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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Basta discriminazioni, a Foggia si fa rete per la tutela delle donne in ambito lavorativo

La Consigliera di parità della Provincia di Foggia ha sottoscritto il protocollo d'intesa con il Comitato pari opportunità dell'Ordine degli avvocati. Una rete a supporto delle donne e della parità di genere

Non dobbiamo lottare contro la discriminazione, ma cercare di tendere all’equità di genere. La lotta non porta mai da nessuna parte. Il protocollo segna proprio questo passaggio”. Con queste parole Assunta di Matteo, consigliera di parità della Provincia di Foggia, ha presentato il protocollo di intesa sottoscritto ieri con il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati, nel corso del convegno ‘Parità di genere e diritto antidiscriminatorio in ambito lavorativo’ tenutosi ieri pomeriggio presso la Sala del Tribunale di Palazzo Dogana.

Il documento ha il precipuo scopo di favorire l’interlocuzione gli enti e agevolare il diritto alla difesa per le fasce più deboli vittime di discriminazioni nei luoghi di lavoro: “Nel giro di pochissimo tempo abbiamo ricevuto tantissime richieste di accompagnamento a una situazione di equità. Ahimè, spesso le richieste provengono da dipendenti di enti pubblici. Contrariamente a quanto si pensi, ci siamo resi conto che nel pubblico non ci sono maggiori tutele”, ha aggiunto la di Matteo.

Una delle conquiste da conseguire sarà il pareggio salariale, che in molti ambiti non è ancora stato raggiunto: “La donna, nonostante svolga la stessa mansione dell’uomo, viene ancora pagata meno. Questo è inquietante e irragionevole. Attraverso il monitoraggio sul territorio, pian piano stiamo cambiando le cose. Cerchiamo di innovare il concetto di donna sul posto di lavoro. Noi donne abbiamo sempre lavorato, anche se prima il lavoro riguardava la sfera domestica. Adesso lavoriamo anche in altri luoghi, ma il lavoro di casa ancora nessuno ce lo ha tolto. La vera parità ci sarà quando anche il lavoro domestico sarà equamente ripartito”. Una parità, dunque, che non può prescindere da un concreto appoggio del genere maschile.

Con questa firma cerchiamo di sconfiggere un altro baluardo, facilitando l’accesso alla giurisdizione. Ci sono molte persone che si rivolgono ai consiglieri di parità per chiedere aiuto, consigli, consulenze quando subiscono comportamenti discriminatori sul posto di lavoro”, ha evidenziato l’avvocata Ida Anna Di Masso, presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati di Foggia.

Abbiamo valutato che istituzionalmente perseguiamo gli stessi fini, come l’antidiscriminazione e la parità di genere, per cui è venuto naturale il pensiero di fare rete, collaborare e mettere in campo iniziative e buone prassi volte a sconfiggere un fenomeno che è ancora molto presente nella nostra società”, ha aggiunto la Di Masso, che nel corso dell’incontro ha brevemente ripercorso le principali tappe che hanno condotto la figura della donna a una progressiva emancipazione e autodeterminazione, dalla Legge Casati che aprì le porte agli istituti superiori e all’università per le donne, fino al ‘Codice Rosso’ emanato nel 2019: “È stato fatto molto per l’emancipazione della donna, ma c’è ancora tanto da fare”, il pensiero comune che trova conferme, soprattutto in ambito lavorativo: “Gli uomini lavorano e guadagnano più delle donne. Nella piramide organizzativa delle strutture lavorative la presenza di donne si riduce man mano che si sale”, ha puntualizzato.

Ma gli squilibri sono evidenti anche in altri ambiti: “Le donne occupate nei lavori di cura non sono coadiuvate da un welfare adatto. Non ci sono asili nido, né scuole con tempo prolungato, né ci sono residenze diurne per l’assistenza di persone anziane e disabili”. Ma la parità di genere non è solo una questione culturale, ma anche economico: “La disparità di trattamento comporta minor reddito e il minor reddito colpisce l’intera comunità, perché un maggior numero di donne occupate garantisce un maggior prodotto interno lordo con ricadute positive su tutta la nazione. Bisogna intervenire con la cultura, con il fare rete, con le buone prassi, con l’inclusione. Le donne hanno bisogno di essere supportate nei loro cammini e nelle difficoltà che possono affrontare negli ambiti lavorativi”, ha chiosato la Di Masso.

Le fa eco Stella Vigliotti (componente Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati): “Il lavoro non è solo un mezzo per il quale provvediamo a recuperare risorse per sopravvivere, ma anche affermazione della nostra dignità, libertà e individualità. Un momento di relazioni sociali. La parola “discriminazione” non ha per forza una accezione negativa. Discriminare significa distinguere. Sono le condotte che sono negative e noi operatori del diritto dobbiamo tutelarle”.

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