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Cronaca

Corruzione nella Pubblica Amministrazione, Provincia approva il Piano Triennale

Il Piano della Provincia di Foggia risponde ad alcune esigenze. Previsto un sistema di rotazione della dirigenza e del personale nei servizi qualificati a maggior rischio

E’ stato approvato con deliberazione n. 5 del 23/05/2013 del commissario straordinario della Provincia di Foggia, dott. Fabio Costantini, il "Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione". Il documento è stato adeguato alle recenti normative volte a combattere i fenomeni corruttivi nella Pubblica Amministrazione.

Tali misure incidono in modo importante sull’organizzazione dell'Ente, tant’è che anche dal punto di vista dei rapporti di lavoro, è previsto un sistema di rotazione della dirigenza e del personale nei servizi qualificati a maggior rischio. Responsabile dell’attuazione del Piano è il segretario generale dell’Ente, dott. Filippo Re.

Il Piano della Provincia di Foggia risponde alle seguenti esigenze:

a) individuare le attività, tra le quali quelle di cui al comma 16 dell’art. 1 della legge 190/2012, nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, anche raccogliendo le proposte dei dirigenti, elaborate nell’esercizio delle competenze previste dall'articolo 16, comma 1, lettera a-bis), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.l65;

b) prevedere, per le attività individuate ai sensi della lettera a), meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;

c) prevedere, con particolare riguardo alle attività' individuate ai sensi della lettera a), obblighi di informazione nei confronti del responsabile, individuato ai sensi del comma 7, chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del piano;

d) monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;

e) monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell’amministrazione

f) individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni dì legge.

 

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