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Cronaca

A digiuno per promuovere il diritto di voto agli stranieri residenti: la protesta dell’Ambasciata di Pace

L’associazione foggiana ha deciso di aderire all’iniziativa dell’attivista Peppe Sinni che ha deciso di protestare nei confronti della politica: “La proposta non è mai stata presa in considerazione”

Dare diritto di voto amministrativo agli stranieri regolari residenti in Italia. La proposta non è nuova, facendo parte dell’iniziativa di legge popolareL’Italia sono anch’io”, che venne consegnata al Parlamento nella primavera del 2012, con ben 200mila firme, cioè il doppio di quelle necessarie. Una proposta che si affiancava all’ormai famoso “ius soli”, per cui chi nasce in Italia è italiano (questo il principio base, con le dovute regolamentazioni), la petizione popolare chiedeva di dare il diritto di voto amministrativo (cioè per le elezioni comunali e regionali) a tutti gli stranieri residenti in Italia.

“Mentre lo “ius soli”, ampiamente temperato, dovrebbe essere finalmente discusso e (si spera) approvato nelle prossime settimane, l’altra proposta di legge non è mai stata presa in considerazione, in questi cinque anni, nonostante l’iniziativa, all’epoca della raccolta delle firme, fosse presieduta, in qualità di presidente dell’ANCI, da Graziano Del Rio, figura preminente degli ultimi governi”, dichiarano i rappresentanti dell’Ambasciata di Pace di Foggia.

Per denunciare questo ritardo, e dare finalmente voce ai tanti stranieri che vivono e lavorano in Italia, pagano le tasse, mandano i figli a scuola, ma non possono decidere niente sulle politiche del territorio, l’attivista per la Pace Peppe Sini del Centro per la Pace di Viterbo ha deciso di iniziare un digiuno, come forma di solidarietà e gesto di protesta non violenta nei confronti dei politici inadempienti, lanciando un appello a tutta la rete pacifista italiana.

Anche l’Ambasciata di Pace di Foggia ha deciso di aderire all’iniziativa: a partire da domani, i membri dell’associazione inizieranno a rotazione il digiuno: ”È anche e soprattutto momento di riflessione, proprio per condividere intimamente le ragioni della protesta. “Una persona, un voto” era lo slogan dei neri in Sudafrica, ed è la base essenziale di ogni democrazia”.

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