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Venerdì, 26 Aprile 2024

Giordano Jazz Festival al via, tre serate di grande musica in piazza Marconi

Tutto quello che c'è da sapere sulla rassegna primaverile del Giordano Jazz Festival, in programma dal 3 al 5 maggio, raccontato dalle parole dell'assessore alla cultura del Comune di Foggia, Anna Paola Giuliani

Ecco nel dettaglio il programma del Giordano Jazz Festival Spring edition, in programma dal 3 al 5 maggio.

3 Maggio 2019 - ISRAEL VARELA The Labyrinth Project

Ensemble cosmopolita guidato dall’affermato compositore, batterista e cantante messicano, che ha riunito in un’unica formazione artisti dallo straordinario livello internazionale e dalle eterogenee radici culturali ed etniche, dando vita ad un mix artistico inedito con musica originale di grande e raffinata ricerca, composta da Israel Varela. Un’autentico viaggio pieno di colori che da una sezione all’altra dei brani gestiscono atmosfere e dinamiche di ogni tipo. il tutto arricchito da momenti di pura improvvisazione libera. Ogni concerto e' diverso, ogni scelta di colore, suoni, effetti, si bilanciano. Varela gia al fianco in passato di Charlie Haden, Pat Metheny, e Diego Amador, insieme al virtuoso pianista tedesco ECM Weber e al mitico brasiliano Multi Grammy Award Winner Paixao ci propongono un concerto unico nel suo genere.

Israel Varela - batteria, voce e live electronics

Florian Weber - piano

Alfredo Paixao - basso

4 Maggio 2019 - Enzo Pietropaoli Wire Trio

Si tratta di un nuovo inedito progetto di Enzo Pietropaoli che ha deciso di riproporre in chiave contemporanea alcune tra le pagine più significative di un evento epocale e irripetibile come quello che nell’agosto 1969 ha rappresentato l’apice della cultura hippie, e non solo nella sua accezione musicale. “WOODSTOCK RELOADED” non vuole essere solo una proposta di “cover” ma una rilettura originale, appunto una sorta di “aggiornamento” di quelle lontane emozioni che tenga in considerazione tutto ciò che è successo in musica da allora, dunque una sorta di contenitore all’interno del quale dovranno armonizzarsi il tributo a quell’avvenimento e l’evoluzione del linguaggio musicale da allora ad oggi.

Gli artisti presi in considerazione rappresentano, nell’immaginario di Pietropaoli, le punte più significative di quei quattro giorni, a volte per ragioni musicali, a volte di costume, a volte per come hanno rappresentato quel movimento culturale, tra gli altri : Santana, The Who, Janis Joplin, Joan Baez, Joe Cocker, Creedence Clearwater Revival, Sly And The Family Stone, Jimi Hendrix.

Enrico Zanisi – pianoforte / tastiere / live electronics

Enzo Pietropaoli - basso elettrico / live electronics

Alessandro Paternesi – batteria / live electronics

5 Maggio 2019 - Elisabetta Serio Trio

Per questa occasione Elisabetta Serio è a capo del suo collaudato trio, dove la sua verve compositiva viene esaltata dall'empatico groove del contrabbasso di Marco de Tilla e dalla batteria di Leonardo De Lorenzo. Pianista di fama internazionale, già al fianco di artisti del calibro di Pino Daniele e Noa, Elisabetta Serio torna con un nuovo album dal titolo "16", pubblicato dalla prestigiosa etichetta Via Veneto Jazz, che contiene nove nuove composizioni della musicista partenopea.

Un album che spinge ancora più avanti la ricerca contenuta nel precedente "April", nella direzione di un jazz dall'atmosfera sospesa, poetica, onirica, che non disdegna i riferimenti alla lezione dei 'maestri' e di alcune icone del mondo musicale contemporaneo, ai quali la Serio dedica anche espliciti omaggi, come nel caso di Brad Mehldau e Pino Daniele. Il titolo "16" si deve al legame che l'autrice ha con questo numero: "In più occasioni - spiega - questo numero ha segnato circostanze speciali nella mia vita, oltre ad essere il numero fortunato della 'smorfia' napoletana. Per non parlare del fatto che il 16 è uno dei numeri con valenza karmica e rappresenta essenzialità e cambiamento, due capisaldi del mio personalissimo credo".

E infatti questo disco è un vero viaggio nell'essenza di questa dotata pianista e compositrice sempre in evoluzione. "Circa 10 anni fa - racconta Elisabetta Serio - ho capito che, oltre ad essere una 'side', capace di diventare 'attrice' che si mette a disposizione di progetti musicali altrui, avevo voglia di dire qualcosa in più, di esprimermi in maniera completa, di trasportare sui tasti del pianoforte le emozioni che la vita mi trasmette, gli incontri, gli scontri, l'amore, l'odio. Essendo una persona molto riservata e timida con le parole, la mia musica è l'unico linguaggio in cui sento che davvero sto esprimendo tutta me stessa, senza interpretare nessuno ruolo. Ogni brano di questo album fotografa un'esperienza o un'emozione forte. Rispetto al primo album, ho fatto un lavoro più meditato e meno immediato nella produzione, scegliendo meticolosamente i suoni che volevo aggiungere al mio trio: la tromba in alcuni, il sax in altri. Volendo creare un suono che è un gioco di specchi tra il be- bop mainstream americano e un jazz più di matrice nordeuropea."

Elisabetta Serio - Pianoforte

Marco De Tilla - Contrabbasso

Leonardo De Lorenzo - Batteria

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