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Cronaca

L'ultimo saluto a Mimmo Rollo, il talent scout di Miss Italia che ha portato in alto Foggia e la Puglia. "Era gioia, musica, brindisi, risate sincere"

Toccanti i messaggi dei figli, Marco e Clarissa, e dell'amico di una vita, Michele Salatto. Talent scout ed esclusivista del concorso di bellezza, combatteva da tempo con la malattia

Se n'è andato sulle note di 'When the saints go marching in', col suono del sax, e non poteva essere altrimenti. È solo la colonna sonora dell'ultimo dei viaggi di Mimmo Rollo, talent scout foggiano e agente esclusivista di Miss Italia, accompagnato da lunghi applausi mentre cala il sipario.

Amava, il jazz, la musica dal vivo, e la cercava ovunque, anche nei posti più sperduti del mondo. Parenti, amici, collaboratori storici, riuniti per l'ultimo saluto nella Chiesa di Gesù e Maria, hanno cercato di trattenere le lacrime, rispettando le ultime volontà di un dispensatore di allegria, ma non sapeva quanto potesse essere difficile.

Una lunga malattia se l'è portato via. Mimmo Rollo ha segnato un'epoca. Nel 2020 la sua creatura, l'Agenzia Parole e Musica, aveva compiuto i 25 anni, un quarto di secolo di Miss Italia in Puglia con lui e Lidia Morelli, gran cerimonieri del concorso di bellezza. Due figli dei quali andare orgogliosi, Marco e Clarissa, con il mondo dello spettacolo nel Dna, l'amore indissolubile e granitico per la sua bella Lidia, un vulcano di idee, una storia da copertina patinata.

Presenza discreta, preferiva puntare i riflettori sugli altri e mai su se stesso. Dietro le quinte o, preferibilmente, dietro il mixer, con una incredibile professionalità e il suo cappello a cilindro, dirigeva ogni spettacolo come se fosse il primo, meticoloso, concentrato per evitare anche la minima sbavatura. È stato precursore di format che poi hanno ispirato la formula nazionale. Amava il suo lavoro, circondato da una bellezza da cui non si faceva mai troppo ammaliare.

Il suo fiuto, il suo intuito formidabile e le sue spiccate doti imprenditoriali sono riflessi nel successo dei talenti che ha spinto tra le stelle. Nel 1999 aveva portato per la prima volta in Puglia il titolo di Miss Italia con l'affermazione della foggiana Manila Nazzaro. Ha creduto fin dal principio in Pio D'Antini e Amedeo Grieco. Sul suo palco pugliese sono passate Miss diventate attrici e top model, donne che si sono affermate, lanciate alla ribalta nazionale come l'europarlamentare Barbara Matera, Chiara Tribuzio, Antonella Fragasso, Rachele Di Fiore, Giulia Vecchio, Maria Rosaria Rollo, Mary Di Stolfo. Lunga la lista di presentatori, ospiti e artisti che ha trascinato in piazza per comporre uno spettacolo sempre apprezzatissimo, non solo per il marchio che si portava addosso.

Paterno e allo stesso tempo autorevole con le miss, dispensava consigli e impartiva insegnamenti. Sapeva divertirsi Mimmo Rollo e aveva fatto divertire i foggiani negli anni '90 con il Kandinsky, esperienza che gli era rimasta nel cuore proprio come resta impressa nella memoria delle generazioni che l'hanno vissuto. Aveva coronato la sua dolce vita a Roma, tra i vicoli di Trastevere, la sua dimensione ma con un piede sempre a Foggia, tra gli amici di una vita. Si è dedicato proprio come la moglie a gioire della vita. Era un gigante Mimmo Rollo, con una mimica facciale che riempiva i silenzi e si apriva in un sorriso. Instancabile, sempre in viaggio, girava la Puglia in lungo e in largo.

Nel ritratto nel giorno del commiato, la grande famiglia di Patrizia Mirigliani lo ricorda come un “esempio di professionalità, competenza e passione per il proprio lavoro, ideatore di iniziative di spettacolo di grande interesse per il concorso e le sue Miss". Ed è proprio vero, come scrivono da Miss Italia che "ha espresso le proprie qualità con semplicità".

Era un galantuomo, sprizzava simpatia e sorrisi, sempre elegante, anche coi suoi abbinamenti estrosi, come ha raccontato di lui, in una toccante testimonianza Michele Salatto, che lo conosceva da più di 40 anni. "Mimmo è gioia, musica, brindisi, risate sincere". Unico, talvolta stavagante, "eppure attaccato ai semplici valori": la famiglia, felice dei successi dei suoi figli, l'amore per Lidia, e poi la fede e la devozione per Padre Pio, che salutava sempre prima di uscire dal suo ufficio, in un santino tra le cornici di tutte le edizioni di Miss Italia. Era un self-made man, come ha detto di lui suo cugino.

"Chiudete gli occhi e pensate a un momento che avete passato con mio padre - ha detto la figlia Clarissa - quello che c'era era vita. Per essere suoi degni amici e parenti dobbiamo continuare a vivere nella bellezza e continuare a fare le cose più belle che ci vengono in mente". Di aneddoti ne avevano tutti coloro che lo hanno conosciuto. "Se davvero esiste una forma di immortalità - ha detto suo figlio Marco - papà, tu te la sei guadagnata".

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