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"Più brutta di Foggia", la story da Leticia di Selvaggia Lucarelli che affossa la città

La giornalista stava documentando il suo viaggio in Amazzonia

Che Foggia sia una città complicata, è risaputo. Che abbia atavici problemi che si ripresentano periodicamente è cosa ormai acclarata. Lo sanno tutti: i Foggiani in primis e – a quanto pare – anche chi nel capoluogo dauno non vive (e forse non c’è mai stato).

Senza neanche scomodare la Quarta Mafia, questa volta la città è finita nel mirino di Selvaggia Lucarelli che parla di Foggia, mentre si gode le sue meritate vacanze dall’altra parte del mondo. 

Nelle sue instagram stories sta documentando il suo viaggio in Amazzonia. Prima tappa Leticia, capoluogo del dipartimento di Amazonas in Colombia (come scrive la giornalista). Dopo l’arrivo in aeroporto – dove ad accoglierla c’è un caldo insopportabile – la nostra va in albergo e poi a fare un giro per la città.

Nella story che segue si intuisce che a bordo di un mezzo di trasporto sta attraversando una parte di città interessata da lavori: uomini con le pale, montagne di terra qua e là e cumuli di pietre (simili in realtà a macerie) ammassati sul ciglio. E poi la didascalia: “Leticia come prima impressione ci sembra più brutta di Foggia, ma meglio di Uyuni in Bolivia, che per me resta il parametro assoluto della bruttezza urbanistica nella galassia”.

Le reazioni non si sono fatte attendere. La Lucarelli le posta nelle stories. Fra queste c’è chi le scrive “Un territorio come Foggia non ha bisogno di questi insulti gratuiti e anche infondati, al di là del gusto personale. Ma passare tra baracche e degrado e dire che un tale scenario è meglio di Foggia lascia molto a desiderare”.

Ma la giornalista cerca (a modo suo) di difendersi e pubblica una foto della città di Uyuni e commenta “capite che Foggia in confronto è Taormina”. Benzina sul fuoco.

E interviene persino Vladimir Luxuria evidenziando che “dopo la tragica morte della concittadina Franca, la città di Foggia non ha bisogno di ‘city shaming’, ma di parole di conforto, presenza dello Stato, vicinanza e solidarietà”.

Touché. La giornalista non le manda a dire e replica con quel sarcasmo che la contraddistingue scrivendo: “Combo accusa di city shaming, credo che neppure Salvini sarebbe stato capace di arrivare a tanto”.

L’aria è pesante. Tuttavia una cosa la vogliamo scrivere anche noi alla signora Lucarelli: venga a trovarci a Foggia così scoprirà la parte bella (che presumibilmente non ha mai visto, ammesso che sia passata da qui) di questa città, fatta di luoghi ma anche di brava gente ospitale. Così magari la prossima volta cercherà altrove il ‘simpatico’ (concetto alquanto soggettivo) metro di paragone con cui acchiappare like. La aspettiamo.

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