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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Giuseppe Tucci, urla e rabbia in aula durante il processo: buttafuori ottiene il giudizio abbreviato

Si è reso necessario l'intervento della Polizia di Stato per riportare la calma. "E' stata una giornata molto dura. Quando mi sono trovato davanti l'assassino di mio figlio mi è scattato il nervosismo, lui non mi ha nemmeno guardato in faccia"

Come riporta Riminitoday in un articolo a firma del collega Tommaso Torri, l'udienza di questa mattina 13 marzo davanti al Gip del Tribunale di Rimini, primo atto del processo sull'omicidio del vigile del fuoco originario di Foggia, il 34enne Giuseppe Tucci, è stato caratterizzato da forti momenti di tensione quando il padre della vittima, Claudio Tucci, ha inveito contro Klajdi Mjeshtri, il buttafuori imputato accusato di aver ucciso a pugni Giuseppe il 12 giugno 2023 nei pressi della discoteca Frontemare di Rimini

Si è reso necessario l'intervento della Polizia di Stato per riportare la calma. "E' stata una giornata molto dura. Quando mi sono trovato davanti l'assassino di mio figlio mi è scattato il nervosismo, lui non mi ha nemmeno guardato in faccia. Poi ho capito la situazione e mi sono calmato". 

Dopo la guerra di perizie medico legali, nella giornata di oggi il gip Vinicio Cantarini ha ammesso il rito abbreviato nei confronti dell'albanese, che quindi potrà contare sullo sconto di un terzo della pena, aggiornando l'udienza al prossimo 20 marzo per la nomina di un terzo medico legale che dovrà analizzare i risultati dell'autopsia sul corpo del vigile del fuoco.

La difesa del buttafuori

 Per il medico legale della difesa, sostenuta dall'avvocato Massimiliano Orrù, Mauro Pesaresi la morte di Giuseppe Tucci deriverebbe da un trauma posteriore alla nuca da caduta. Il perito della difesa sostiene che a causare il decesso del 34enne non sarebbero stati quindi i pugni scagliati dal buttafuori che, quella notte, lavorava in nero nel locale ma l'impatto con l'asfalto in seguito ai colpi ricevuti. Allo stesso tempo, inoltre, il professor Pesaresi sostiene la tesi secondo cui Tucci morì dopo ore di agonia successive al pestaggio perché le terapie ospedaliere non ebbero effetto a causa della vasodilatazione dovuta all’assunzione di alcol.

In sostanza, in base alla perizia, il Vigli del Fuoco aveva bevuto alcolici per cui i farmaci somministrati per far riassorbire l’ematoma alla nuca, provocato dalla caduta in seguito ai pugni sferrati da Mjeshtri, non avrebbero fatto effetto. La difesa, in questo modo, tende a far cadere l'ipotesi di omicidio volontario contestata dall’accusa, sostituendola con il reato giuridicamente meno grave di omicidio preterintenzionale o, addirittura, di morte come conseguenza di altro delitto.

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