dal canto suo, Pasquale Cataneo (Italia del Meridione) non si piega: si astiene alle votazioni, senza sottostare alla linea della sindaca e della maggioranza. Sarà lui, fa sapere, ad incarnare anche le istanze di quelle forze del campo largo progressista che hanno contribuito alla vittoria del campo largo progressista estromesse dalla composizione della Giunta. Tiene il punto. Anche lui voterà secondo coscienza atto per atto. 

Appaiono invece allineati e coperti i Popolari per Foggia, rappresentati in aula da Benedetto Buenza, altra forza che, almeno per ora, non ha rimediato alcuna postazione.

La sindaca dalla lacrima facile anche quando si compie il disegno dell'elezione della presidente del Consiglio, nel suo discorso dopo il giuramento si definisce “figura tecnica e fiduciaria proposta dal Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte”, puntellando la terza casella M5S mancante. “In questo Palazzo – promette ai cittadini - gli interessi personalistici di chicchessia non troveranno più spazio e accoglienza, saranno fieramente e ostinatamente avversati e denunciati”.

Il centrodestra promette un ruolo di opposizione costruttivo e propositivo. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Claudio Amorese, a margine della presentazione della Giunta, osserva “scontri sottotraccia ancora molto forti” nella maggioranza, e avanza il sospetto di un “baricentrismo che alimenta la conduzione della nostra città”. Si era complimentato con la sindaca per come aveva “infiocchettato” per i Cinquestelle la candidatura di Azzarone alla presidenza.

A partire decisamente in quarta è Giuseppe Mainiero, che incarna sin dai primi minuti il ruolo di grande oppositore, monopolizzando a lungo il dibattito. Dal primo all’ultimo punto ha ravvisato profili di incompatibilità e ineleggibilità per alcuni degli eletti e poi degli assessori appena nominati.

Il consigliere Dem Mario Cagiano ha chiesto alla segretaria generale Maria Giuseppina D’Ambrosio di esprimersi nel merito delle diverse ipotesi configurate. Nel caso della sindaca, non ravvede ragioni di incompatibilità. In merito alla posizione di Davide Emanuele, fino a poco tempo fa commissionario della Asp De Piccolellis, “sarebbe ipotizzabile una causa di ineleggibilità, tuttavia ha comunicato le dimissioni presso la Regione Puglia il 21 settembre 2023, data che precede la presentazione delle candidature. Lo statuto dice che le dimissioni sono immediatamente efficaci e non revocabili”.

Quanto alla presunta causa di incompatibilità di Amato Franco Nunziante, eletto nella lista Prima Foggia nella coalizione di centrodestra, la segretaria generale si riserva un “approfondimento istruttorio”. È funzionario di una società dei tributi che affianca il Comune di Foggia. Verificherà se si configuri o meno il conflitto di interessi, l’inquadramento giuridico e il ruolo attualmente ricoperto.

Mainiero, dopo la presentazione della nuova Giunta, eccepisce un’altra pesante presunta incompatibilità, quella del vice sindaco Lucia Aprile all’Ambiente: “Ha un contenzioso di carattere penale contro Amiu”, fa rilevare. Gli esposti presentati e il suo cavallo di battaglia potrebbero costarle la delega. 

La sindaca si è detta “particolarmente fiera ed orgogliosa della squadra assessorile”, che definisce “innovativa, perché gli equilibri di genere sono più che rappresentati, e intergenerazionale”: “Siamo tutti di Foggia - ha tenuto a precisare - Un altro punto di merito è che il 90% di questa squadra ha lottato in campagna elettorale, si è candidata e ha creduto nelle ragioni e nella filosofia del campo largo progressista”. 

I primi segnali, però, nella coalizione che al primo lavaggio si restringe, non promettono una pace perpetua. 

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