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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

Blitz sulla foce del fiume Ofanto, scoperta mega piantagione di canapa 'indiana': due arresti

Il blitz tra Canosa di Puglia e Cerignola. Alla vista dei carabinieri entrambi hanno tentato una rocambolesca fuga tra i rovi ed i canneti

Nei giorni scorsi lungo la foce del fiume Ofanto, tra Canosa di Puglia e Cerignola, i carabinieri della compagnia di Andria e lo squadrone eliportato 'Cacciatori Puglia', nel corso di mirati servizi di controllo predisposti dal comando provinciale di Trani finalizzati al contrasto del fenomeno della coltivazione illegale di canapa indiana, in località “La Palata', hanno tratto in arresto due giovani del luogo, di 32 e 34 anni, responsabili di coltivazione e produzione di sostanza stupefacente in quanto sorpresi nella coltivazione di una piantagione di canapa indiana della varietà 'afgana', composta da 60 piante di altezza ricompresa tra gli 80 ed i 120 cm.

Uno dei due dovrà rispondere anche di detenzione ai fini di spaccio di hashish, poiché è stato trovato in possesso di ulteriori 35 grammi della sostanza suddivisa in dosi, già pronte per la vendita al dettaglio. I militari che da giorni rastrellavano la zona, hanno colto in flagranza di reato i giovani mentre erano intenti a curare la coltivazione mediante attrezzi agricoli ed un sistema di irrigazione.

Alla vista dei carabinieri entrambi hanno tentato una rocambolesca fuga tra i rovi ed i canneti, ma sono stati immediatamente bloccati. La successiva perquisizione personale ha permesso di rinvenire 23 dosi di hashish, tutte confezionate singolarmente in piccole bustine in cellophane, tenute celate all’interno di un pacchetto di sigarette. 

La piantagione, ben occultata tra rovi di macchia mediterranea e canneti in una zona impervia lungo il fiume Ofanto, era raggiungibile tramite un piccolo sentiero sterrato ed era munita di un funzionante sistema di irrigazione, alimentato dalle acque del vicino fiume, oltre che da un efficiente sistema di videosorveglianza composto da due telecamere, posizionate una all’interno della piantagione e l’altra sul viale di accesso della stessa, collegate direttamente tramite una applicazione installata sui cellulari degli arrestati, che così potevano agevolmente monitorare il raccolto.

I sistemi di irrigazione e videosorveglianza sono stati posti in sequestro. Associati presso la casa circondariale di Trani entrambi gli arrestati

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