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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Angelo Massaro, 21 anni di carcere da innocente per una consonante: "Sto aspettando ancora le scuse"

La storia raccontata nel nuovo documentario realizzato dall’associazione Errorigiudiziari.com. In proiezione il 24 novembre alle 19.30 al Foggia Film Festival

Al Foggia Film Festival quest'anno si proietta la storia di Angelo Massaro, 21 anni di ingiusta detenzione per colpa di un’intercettazione telefonica trascritta male e interpretata peggio, raccontata nel nuovo documentario realizzato dall’associazione Errorigiudiziari.com

Una vita distrutta per colpa di una consonante. Ventuno anni in carcere da innocente perché un’intercettazione telefonica viene capita male e interpretata peggio. Una parola in dialetto pronunciata durante una normalissima telefonata mattutina alla moglie, diventa la prova regina dell’accusa di omicidio pur in assenza del cadavere, dell’arma e del movente.

E solo un processo di revisione riuscirà a mettere fine a una clamorosa ingiustizia che ha lasciato cicatrici indelebili nella mente e nel cuore del protagonista di Peso morto, un documentario che ripercorre i momenti chiave di questa sconvolgente odissea umana.

Dopo la fortunata esperienza con 'Non voltarti indietro' (il primo docufilm sul fenomeno delle ingiuste detenzioni in Italia, menzione speciale ai Nastri d’Argento 2017), l’associazione Errorigiudiziari.com dei giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone torna sul tema degli innocenti in manette raccontando la vicenda umana e giudiziaria di Angelo Massaro: un uomo innocente arrestato e condannato a 24 anni di carcere per un delitto mai commesso, salvo poi essere riconosciuto innocente dopo aver passato 21 anni dietro le sbarre.

L’opera, per la regia di Francesco Del Grosso (che aveva già diretto Non voltarti indietro), è stata scritta da Lattanzi, Maimone e Del Grosso, con la produzione esecutiva di Black Rock Film in collaborazione con Errorigiudiziari.com.

Presentato in anteprima mondiale a Milano il 18 settembre 2022, 'Peso morto”'nel giro di un anno ha già vinto ben 24 tra premi e menzioni in alcuni tra i più importanti festival cinematografici: il Premio della Fondazione Libero Bizzarri, tra le più antiche e autorevoli rassegne sul documentario d'Italia; il primo premio sia della giuria tecnica che di quella popolare al 'Parma Film Festival': la menzione speciale della giuria popolare all’“Extra Doc” International Film Festival di Roma; il premio alla migliore regia all’“Asti International Film Festival”.

All’estero ha già al suo attivo un premio come miglior documentario al 'Cine Paris Film Festival' di Parigi e diverse altre partecipazioni a festival in Svezia, Inghilterra, Stati Uniti, fino addirittura al Bangladesh e a Taiwan.

In 'Peso morto' lo spettatore rivive l’incubo attraversato da Angelo Massaro attraverso un viaggio fisico ed emozionale nei luoghi che hanno fatto da cornice alla sua ingiusta detenzione, al fianco di figure chiave della sua incredibile vicenda: non solo familiari e amici, ma anche il cappellano del carcere, lo psicologo e la direttrice di uno degli istituti in cui è stato detenuto, compagni di cella, docenti universitari con cui sostenne gli esami della facoltà di giurisprudenza cui si era iscritto durante la detenzione e che lo chiamano oggi a portare la sua testimonianza agli studenti, a sostegno dell’opera di sensibilizzazione sul tema portata avanti con Errorigiudiziari.com.

"Sto ancora aspettando le scuse di chi ha indagato su di me e di chi mi ha condannato a ventiquattro anni di carcere solo per un'intercettazione telefonica", accusa oggi Angelo Massaro. "È inaccettabile vedersi rubare un pezzo di vita lungo 21 anni senza che nessuno abbia mai pagato per questo colossale errore giudiziari".

"La prima volta che incontrammo Angelo Massaro era tornato libero da pochi giorni" raccontano Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone. "Si presentò a noi con due borsoni pieni di carte e atti giudiziari. Ci travolse con la sua voglia di far sapere quello che aveva passato. Capimmo subito che avevamo di fronte il protagonista di uno degli errori giudiziari più gravi della storia repubblicana. Alla fine di quella giornata, gli facemmo una promessa: la sua storia sarebbe diventata un docufilm. A cinque anni da quell'incontro siamo orgogliosi di aver mantenuto quell’impegno".

Peso morto descrive, attraverso la vicenda del suo protagonista, uno spaccato della giustizia italiana, alle prese con il problema degli errori giudiziari e delle ingiuste detenzioni, un fenomeno che ha raggiunto ormai proporzioni senza uguali in Europa: ogni anno in Italia vengono arrestati in media circa mille innocenti, al ritmo di uno ogni otto ore.

Negli ultimi 30 anni le persone finite in carcere senza colpa sono state oltre 30mila.  Per risarcirle lo Stato ha speso circa 900 milioni di euro, alla media di 30 milioni l’anno: per ogni minuto che passa, 55 euro di denaro pubblico vengono destinati a indennizzare cittadini arrestati da innocenti.

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