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Comunali 2020 Lesina

Un solo candidato sindaco e due comitati contro. Di Mauro scuote l'astensionismo: "Lesina ha bisogno di un governo"

Braccio di ferro tra l'unica lista che si è presentata alle elezioni amministrative, a trazione Lega, e due comitati che vogliono aspettare fino a maggio e invitano a non votare per non raggiungere il quorum

"Quello che mi manca è il confronto". Solo all'apparenza Primiano Di Mauro, unico candidato sindaco di Lesina alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre, non ha rivali. Deve vedersela con il partito degli astensionisti: due comitati gli fanno la guerra. Avrebbe preferito la fisiologica dialettica della competizione elettorale. Vecchie ruggini e più recenti dissapori agitano la comunità lagunare e alimentano un clima incandescente. Nelle ultime ore si consuma anche un'incredibile guerra dei comizi.

Si è presentata una sola lista: Lesina Azzurra, una civica orientata a destra, a trazione Lega. Compongono la squadra Maria Libera Augelli, Antonella Nunzia Basile, Leonardo Biscotti, Leonardo Bramante, Mario Cardarelli, Giovanni Di Mauro, Maria Rita Carmela Esposito, Michele Lombardi, Alessandra Matarante, Vincenzo Marotta, Maria Libera Pegoli e Gaetano Pezzicoli. Si stanno facendo in quattro per spiegare il loro progetto. Girano casa casa con un volantino di poche parole: "Io voto. Un mio diritto. Un mio dovere. Sempre".

Primiano Di Mauro, a pochi giorni dal verdetto delle urne, si dice "cautamente fiducioso": "La gente è intelligente, ragiona e sa quanto sia importante, in ogni caso, andare a votare".

Definisce la crociata dei comitati L'Altra Lesina e No Quorum una "brutta contro-campagna elettorale, non per un proprio progetto, non per una propria lista ma contro l'unico progetto che è stato messo in campo".

La considera "molto scorretta", tanto da valutare addirittura la possibilità di sporgere querela: "Ci attribuiscono ricatti o comportamenti che non ci appartengono". Striglia i due cartelli che non sono stati in grado di fare sintesi su un candidato sindaco: "Loro sostengono di non  aver avuto il tempo, che non si conoscono, poi di fatto i sostenitori e quelli che sono gli iscritti a questi comitati rappresentano un numero sicuramente sufficiente a fare una se non due liste. Stanno spendendo tante energie che potevano essere impiegate per fare una lista. Mi riferisco soprattutto alla sinistra che è lo schieramento di quegli ideali forti tra cui il diritto civico al voto: non sta dando la possibilità ai propri elettori di avere una lista di riferimento ma soprattutto non ci sarà un'opposizione se noi ce la facciamo. E questa è una cosa grave".

Prova a smontare una per una le tesi brandite dai comitati, a cominciare dall'accusa di aver disarcionato la passata amministrazione, durata appena un anno: "Abbiamo pensato di porre fine a quella che sarebbe stata soltanto una lunga agonia. Sono solo una persona che non è legata a una poltrona". La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la surroga di un assessore, Leonardo Bramante. "Ma a parte questo è venuta a mancare proprio la fiducia. Mi è stato rimproverato di essere presente in Protezione Civile durante il Covid, ma per me bisogna stare vicino ai cittadini quando ne hanno veramente bisogno".

L'altro argomento usato contro Lesina Azzurra è la composizione della lista: "Ci sono amici di sempre e in particolare un paio di persone che provenivano dallo schieramento di centrosinistra, ma civici, anzi con un pensiero tendenzialmente di centrodestra. Ora viene detto a queste persone che non vanno più bene, ma questo è un po' il modo di pensare degli uomini di sinistra: finché stanno con loro va tutto bene". Non salva nemmeno il comitato più a destra: "Quasi tutti erano nella Lega, oggi affermano che loro non si legano. Se avessero fatto una lista, per la quarta volta sarebbe stata bocciata". 

In un paese di poco più di 6000 abitanti ci si conosce un po' tutti, si sa, ma lui ha sentito l'esigenza di presentarsi inviando una lettera alla cittadinanza, e poi un'altra sull'importanza del voto. Conta di ripartire dalle progettualità avviate quand'era vicesindaco. "Ho lavorato per candidare una pista ciclabile nel Cis Capitanata. C'è da sistemare di nuovo il lungolago. Noi non siamo quelli che pensano che ciò che è stato fatto vada demolito: sono soldi pubblici. Abbiamo strade interpoderali indecenti. È praticamente pronto un finanziamento di un milione e mezzo di euro per rifare le strade cittadine". Ha un debole per le categorie un po' più sfortunate, e nel suo programma c'è anche il mondo della disabilità.

Tra le priorità inserisce il completamento della sistemazione del porticciolo di Marina di Lesina, il ripristino della viabilità ed un piano di viabilità per Lesina, parcheggi e zone a traffico limitato temporizzato, il piano degli orari e nuovi criteri di apertura delle attività commerciali, il potenziamento del servizio di raccolta differenziata, l'ammodernamento del Centro comunale di raccolta di Lesina e la creazione di un Ccr anche a Marina di Lesina ("è pronto, c'è da fare solo un passaggio in Consiglio comunale"). E per lui è impensabile rimandare a maggio: "C'è tanto da lavorare ma soprattutto bisogna farlo presto. Pensiamo ai commercianti: alla luce della crisi economica, generata dalla pandemia, non possono essere lasciati da soli, come tutta quanta la cittadinanza e le altre categorie. C'è bisogno di dare subito un governo a Lesina".

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