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Cronaca

Miranda: “I lavoratori di Gema meritano maggiore attenzione”

Il consigliere comunale dell’Udc riporta in luce la situazione dei 60 dipendenti dell’azienda, senza lavoro e senza un euro nella cassa integrazione in deroga prevista tra ottobre e dicembre 2012

Il consigliere comunale dell'Udc Luigi Miranda riaccende i riflettori sui 60 dipendenti foggiani che da mesi sono abbandonati al loro destino: "Non esistono lavoratori di serie A e di serie B. Tutte le vertenze hanno diritto di ricevere la stessa attenzione da parte delle istituzioni". Così il consigliere comunale dell'Unione di Centro Luigi Miranda denuncia la grave situazione che da mesi stanno attraversando i 60 foggiani dipendenti della Gema, che non solo non possono più recarsi a lavoro, ma che non hanno visto un solo euro della cassa integrazione in deroga prevista tra ottobre e dicembre 2012. "Ci sono diversi modi di manifestare la propria preoccupazione. Ciò non significa che la situazione di ben 60 lavoratori foggiani dalla Gema sia meno grave di altre questioni che si sono verificate in città negli ultimi tempi con molto più clamore anche mediatico. Per questi motivi - rimarca Miranda - è necessario tenere in debita considerazione la situazione di una azienda storica, le cui note vicissitudini si sono inesorabilmente riverberate sul personale dipendente. Le istituzioni cittadine avrebbero dovuto affrontare la questione riservando la stessa attenzione concessa ad altre vertenze in atto, magari informando il nuovo gestore del servizio tributi delle professionalità maturate dai lavoratori nel corso degli anni, anziché assistere passivamente alle vicissitudini di altri 60 lavoratori che si sono ritrovati in strada".

Il consigliere comunale e responsabile regionale Servizi Sociali dell'Udc Luigi Miranda, dunque, chiede che sia l'Amministrazione comunale foggiana che alle altre istituzioni del territorio profondano il  massimo impegno per risolvere i problemi dei 60 lavoratori foggiani che hanno quasi del tutto perso le speranze di poter tornare al proprio lavoro, a ciò inoltre, si è aggiunta la beffa del mancato corrispettivo degli ammortizzatori sociali loro promessi e di alcune mensilità arretrate, il cui triste destino sembra essere già stato scritto.

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