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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia

Senza lavoro l'oss che ha denunciato le sevizie sugli anziani della 'Stella Maris': "La mia situazione è disastrosa"

Ha tre figli ed è senza lavoro ll'operatore socio-sanitario che ha denunciato le violenze che avvenivano sugli anziani degenti della Rsa di Siponto

Ha denunciato al commissariato di polizia di Manfredonia i gravi fatti avvenuti all'interno della Rsa di Siponto 'Stella Maris', per i quali quattro operatori socio sanitari, la mattina del 3 agosto, sono stati arrestati perché, riportava l'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale a firma del Gip Roberta Di Maria, "con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, umiliandoli e percuotendoli sistematicamente con crudeltà, adoperando sevizie e approfittando della loro età avanzata e delle documentate patologie che ne ostacolavano la privata difesa, in occasione di svolgimento del proprio servizio di operatori socio sanitari e abusando delle relazioni derivanti dalla prestazione della loro opera, avrebbero  sistematicamente maltrattato gli anziani pazienti degenti". 

Quattordici in tutto - dai 64 ai 99 anni - gli ospiti della struttura vittime degli oss violenti, tutti con difficoltà motorie, cecità, forme di demenza, morbo di Alzheimer e varie forme di disabilità. 

Tuttavia, dopo aver prestato per diversi anni la sua attività lavorativa presso la cooperativa 'Santa Chiara' che gestisce la struttura di via Feudo della Puglia, ad oggi l'operatore sanitario che il 15 giugno aveva messo nero su bianco i gravissimi comportamenti adottati dai suoi colleghi nei confronti dei pazienti, ora non ha più un lavoro.

In una lettera inoltrata alla nostra testata, esprime tutta la sua amarezza e lo sconcerto per il suo stato di inoccupato e con tre figli da sfamare.

"Per diverso tempo il luogo di lavoro presso il quale ero impiegato è stata la Residenza Socio Assistenziale per Anziani 'Stella Maris' sita in Manfredonia, località Siponto, i cui ospiti sono per la maggior parte anziani affetti da demenza senile, alzheimer, ed altre patologie altamente invalidanti. All’interno della struttura sono stato, ahimè, spettatore di diversi soprusi perpetrati dai miei colleghi ai danni dei poveri malcapitati ospiti, quali, ad esempio, maltrattamenti, sevizie, percosse, lesioni personali. Mosso da spirito di compassione verso le vittime innocenti, mi sono recato presso gli uffici del commissariato di Manfredonia per denunciare gli infausti accadimenti.  A seguito della mia denuncia la Procura di Foggia ha svolto delle indagini a mezzo di intercettazioni ambientali video ed audio, dai quali è emerso un quadro accusatorio raccapricciante ai danni di alcuni miei colleghi i quali, allo stato, risultano indagati a vario titolo per i reati di maltrattamento e violenza sessuale e sono destinatari tutti di misure cautelari restrittive. La terrificante vicenda ha avuta un’eco mediatica altamente risonante tant’è che se ne è parlato, e se ne continua a parlare, sugli organi di informazione locali e nazionali".

L'oss continua: "Dal giugno 2022, prima ancora che si sapesse della mia denuncia, la cooperativa sociale presso la quale ero dipendente, ha disposto il mio trasferimento presso la Rssa 'Le Camelie' di San Giovanni Rotondo con contratto a tempo determinato con scadenza il 30 settembre 2022. Mi è stato riferito dagli amministratori che il motivo del trasferimento era dovuto al fatto che, dato il mio know-how e la mia esperienza nel settore, sarei stato impiegato per strutturare l’organico del personale all’interno di una struttura di nuova apertura. Inizialmente, affrontai l’impegno gravoso con grande entusiasmo sbracciandomi e dandomi da fare anche oltre le mie mansioni ordinarie. Ma allo spirare del termine contrattualmente previsto, purtroppo, il mio rapporto di lavoro non è stato prorogato".

A suo dire la proroga del contratto potrebbe non esser stata disposta dopo il caso degli oss della 'Stella Maris' scoppiato in seguito alla sua denuncia, "atteso che comunque lavoro con la società cooperativa sociale 'Santa Chiara' da diverso tempo e la stessa ha sempre più bisogno di oss" evidenzia.

L'operatore socio-sanitario, attualmente senza occupazione, "stante i buoni rapporti che avevo l’Amministrazione della Struttura Sanitaria", sottolinea che all’indomani del mancato rinnovo del rapporto lavorativo, si sarebbe recato dal datore di lavoro per chiedere delucidazioni, "ma lo stesso, in maniera reticente, mi ha solo riferito apoditticamente che avrei assunto dei comportamenti, a suo dire, non consoni, senza specificare nel merito della condotta specifica", sottolinea.

Sostiene inoltre che fino a quel momento non gli era mai stato contestato nulla, né formalmente e né per le vie brevi. "Per tali ragioni, dopo gli innumerevoli rinnovi contrattuali e la mia mansione sempre svolta con dedizione, senso di responsabilità ed amore verso il prossimo, ritengo di aver subito un’ingiustizia" tuona e aggiunge: "Il mio unico fine era aiutare le persone più deboli che in quel momento specifico della loro vita stavano vivendo nella paura e nel dolore con l’impossibilità di difendersi e dare voce alle loro sofferenze".

A pochi giorni dal Natale - "dopo aver dato giustizia e salvato quelle povere anime indifese ed innocenti", l'operatore socio-sanitario conclude: "Ad oggi la mia attuale situazione risulta disastrosa in quanto con una famiglia composta di tre figli, non ho alcuna occupazione lavorativa".

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