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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Biccari

Alunni maltrattati: condannata una delle maestre, due sono state assolte

La giudice Accardo ha condannato Lucia Saldarelli alla pena di sei mesi di reclusione, pena sospesa, e tre mesi di interdizione, per abuso dei mezzi di correzione e percosse; assolte, invece, Marianna Bimbo e Ernesta Salandra. L'avv. Vaira: "Questa sentenza lenisce, in parte, anni di sofferenze e mortificazioni"

Il Giudice Monocratico del Tribunale di Foggia, Flavia Accardo, dopo 44 udienze durate in totale quasi sei anni, ha pronunciato la sentenza di primo grado nel processo a carico delle maestre di Biccari, accusate di maltrattamenti nei confronti di alcuni giovani scolari.

All'esito del processo, Lucia Saldarelli è stata condannata alla pena di sei mesi di reclusione, pena sospesa, e tre mesi di interdizione, per il reato di abuso dei mezzi di correzione e percosse, così riqualificata l’originaria accusa. Sono state, invece, assolte le maestre Marianna Bimbo e Ernesta Salandra.

"L’esito della lunga e complessa attività dibattimentale, ha confermato ciò che risultava lampante a chiunque conoscesse la maestra Ernesta Salandra: i fatti, semplicemente, non sussistono", spiega l'avvocato Michele Vaira che ha difeso la donna.

"Non vi è stato da parte sua alcun maltrattamento, alcun abuso. I suoi studenti hanno sofferto la sua assenza, non la sua presenza. L’indagine trae spunto da una specifica segnalazione nei confronti di una specifica insegnante e si propaga senza alcun senso ad altre classi e altre insegnanti. L’errore di fondo dell’intera impostazione accusatoria - ritiene il legale - è stato quello di consentire a degli agenti di polizia giudiziaria, senza alcuna esperienza di valutare, con ottiche distopiche, i comportamenti di maestre con vastissima esperienza".

"Tre mesi di intercettazioni (550 ore) da cui sono stati tratti pochi istanti (tre minuti) e montati ad arte. Un’attività che è stata utile, più che a prevenire eventuali reati, a disegnare la fantomatica 'scuola degli orrori' di Biccari", aggiunge. "L’aspetto  più paradossale è che i genitori delle presunte vittime hanno sempre sostenuto l’innocenza della maestra, sostenendola anche moralmente dall’inizio alla fine di questo calvario. Il loro punto di vista, totalmente trascurato dall’autorità inquirente, è stato invece tenuto in debita considerazione dal Giudice del dibattimento, alla quale va riconosciuta una straordinaria capacità di approfondimento".

"Questa sentenza lenisce - conclude Vaira - almeno in parte, anni di sofferenze e mortificazioni di chi ha passato la vita per l’istruzione e l’educazione di tante generazioni di ragazzi biccaresi". 

Il commento del sindaco Mignogna

"Sette anni e 44 udienze dopo, il Tribunale di Foggia oggi ha accertato che a Biccari non c’era nessuna “scuola dell’orrore” (al massimo un episodio isolato che spero si possa chiarire in appello). Io, insieme a tanti nostri concittadini e genitori, non ho mai avuto dubbi, tanto da scriverlo nell’immediatezza dei fatti in questo post che considero uno dei più importanti della mia esperienza di Sindaco.

Perché, se è vero che si ama solo ciò che si difende, io all’epoca decisi di espormi pubblicamente e di difendere, prima di ogni cosa, la reputazione del mio paese, il buon nome della nostra scuola, la bellezza della nostra comunità. Per me fare il Sindaco significa anche questo.

E lasciatemi anche dire che sono orgoglioso di come Biccari ha affrontato nel tempo questa prova enorme con civiltà, pazienza e fiducia nelle istituzioni, senza lasciarsi andare ad ulteriori divisioni e lacerazioni.

Un abbraccio alle insegnanti, agli alunni e alle famiglie coinvolte e un ringraziamento speciale all’avv. Michele Vaira che insieme alle nostre maestre ha difeso la bella idea di Biccari che in tanti di noi proviamo ogni giorno a costruire in ogni ambito"

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