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Un ricco programma che mette insieme i due teatri di Lucera. si alza il sipario sulla ‘PrimaVera Stagione’

Presentata la nuova stagione teatrale che mette insieme i due principali palcoscenici della città di Lucera (Teatro Garibaldi e Teatro dell'Opera) e propone un virtuoso modello di sinergia fra istituzioni e cittadinanza

“Da “Primavera al Garibaldi” a “La PrimaVera Stagione”. La rassegna teatrale di primavera - che ha portato a Lucera in aprile e in maggio Luigi Lo Cascio, Maria Paiato, Alessio Boni e Marcello Prayer e Marco Baliani - è stato il primo passo, il primo impulso vitale, nato con il preciso auspicio di  estendere quest’esperienza a tutte le altre stagioni. E quella che presentiamo oggi è “La PrimaVera Stagione”». Con queste parole Fabrizio Gifuni ha aperto, giovedì 23 novembre, la conferenza-incontro di presentazione della Stagione teatrale di Lucera. «È la realizzazione di un desiderio, un numero zero che non solo mette insieme dopo tanti anni in un unico programma organico i due principali palcoscenici della città - lo storico Teatro Garibaldi e il Cineteatro dell’Opera – ma mette in atto soprattutto un modello virtuoso di sinergia e partecipazione fra istituzioni e cittadinanza. La Stagione teatrale 2017/2018 nasce infatti dalla collaborazione fra il Comune di Lucera e il Teatro Pubblico Pugliese ma si avvale del contributo economico essenziale di aziende del territorio e privati cittadini. Un esempio di cittadinanza attiva, l’unico modello possibile, a mio avviso, per lo sviluppo futuro della città”, ha spiegato l’attore. 

Un programma ricco che consta di otto spettacoli, scelti con competenza e passione da  Natalia Di Iorio e Fabrizio Gifuni, attore legato a Lucera da radici forti e da un grande amore per questa città.

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Si parte oggi, venerdì 24 novembre, al Cineteatro dell’Opera con “Non ti pago”, nato dal genio di Eduardo De Filippo, ultima regia di Luca De Filippo portata in scena dalla sua storica compagnia composta da Gianfelice Imparato, Carolina Rosi, Viola Forestiero, Nicola Di Pinto, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Massimo De Matteo, Carmen Annibale, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo e Giovanni Allocca.  Un’occasione da non perdere per la città di Lucera, la possibilità di assistere a un grande modello di teatro di tradizione, uno spettacolo divertentissimo e popolare nel senso più alto del termine.

Si continua il 27 gennaio al Teatro Garibaldi con “L’uomo seme”, racconto di scena ideato, diretto e interpretato da Sonia Bergamasco e tratto dall’omonimo libro di Violette Ailhaud. Uno spettacolo corale (con Rodolfo Rossi, Loredana Savino, Gabriella Schiavone, Maristella Schiavone, Teresa Vallarella) in forma di ballata, in cui si intrecciano racconto, canto e azione scenica, con la drammaturgia musicale a cura di Rodolfo Rossi e del quartetto vocale Faraualla. «Questo spettacolo ha permesso di creare un primo  legame fra il Teatro Garibaldi di Lucera e un grande Teatro nazionale come il Franco Parenti di Milano. Proprio a Lucera infatti si sono svolte le prime prove di questo spettacolo che debutterà a Milano a gennaio in Prima nazionale per tornare a Lucera alla fine del mese», ha dichiarato Gifuni.

Il 14 febbraio si torna al Cineteatro dell’Opera con “Pueblo” di Ascanio Celestini, uno degli interpreti più amati e apprezzati del teatro di narrazione, che porta in scena – con Gianluca Casadei - la seconda parte di una trilogia dedicata all’umanità degli umili, presentata in prima nazionale, a ottobre, nell’ambito del RomaEuropaFestival.

È poi la volta di “Leonòr” in programma il 1° marzo al Teatro Garibaldi, dedicato alla figura di Eleonora de Fonseca Pimentel, interpretata da Enza Piccolo, con la regia di Carlo Bruni, direttore del Teatro Garibaldi di Bisceglie. Eleonora fu poetessa, scrittrice e una delle prime donne giornaliste in Europa; protagonista nei moti partenopei del 1799 e di quell’effimera repubblica meridionale, condusse un’esistenza esemplare, appassionata e faticosa, che ci parla ancora oggi, con grande forza, di libertà e giustizia, di amore e dignità.

