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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia Manfredonia

Gestione Cara, Piacquaddio: “CRI ha disatteso gli accordi, in 60 perdono lavoro”

Il segretario Fisascat Cisl: "La Croce Rossa Italiana è un ente morale pubblico non economico? In questa vicenda, ha dimostrato il suo senso caritatevole?"

Come denunciato dal segretario della Fisascat Cisl di Foggia, Leonardo Piacquaddio, in merito alla vertenza in corso tra Connecting People e Croce Rossa Italiana sulla gestione del Cara di Borgo Mezzanone, 60 persone hanno perso il proprio posto di lavoro.

Nel corso dell’incontro svoltosi ieri in Prefettura, la Croce Rossa – come sostenuto da Piacquaddio - Rossa “ha dichiarato di non voler ricollocare i lavoratori lasciati fuori”.

A sette mesi dall’inizio della vicenda e dopo una serie di incontri tra la CRI, le categorie sindacali di CGIL, CISL e UIL, l'Assessorato al Lavoro della Provincia, l'Assessorato al Welfare della Regione e la Prefettura, svoltisi per trovare una soluzione circa la salvaguardia delle figure professionalizzate che avevano svolto attività all'interno del centro fino al gennaio 2012, non si è risolto nulla.

Dall’insediamento della CRI avvenuto a febbraio, a seguito di un ricorso accolto dal Tar di Puglia, avverso alla precedente cooperativa che gestiva i servizi, i lavoratori sono stati lasciati fuori dal contesto occupazionale. Inutile è stata anche la sottoscrizione di un accordo che, a fine febbraio, ne stabiliva il reintegro.

“La CRI ha disatteso tutti gli accordi – afferma Piacquaddio – con i quali avevamo ricercato soluzioni che soddisfacessero tutti i lavoratori fuorusciti, senza escludere i dipendenti già in forza alla stessa, attraverso un livellamento verso il parametro contrattuale orario, pari al 75% rispetto al full-time, tale da far rientrare le due voci costi-profitti in una normale logica in cui vi fosse anche il ricavo aziendale, senza perdite. Anche altre proposte sono state avanzate – rileva il sindacalista - con un'ulteriore riduzione dell'orario rispetto al 70% concordato, ma il rifiuto secco della CRI ha cancellato ogni margine di trattativa.

Sia pure nel pieno rispetto delle leggi della Stato e dello statuto della Croce Rossa Italiana, una domanda balza alla mente di tutti – prosegue Piacquaddio - la Croce Rossa Italiana è un ente morale pubblico non economico? In questa vicenda, ha dimostrato il suo senso caritatevole? Purtroppo, registriamo un altro collasso occupazionale nella nostra provincia, dove non basta più essere professionalizzati per essere reimpiegati allo svolgimento di mansioni che da anni, con molta tenacia, tali lavoratori e lavoratrici hanno sempre svolto”.

Per il segretario Piacquaddio, “la tenuta occupazionale diventa sempre più una chimera per pochi fortunati. Per tali motivazioni, come Fisascat lanciamo un grido d’allarme per non rendere la provincia di Foggia più povera di quanto già è, in uno scenario italiano ed europeo già di per sé complesso: alla luce delle ultime manovre di risparmio imposte dal Governo, non si può – conclude il sindacalista - non rivedere il codice degli appalti e le regole per l'affidamento diretto dei servizi, al fine di inserire norme più stringenti per la salvaguardia dei livelli occupazionali”.



 

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