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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Amministratori nel mirino: Puglia al 5° posto in Italia per minacce e intimidazioni

E’ quanto emerge nel report elaborato dall’Organismo tecnico di supporto all’Osservatorio nazionale, che mostra una diminuzione generale del 16,4% rispetto all'anno precedente. Nella nostra regione, i casi sono passati da 54 a 45

Sono 460 gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, registrati nei primi nove mesi del 2022. E’ quanto emerge nel report elaborato dall’Organismo tecnico di supporto all’Osservatorio nazionale, che mostra un trend in diminuzione del 16,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, durante il quale gli episodi sono stati pari a 550.

PUGLIA, DATI IN CALO | Un trend positivo, evidente anche nel dettaglio regionale: in Puglia, infatti, si è passati dai 54 episodi del 2021 ai 45 del 2022. Un dato dimezzato rispetto ai 90 del 2014, mentre il picco degli ultimi 10 anni spetta al 2016 con ben 93 intimidazioni. Dal punto di vista geografico la Campania è la regione maggiormente interessata dal fenomeno, con un totale di 60 minacce registrate, seguita dalla Lombardia con 55, e dalla Sicilia con 53. La Puglia si attesta alla quinta posizione (45), dopo la Calabria (50). Tra le province italiane, la parte più consistente degli episodi di atti intimidatori è avvenuta a Napoli - 26 nei primi nove mesi nel 2022 rispetto ai 29 nello stesso periodo del 2021 - seguita da Crotone e Torino. Nelle prime 12 posizioni per provincia, la Puglia appare al sesto posto con Lecce (14 casi) e all’undicesimo con Bari (11).

DINAMICHE E MOVENTI | Dall’analisi dell’articolato report emerge che, tra i 460 episodi, 97 sono riconducibili a dinamiche di natura privata (21,1%), 52 a questioni politiche (11,3%), 49 a tensioni sociali (10,7%), 38 a criminalità comune (8,3%) ed 1 alla criminalità organizzata (0,2%). In 223 casi (48,5%) sono ancora in corso le indagini per accertarne la riconducibilità.  Il focus sulle vittime evidenzia come la maggior parte degli eventi abbiamo riguardato sindaci, consiglieri e assessori comunali. Dal report emerge, inoltre, una diminuzione del 28% delle minacce attuate sul web o sui social network - dai 107 casi nel 2021 si passa ai 77 del 2022 - e un decremento del 25,2% degli atti intimidatori realizzati con l'invio di missive.

IL MODUS OPERANDI | Il modus operandi più frequente è costituito dalle classiche modalità di esecuzione, quali i danneggiamenti dei beni pubblici/privati (115 casi = 25% sul totale), dalla pubblicazione di contenuti ingiuriosi o minacciosi sui social network/web (77 casi = 16,7% sul totale) e dall’invio di missive presso abitazioni/uffici (77 casi = 16,7%); seguono le scritte sui muri/imbrattamenti (61 casi = 13,3%), le aggressioni verbali (55 episodi = 12%), l’utilizzo di materiali/liquidi incendiari (24 casi = 5,2%), le aggressioni fisiche (20 casi = 4,3%), le intrusioni/effrazioni (13 casi = 2,8%), l’invio di bossoli/proiettili (9 casi = 2%), l’invio di parti di animali (3 casi = 0,7%), l’uso di tv/radio/stampa (3 casi = 0,7%) e l’utilizzo di armi/ordigni/esplosivi (3 casi = 0,7%).

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