Una nuova versione dei Canti di Catullo con la prof. Dalila D’Alfonso
Un primo novembre alternativo. È quello offerto dalla libreria Ubik di Foggia che proprio il giorno in cui si festeggiano tutti i Santi proporrà agli amanti della poesia una serata all’insegna dei canti di Catullo. A partire dalle 18.30, infatti, sarà ospite della libreria di piazza Giordano la giovane docente e latinista foggiana Dalila D’Alfonso che presenterà la sua traduzione (con ricco compendio di note) dell’opera di poeta latino, fresca di pubblicazione per Rusconi. Un incontro dedicato al poeta dei baci, in realtà autore di un nuovissimo canone poetico, amato e imitato, di cui è possibile apprezzare questa nuova versione in italiano corrente. A conversare con Dalila D’Alfonso, ricercatrice e studiosa foggiana, sarà l’autore e giornalista Tony di Corcia.
L’opera si chiama ‘Canti’ e vanta una introduzione – dedicata a Giovanni Cipriani, docente mai dimenticato dell’Ateneo foggiano – curata dalla professoressa Grazia Maria Maselli. Presentato dalla stessa autrice come libellus lepidus e novus, l’eterogeneo corpus di poesie di Catullo, con i suoi 116 componimenti, riflette i canoni di un nuovo comporre, erudito e raffinato, in grado di tradurre il linguaggio tutto umano dell’interiorità. Dalle nugae agli epigrammi, passando per i carmina docta: il poeta veronese scandaglia con attenta vivacità, non senza una dose di ironia, le sfumature molteplici dell’animo, tra amori, amicizie, pubbliche rivalità, privati impulsi. Con la sua sorridente e viva callidità, Catullo attraversa la tradizione per giungere a esiti di straordinaria originalità: la sua raccolta, multiforme eppur coerente nei toni e nelle tematiche, ci giunge come attuale mosaico di autentici sentimenti umani.
L’autrice Dalila D’Alfonso è dottoressa di ricerca in ‘Cultura, Educazione, Comunicazione’ e docente di discipline letterarie e latino nei Licei. È studiosa di ricezione della cultura latina e fortuna dei modelli classici nella letteratura moderna e contemporanea. Si è occupata, in particolare, della produzione dei poeti Catullo e Ovidio, oltre che di letteratura dell’esilio e della migrazione.