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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

“Le vie della transumanza. Tratturi ieri, oggi e domani”

L'incontro ha potuto contare su interventi qualificati per conoscere lo "stato dell'arte" del sistema tratturale che unisce tante regioni del centro e del Mezzogiorno del Paese, con il cuore centrato proprio in Capitanata

L’incontro che si è tenuto a Foggia sul futuro dei tratturi, ha riportato all’attenzione di studiosi, enti ed opinione pubblica, la preziosa testimonianza storica di un tempo in cui l’economia dell’Italia del Centro-sud era basata soprattutto sul sistema della transumanza. Il seminario, intitolato “Le vie della transumanza. Tratturi ieri, oggi e domani” è stato organizzato dalla Delegazione di Foggia del FAI-Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con il dipartimento di Studi Umanistici (Di.St.Um.) dell’Università di Foggia.

L’incontro – con Di Gioia e Volpe assenti giustificati - ha potuto contare su interventi qualificati per conoscere lo “stato dell’arte” del sistema tratturale che unisce tante regioni del centro e del Mezzogiorno del Paese, con il cuore centrato proprio in Capitanata.

E’ stato aperto dalla dott.ssa Marialuisa d'Ippolito, Capo Delegazione FAI Foggia, che ha ricordato l’impegno del FAI per il paesaggio in generale e del FAI Foggia, in particolare, per la valorizzazione dei tratturi, da sempre al centro delle iniziative della locale rappresentanza del Fondo. La Capo Delegazione ha anche evidenziato l’importanza dell’opera di divulgazione esercitata nei confronti dei più giovani, di cui il concorso per la realizzazione di un logo dei tratturi, riservato agli istituti superiori di Puglia, è stata una tappa di grande rilevanza.

Il prof. Saverio Russo, Direttore del Di.St.Um., ha ricordato la funzione delle “vie erbose”, i tratturi, vere strade di comunicazione tra le mete della transumanza – i monti dell’Abruzzo o dell’Appennino o delle Murge e i campi del Tavoliere - che erano riservate alle greggi che scendevano a cercare il più mite inverno nella piana di Capitanata e trovavano fresco rifugio dall’insopportabile afa dell’estate foggiana tra le alture delle regioni vicine.

Un sistema regolato – e, soprattutto, tassato - con l’istituzione da parte degli Aragonesi della Dogana della Mena delle pecore. I funzionari doganali garantivano la percorribilità di queste vie rurali demaniali e l’ospitalità dei pastori e delle greggi transumanti nelle locazioni e nelle masserie lungo i percorsi, limitando di fatto la libertà di sfruttamento agricolo del terreno, a vantaggio della sussistenza di ampi spazi dedicati al pascolo e al ristoro degli ovini.

Un sistema che segnò per secoli l’economia delle aree coinvolte, favorendo l’allevamento e lo sfruttamento dei prodotti connessi (lana, latte, latticini e formaggi, carne e salumi ecc.), determinò gli scambi culturali e di tradizioni tra le regioni, l’emigrazione di interi nuclei familiari e la mobilità sociale. La transumanza e i tratturi determinarono anche la nascita ancora più datata di importanti appuntamenti fieristici, nei quali, a Foggia, si commerciava in animali e proprio nei frutti del loro allevamento.

Ma oltre che alla storia dei tratturi, ha concluso il prof. Russo, oggi è importante occuparsi delle scelte che ne determineranno la salvaguardia e la valorizzazione, come uno degli elementi culturali e del paesaggio che possono favorire lo sviluppo economico dei territori che attraversano. L’indicazione di uno studioso che da sempre si occupa della storia dei tratturi e che, come co-autore del piano paesistico regionale, ha messo proprio in luce l’importanza di questi storici percorsi per l’economia e la cultura della Puglia di oggi.

L’arch. Stefano Biscotti, Dirigente dell'Amministrazione Provinciale di Foggia, Responsabile del’Assetto del territorio, ha parlato dello stato attuale del P.T.C.P., il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Un piano opportunamente orientato alla creazione di collegamenti extraterritoriali, come previsto dalle strategie di sviluppo dell’Unione Europea per i prossimi anni. Uno dei passi in tal senso è la valorizzazione del tratturo Pescasseroli-Candela attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità locali. Un impegno che ha comportato un grande lavoro per mappare la situazione attuale dei percorsi.

Non tutti i comuni hanno stilato i propri piani territoriali sull’impiego dei tratturi, ma lo stato attuale del tratturo che - in Capitanata - tocca  Candela, e Monteleone Accadia, Anzano, Rocchetta e Candela, passando anche in altri territori, è ormai ben nota, grazie ai documenti storici conservati dall’Archivio di Stato di Foggia e dall’Ufficio Tratturi che ha sempre ben curato le pratiche delle aree ad esso affidate. Sono state stilate anche proposte progettuali per il recupero di molte aree e, soprattutto, per tornare a rendere visibili gli storici itinerari, con l’impiego di filari di alberi o siepi e di elementi della moderna “Land art”.

