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Cronaca Cerignola

Assalto armato da 80 milioni a un caveau: scatta blitz all'americana, fermata la banda di Cerignola

Poco prima che mettessero in atto una imponente rapina a mano armata ai danni del caveau di un istituto di vigilanza di Calcinato, sono state arrestate 31 persone nel Bresciano

Un’indagine durata cinque mesi ha permesso di arrestare 31 persone accusate di far parte di un gruppo di rapinatori specializzati in assalti a furgoni portavalori e caveau, la maggior parte provenienti da Cerignola, poco prima che mettessero in atto una rapina a mano armata ai danni del caveau di un istituto di vigilanza di Calcinato, in provincia di Brescia. Nel corso della imponente operazione, alla quale hanno preso parte anche gli agenti della squadra mobile di Foggia, sono stati sequestrati quattro kalashnikov, un fucile a pompa, una mitraglietta Uzi, una pistola (con svariate munizioni), 21 bottiglie molotov e chiodi a quattro punte.

Ieri sera 11 marzo la banda era pronta ad entrare in azione, ma i malviventi evidentemente non sapevano di essere, nel frattempo, sottoposti ad indagini condotte - anche grazie a intercettazioni - dalla squadra mobile di Brescia, dal servizio centrale operativo e dal raggruppamento speciale operativo carabinieri.

Come riporta Bresciatoday, i presunti rapinatori con precedenti penali, alcuni ritenuti collegati a clan del Foggiano e cosche di ‘Ndrangheta, nei mesi precedenti avevano rubato circa venti mezzi tra autovetture, furgoni e camion destinati ad essere dati alle fiamme allo scopo di isolare l’area d’interesse ed impedire l’intervento delle forze di polizia; nella loro disponibilità è stata trovata anche una ruspa che sarebbe servita per sfondare la parete blindata del caveau che custodisce gli incassi raccolti dagli esercizi commerciali della zona. Nel blitz sono state arrestate due guardie giurate “infedeli” con l’accusa di aver svolto il ruolo di basisti e di aver riferito che la camera blindata potesse contenere 80 milioni di euro, gli incassi degli esercizi commerciali della zona.

Tanti sopralluoghi e viaggi verso il Nord dei componenti cerignolani del gruppo criminale sono monitorati dagli investigatori in questi mesi attraverso le intercettazioni telefoniche ed ambientali.

I banditi comunicavano tra loro con telefoni dedicati e apparati radio. Suddivisi in tre gruppi, sono bloccati poco prima di entrare in azione: alcuni si erano radunati in un capannone industriale ubicato a Cazzago San Martino - dove erano stati nascosti i mezzi preventivamente rubati – e altri in due “covi” situati a Gardone Val Trompia e a Ospitaletto.

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