Lunedì 26 marzo, a primavera iniziata, il Teatro dell’Opera ospiterà “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Dale Wasserman dall'omonimo romanzo di Ken Kesey, che torna in scena grazie all’adattamento dello scrittore Maurizio de Giovanni. Uno spettacolo di Alessandro Gassmann che ha ideato un allestimento personalissimo, elegante e contemporaneo, e diretto un ottimo cast di attori (Daniele Russo e Elisabetta Valgoi e con Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Emanuele Maria Basso, Alfredo Angelici, Daniele Marino, Gilberto Gliozzi,  Davide Dolores, Antimo Casertano, Gabriele Granito, Giulia Merelli).

“La più lunga ora”, in scena giovedì 5 aprile al Teatro Garibaldi, è il racconto della vita di Dino Campana, narrata in prima persona dal poeta stesso, nel manicomio di Imola dove ha trascorso gli ultimi 14 anni della sua vita. Il racconto dell’esistenza straordinaria e grottesca, tra realtà e mitologia, di uno dei più grandi e controversi poeti italiani del’900, si fa materia per uno spettacolo teatrale potente ed ipnotico, che vede Vinicio Marchioni - conosciuto dal grande pubblico televisivo e cinematografico – offrire una prova d’attore di rara forza e sensibilità.

Sabato 21 aprile al Teatro Garibaldi “Mi sa che fuori è primavera” uno spettacolo che nasce a partire dal romanzo di Concita De Gregorio con la regia di un grande autore della scena contemporanea, Giorgio Barberio Corsetti, e il vibrante corpo di scena di Gaia Saitta.  Presentato a settembre in Prima nazionale al Teatro Studio Mariangela Melato del Piccolo di Milano.

Indagando una storia vera - quella di Irina Lucidi - tristemente nota alla cronaca, Concita De Gregorio crea nel suo romanzo un congegno narrativo rapido, incalzante e pieno di sorprese, che Barberio Corsetti e Gaia Saitta hanno trasposto per il teatro assecondando la limpida semplicità di uno sguardo mai vinto.

La stagione si chiude giovedì 10 maggio al Teatro Garibaldi con “Roma ore 11” di Elio Petri. Un reportage giornalistico, un libro, un film e anche uno spettacolo teatrale diventato negli anni un vero e proprio cult della scena italiana. Uno straordinario cast di prime attrici - Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres - che portano avanti insieme, da anni, un lavoro di ricerca espressiva fra i più vivaci ed originali della scena contemporanea.

«Sono contenta di questa stagione perché comprende spettacoli che servono alla città per costruire una base da cui partire per una sempre maggiore valorizzazione delle grandi potenzialità di un territorio come quello di Lucera» ha affermato Natalia Di Iorio, una delle più importanti figure di riferimento per l’organizzazione teatrale italiana.

Ad esprimere soddisfazione per “La PrimaVera Stagione” è stato anche Carmelo Grassi, presidente del Teatro Pubblico Pugliese, che ha dichiarato: «oggi ufficializziamo un programma che mi piacerebbe diventasse un format da portare nei 56 comuni in cui lavoriamo. Perché questa stagione è un esempio di buona pratica, che nasce dalla storia di questa città e mette insieme un’idea di fare rete e la capacità di un’amministrazione di lasciare spazio a chi ha le competenze giuste. Si sente la passione di chi non solo conosce il teatro ma lo ama».

Anche il Sindaco Antonio Tutolo e l’assessora alla Cultura Carolina Favilla hanno evidenziato come questa Stagione teatrale sia un gesto d’amore verso la città di Lucera da parte di Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio, che hanno messo a disposizione per il secondo anno gratuitamente le loro professionalità.

Fabrizio Gifuni nel corso della conferenza ha ringraziato una per una le aziende locali e i privati cittadini che hanno contribuito alla realizzazione della Stagione e l’associazione Mediterraneo è Cultura (organizzatrice del Festival della Letteratura Mediterranea) per il sostegno che continua a dare alla manifestazione, e ha concluso: «per far radicare sul territorio questo progetto servono tempo, pazienza e umiltà. Solo così si potrà crescere tutti insieme. Il mio auspicio è che in futuro si riescano trovare nuove forme di sinergia anche con le realtà teatrali locali e con le scuole presenti sul territorio».

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