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Richiesta estorsiva e pistolettate a piccolo imprenditore: in manette tre uomini dei 'Moretti - Pellegrino - Lanza'

Il fatto risale ai primi mesi dell'anno, quando la vittima ha ricevuto la richiesta estorsiva per 2500 euro. Al mancato pagamento è seguita l'intimidazione, con gli spari sotto casa. L'operazione, eseguita dalla squadra mobile di Foggia, è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia

Prima la richiesta estorsiva in danno di un piccolo imprenditore della città, poi l’intimidazione sotto casa con la sventagliata di colpi esplosi all’indirizzo del garage della vittima.

Per il fatto, la polizia ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di tre soggetti - Giuseppe Perdonò, Andrea Carella e Fabio Bernardo, già noti alle forze dell’ordine - emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, in ordine ai reati di tentata estorsione, danneggiamento, detenzione e porto di pistola, tutti aggravati dal metodo mafioso. Il primo, di 34 anni, balzò alla cronaca, nel capodanno 2021, per aver inneggiato - pistola in pugno - alla malavita di Foggia. 

Le indagini della squadra mobile, svolte attraverso l’estrapolazione e l’analisi dei dati acquisiti dai presìdi tecnologici installati, hanno reso possibile raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, ritenuti vicini alla locale criminalità mafiosa, i quali avrebbero avanzato, nel mese di gennaio, una pretesa estorsiva pari a 2.500 euro nei confronti di un piccolo imprenditore locale, alludendo nella circostanza al fatto che la richiesta di denaro fosse stata effettuata per conto della batteria ‘Moretti - Lanza – Pellegrino’.

Un quadro gravemente indiziario è stato acquisito anche in relazione al successivo atto intimidatorio ai danni dello stesso imprenditore da parte dei tre indagati, i quali, il 16 febbraio scorso, a seguito del mancato versamento della somma di denaro pretesa, avrebbero esploso diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del box pertinenza dell’abitazione di quest’ultimo. Circostanza, questa, opportunamente riscontrata dal sopralluogo della polizia, nel corso del quale sono state rinvenute tre ogive calibro 7.65 e due bossoli.

Le immediate perquisizioni effettuate dalla squadra mobile hanno altresì consentito di rinvenire due cartucce inesplose, dello stesso calibro di quelle utilizzate per compiere l’atto intimidatorio, all’interno di una autovettura riconducibile ad uno degli indagati e fittiziamente intestata a terzi. Con riferimento al contesto criminale, uno dei destinatari del provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Bari, è elemento di spicco della locale criminalità organizzata, appartenente alla citata batteria mafiosa.

In particolare, nell’ambito dell’operazione ‘Decima Azione bis’, è stato destinatario di una misura cautelare in quanto accusato di aver riscosso il provento delle estorsioni a danno dei commercianti ambulanti del mercato cittadino di Foggia per conto della batteria mafiosa di appartenenza. L’indagine ha evidenziato i collegamenti, anche basati su vincoli di parentela, degli altri due soggetti con la batteria mafiosa ‘Moretti – Pellegrino – Lanza’.

Il giudice per le indagini preliminari di Foggia ha convalidato i fermi nei confronti di tutti e tre gli indagati. “L’accertamento - specificano dalla questura di Foggia - riguarda fatti accaduti in un periodo in cui la città di Foggia veniva colpita da una serie di attentati intimidatori. Si tratta della seconda operazione relativa a tali fatti: la prima è stata portata a termine il 17 febbraio scorso nei confronti dei soggetti ritenuti autori dell’attentato in danno dell’attività commerciale Poseidon”.

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