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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Cerignola / piazza San Giovanni Bosco

Preso il 24enne che spacciava davanti la chiesa: arrestato dopo un fuggi-fuggi generale

Al momento del controllo, l’uomo indossava due borselli: uno conteneva i suoi effetti personali, l’altro tutto ciò che riguardava l’attività di spaccio, come se fosse dotato di un ufficio portatile

Spacciava cocaina e hashish nel piazzale della chiesa dei Salesiani. E’ quanto scoperto a Cerignola, dagli agenti del commissariato ofantino che, per il fatto, hanno arrestato un 24enne, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nello specifico, gli uomini del commissariato diretto dalla dirigente Loreta Colasuonno, avendo avuto notizia dell’esistenza di una intensa attività di spaccio nei pressi della chiesa di piazza San Giovanni Bosco, hanno predisposto un accurato servizio di polizia giudiziaria, constatando un fuggi-fuggi generale di numerosi giovani.

Tra questi, gli agenti hanno riconosciuto un giovane, già noto, fuggire a bordo di una bicicletta. Lo stesso è stato riconosciuto e identificato per Patrizio Monopoli, cerignolano di 24 anni. L’uomo è stato inseguito mentre stava raggiungendo una zona periferica della città, in direzione del cimitero cittadino, zona tristemente nota per essere frequentata da spacciatori e tossicodipendenti.

Pertanto, è stato disposto un controllo all’interno della struttura cimiteriale per controllare e identificare i giovani presenti in zona. Tra questi vi era anche Monopoli: dopo una accurata perquisizione personale,  gli agenti hanno trovato, all’interno di un marsupio cocaina già suddivisa in cipolline pronte per lo spaccio, e hashish, anche questo già  suddiviso in dosi per complessivi 30 grammi.

Gli agenti hanno trovato, inoltre, la somma di 850 euro circa, suddivisa in banconote di vario taglio, prevalentemente di piccolo taglio, ritenuta frutto dell’attività di spaccio; tutto quanto rinvenuto veniva sottoposto a sequestro probatorio. Al momento del controllo, l’uomo indossava due borselli: uno conteneva i suoi effetti personali, l’altro tutto ciò che riguardava l’attività di spaccio, come se fosse dotato di un ufficio portatile.

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