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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Senzatetto multato per bivacco, sequestrati zaino e coperte ad altri clochard: "Gesto di inumanità"

La sanzione e i sequestrati sarebbero scattati ieri sera nell'ambito delle operazioni di contrasto al degrado in zona Stazione a Foggia

Sta facendo discutere il verbale di 100 euro elevato dalla Polizia Locale di Foggia il 14 marzo all'indirizzo di un senza fissa dimora romeno, per aver stazionato e occupato luoghi con condotte che costituiscono "bivacco" (...) anche mediante il consumo di cibi e bevanda”.

Una condizione disumana purtroppo comune a tanti e rispetto alla quale solo qualche giorno fa, l'arcivescovo dell'Arcidiocesi Foggia-Bovino, recandosi in zona Stazione, aveva provato a lenire portando un po' di conforto e un segnale di vicinanza. 

L'8 marzo, infatti, Monsignor Giorgio Ferretti, con un gruppo di seminaristi, si era unito al servizio dei volontari in Stazione e all'ex fabbrica del latte, dove aveva incontrato senza dimora e migranti. Una serata di sorrisi donati, di pasta calda, di mani strette, di parole di conforto.

"Ieri sera durante il turno in stazione, un senza dimora ci ha mostrato un verbale della Polizia Municipale per "bivacco". Ad altri sono stati sequestrate le coperte e uno zaino. Riteniamo che multare i poveri, che hanno la sola responsabilità di vivere per strada, non sia un buon modo di riqualificare il quartiere Ferrovia. Lo troviamo solo un gesto di inumanità".

A pochi giorni di distanza dalla visita toccante del vescovo, i Fratelli della Stazione condannano l'episodio e annunciano che i legali dell'associazione 'Avvocato di Strada' chiederanno l'annullamento dei verbali. Tuttavia, evidenziano, "nessuno potrà annullare il senso di scoramento che avvertiamo", perché, aggiungono, "la povertà non è un reato".

verbale senzatetto stazione-2

Indignati anche gli attivisti della Comunità Politica per Foggia, che in qualità di volontari hanno appreso e segnalato che destinatari di queste attività repressive sono state principalmente alcune persone senza dimora che trovano rifugio sotto i portici ubicati di fronte alla Stazione ferroviaria, con il sequestro di coperte e viveri, tra le maggiori cause di decessi tra clochard:

"Come Comunità Politica per Foggia condanniamo fermamente l'accaduto e chiediamo che l'Amministrazione comunale spieghi alla cittadinanza i motivi per cui il prezioso lavoro degli appartenenti alla Polizia Locale venga impiegato per aggravare ancor di la vita di persone costrette a vivere in condizioni di indigenza. Proprio loro, anziché vedersi sanzionati con multe che - giustamente - non pagheranno mai, dovrebbero ricevere una concreta assistenza".


La 'Comunità Politica per Foggia', che alle scorse elezioni aveva sostenuto la sindaca Episcopo, si rivolge all'amministrazione comunale, alla quale chiede che venga posta maggiore attenzione al fenomeno: "Considerare la povertà come un problema di decoro urbano od i pochi effetti personali di chi vive all'addiaccio come dei rifiuti da smaltire, rappresentano atti di rara disumanità e per questo ci rivolgiamo alla Sindaca Episcopo, che nei prossimi giorni sarà destinataria degli scritti difensivi dei cittadini lesi da questa operazione, affinché possa revocare la sanzione comminata, all'assessore alla Sicurezza e Legalità De Santis ed all'assessora alla Polizia Locale Patano, per far sì che tutti gli oggetti sequestrati vengano immediatamente restituiti ai legittimi proprietari e all'assessora alle Politiche Sociali Mendolicchio, invitandola a vigilare affinché non si compia più l'errore di confondere un atto illecito con il disagio sociale, come notoriamente avviene in contesti politici guidati dalla destra e del tutto incompatibili con i valori del progressismo cui questa Amministrazione si ispira".

L'amministrazione comunale ha affidato a una nota stampa una serie di precisazioni, senza però entrare, non se ne capisce il motivo, nel merito dell'accaduto denunciato dai volontari dei Fratelli della Stazione.

"L’esecutivo comunale è nato e si regge su due pilastri: legalità e solidarietà. Legalità perché lo scioglimento della precedente amministrazione è solo la punta di un iceberg solidissimo di eccezioni trasformate in regole, comportamenti radicati, degrado, principi elementari di convivenza civile ignorati e calpestati.

Solidarietà perché le povertà sono drammaticamente aumentate, così come le persone e le famiglie sempre più in difficoltà e scivolate ai margini, che abbiamo il dovere morale di aiutare, per sensibilità personale e umanità prima ancora che pubblici amministratori.

L’Ambito territoriale di Foggia è stato il primo in Puglia ad approvare il Piano Sociale di Zona, uno strumento che permette di dare risposte concrete a numerose problematiche ed emergenze, e il nuovo corso da noi impresso non solo è all’insegna della continuità dei progetti e degli interventi che si sono rivelati più efficaci e funzionali, ma intende essere ancora più inclusivo e creare una rete ancora più fitta tra le realtà virtuose del Terzo Settore, per non
lasciare e fare sentire nessuno, davvero nessuno, escluso.

I ripetuti blitz al Quartiere Ferrovia, auspicati da anni, da mesi, da settimane dai residenti che hanno visto crollare il valore di mercato dei loro appartamenti e negozi, dai professionisti costretti a trasferire altrove le loro attività, dai commercianti di ogni provenienza che lavorano nel rispetto delle normative vigenti, non sono azioni di accanimento e sopruso verso chicchessia: si sta solo cercando di fare rispettare regole e leggi, di restituire decoro e dignità alla città e alla comunità. Mentre, sul piano della solidarietà attiva, solo nell’ultimo anno sono state prese in carico 305 persone dal Pronto Intervento Sociale, il servizio di
prima accoglienza dell’amministrazione, 150 delle quali poi accolte in due dormitori. Il Piano di Emergenza Freddo ha intensificato, su precise indicazioni dell’assessora alle Politiche sociali, le attività dell’unità mobile e ampliato il numero di posti letto a disposizione, grazie alla disponibilità e organizzazione della Caritas diocesana, delle parrocchie e organizzazioni operanti in città.

Sono state e sono pienamente operative tutte le strutture coinvolte nell’assistenza di indigenti e senza tetto: l’accesso resta comunque volontario, e non è possibile ignorare questa condizione ugualmente rispettosa della persona e della sua volontà.

Facciamo e faremo quindi il possibile e l’impossibile per tenere insieme questi due principi, ben conoscendo i rischi e i limiti che questo comporta. Grazie anche al personale della Polizia Locale e delle forze dell’ordine, cui va la nostra solidarietà e vicinanza, e agli operatori del Terzo settore che rappresentano una risorsa preziosa per il nostro territorio".

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