A confortare le previsioni di tempi brevi per la valorizzazione dei tratturi è giunta la relazione della dott.ssa Costanza Moreo, Dirigente del Parco Tratturi della Regione Puglia che ha ricordato come sia attualmente vigente il Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio (P.U.T.T./P.) -approvato con delibera Giunta Regionale (D.G.R.) n° 1748 del 15 Dicembre 2000. L’estate scorsa, il 2 agosto, la D.G.R. n. 1435 ha adottato il nuovo piano paesaggistico (PPTR) adeguato al Codice che è in attesa di definitiva approvazione, attraverso la condivisione con il Ministero delle perimetrazioni dei beni paesaggistici e della relativa disciplina.

Questo complesso di norme indica precise direttive di sviluppo con le quali si armonizzano sia il Piano Provinciale che i piani dei singoli comuni. E il PPTR assegna ai tratturi una valenza strategica nella rete regionale di mobilità lenta e nella rete ecologica riconoscendoli come paesaggi storici da tutelare.

A concludere i lavori, è stato il Presidente regionale del FAI Puglia, prof. Dino Borri, che è Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso il Politecnico di Bari. Il prof. Borri ha sottolineato la grande importanza storica e culturale dei tratturi, elemento specifico della terra di Puglia che proprio per questo va conservato e valorizzato. Borri ha anche ricordato l’importanza delle fonti storiche che permettono di ricostruire l’evoluzione nel tempo della rete tratturale.

Oltre agli atlanti della reintegra dei Michele e di Agatangelo della Croce - già mostrati nella presentazione dell’arch. Biscotti - ha citato le opere di grandi cartografi come il brindisino Benedetto Marzolla o di ingegneri come Carlo Afan de Rivera, che fu direttore generale del Corpo di Ponti e Strade, Acque, Foreste e Caccia del Regno delle Due Sicilie, o il foggiano Roberto Curato, forse il più grande ingegnere pugliese del primo ‘900.

Facendo riferimento ai già evidenti danni portati ai panorami pugliesi dai diffusi impianti eolici, Borri ha invitato alla massima cautela negli  interventi sui tratturi. La straordinaria integrazione di questi elementi storici con il paesaggio, ha sottolineato, suggerisce di evitare di aggiungere marcatori fuori contesto, come gli elementi di “Land art”. «Non siamo nella “Merry England”, dove i funzionari hanno mandato generico di operare “per il bene della propria terra” sul paesaggio: in Italia sarebbe una fonte di gravi problemi.

Siamo in una bellissima realtà eco-sistemica che deve essere rispettata e gli interventi su di essa devono essere sottoposti a controlli severi». La ex Dogana ci ha tramandato un territorio con uno straordinario ammontare di beni storici, ma soprattutto una grande tradizione di capacità economiche ed  organizzative: tutto funzionava a meraviglia e milioni di armenti in movimento trovavano un supporto senza falle.

Non bisogna dimenticare né tantomeno disperdere questi patrimoni storico-culturali. Il carattere comune, di bene pubblico delle aree tratturali non va dimenticato, né tantomeno dilapidato con indiscriminate dismissioni ai privati. Sue questo, tocca a tutti vigilare, ma il Presidente Borri ha assicurato la massima attenzione, anche per il futuro, da parte del FAI regionale della Puglia.

Nella parte finale dell’incontro sono stati presentati e premiati i primi tre elaborati del Concorso di idee intitolato “I Tratturi: un simbolo di unione tra storia, cultura e territori”, organizzato dai FAI regionali di Puglia, Basilicata Abruzzo e Molise e rivolto agli studenti degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore di queste regioni, per l’A.S. 2012/2013.

Obiettivo del concorso – coordinato dalla prof.ssa Rosanna Leone, responsabile regionale per il settore Scuola del FAI Puglia - è stata l’ideazione di un logo che caratterizzi i percorsi tratturali. La giuria -composta da rappresentanti del direttivo del FAI Puglia, dell’Ufficio Scolastico Regionale e della Regione Puglia- ha avuto difficoltà nella scelta tra le 38 opere, tutte di gran pregio grafico e concettuale, a testimonianza della qualità del lavoro svolto nelle scuole superiori della regione.

Primo è risultato Simone Sciacovelli della sezione grafica dell’I.S.S. “De Nittis-Pascali” di Bari, mentre al secondo e terzo posto si sono classificati due studenti del Liceo Artistico Statale “Lisippo-Calò” di Manduria (TA): Antonio Maiorano e Leila Chiara Torcello.

Erano presenti, oltre a docenti della scuola “De Nittis-Pascali” e a un rappresentante della dirigente dell’istituto di Manduria, il Capo Delegazione di Taranto Paolo Pirami, il Vice Capo Delegazione di Foggia Nico Palatella e il Vice Capo Delegazione di Barletta-Andria-Trani Ascanio Spagnoletti Zeuli (che è stato anche sponsor della manifestazione, offrendo uno dei tre viaggi-premio in agriturismo riservati ai vincitori).

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