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Lo scorfano punge quando viene calpestato e inietta piccole quantità di veleno

Presenta sulle pinne dorsali, anali e pettorali aculei molto acuminati che alla loro base hanno le ghiandole velenifere, capaci di iniettare piccole quantità di veleno.

Lo scorfano è molto presente nelle acque del Mar Mediterraneo. Ha un aspetto particolare, compresso e ovale con una testa tozza, vive solitamente sui fondali marini, noto per la grande abilità di mimetizzarsi per cui si può confondere con le rocce, sabbia, alghe. Punge quando viene calpestato.

Presenta sulle pinne dorsali, anali e pettorali aculei molto acuminati che alla loro base hanno le ghiandole velenifere, capaci di iniettare piccole quantità di veleno. La sua grandezza è variabile, dai 20 cm ai 50 cm e può arrivare a pesare anche 5 Kg.

Il veleno

Lo scorfano inietta il suo veleno, posto nelle vescicole alla base degli aculei, a seguito della puntura. La composizione del veleno consiste in una complessa mistura di sostanze pro-infiammatorie: prostaglandina F2α, trombossano B2 e prostaglandina E6. Il contatto con gli aculei di questo pesce provoca in pochi secondi bruciore e gonfiore.

I sintomi

Sono possibili sintomi quali nausea, vomito, cefalea, vertigini, disturbi respiratori e cardiaci, ipotensione e nei casi più gravi perdita della conoscenza.

A livello cutaneo la sintomatologia più ricorrente è: eritema, ecchimosi, tumefazione. Si sono verificate anche: iperalgesia, anestesia o parestesia dell’estremità affetta con neuropatia persistente.

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