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San Severo, la città d'arte e dei campanili candidata al titolo di Capitale italiana della Cultura

La storia della città di San Severo, che con i suoi magnifici monumenti domina il Tavoliere e il Subappennino

San Severo è situata al centro di una raggiera di strade provenienti dal Tavoliere e dal Subappennino. Una città ricca di arte e storia, nonché una delle 44 candidate al titolo di Capitale italiana della cultura 2021.

Il paese vanta origini molto antiche, infatti, secondo un'antica leggenda fu l'eroe greco Diomede a fondare la città col nome di "Castel Drione". In realtà, San Severo trae origine dal nome del primitivo borgo sorto intorno all'XI secolo e denominato "Castellum Sancti Severini".

Da non perdere sono il centro storico con i suoi significativi monumenti, per i quali la città ha ottenuto il 2 febbraio 2006 il riconoscimento di città d'arte. Il centro cittadino è circondato da una cinta muraria intervallata da sette porte, ormai completamente smantellata.

Inoltre, il grande borgo antico, su cui si ergono imponenti campanili - da qui l'appellativo di 'Città dei Campanili'con le guglie maiolicate, è ricco di monumenti prevalentemente barocchi, come i palazzi signorili, i tre monasteri delle Benedettine oggi sede del Tribunale, i palazzi dei Celestini divenuti sede municipale dal 1813, e quelli dei Francescani oggi sede della Biblioteca Comunale e del Museo Civico.

Non mancano le bellissime chiese di Santa Maria della Pietà e San Lorenzo, e la chiesa di San Nicola e della Trinità. Storicamente, San Severo fu un florido centro agricolo e commerciale per tutto il Medioevo, fu sede nel XVI secolo del Governatore della provincia di Capitanata e Molise, regione di cui era capoluogo, e del tribunale della Reale Udienza.

Nel 1579 raggiunse l'apice del suo prestigio, ma attraversò una forte decadenza economica, che portò la città a essere venduta al duca Gian Francesco di Sangro, che ottenne per i suoi eredi il titolo di principi di San Severo. Il 30 luglio del 1627 un catastrofico terremoto rase al suolo tutto il paese; la ricostruzione fu lenta, ma nel Settecento San Severo rifiorì con eleganti costruzioni in stile barocco.

Il viaggiatore che giunge qui non può perdere importanti monumenti, come il Santuario della Madonna del Soccorso, la Cattedrale risalente all'XI secolo e il Palazzo dei Celestini ceduto al Comune nel 1913.

Degni d'attenzione sono poi l'Episcopio fondato nel 1668, la facciata romanica della chiesa di San Severino, le quattro statue opera del veneziano Ambrogio Piazza e custodite nella chiesa di San Nicola e i marmi e le dorature della piccola Chiesa della Pietà.

La città di San Severo è rilevante anche perché è la città di due grandi personaggi della cultura e dell'arte italiana, ossia lo scrittore Nino Casiglio e il fumettista Andrea Pazienza (suo padre era di San Severo). 

Quest'ultimo fu un grande artista e fumettista, che pur essendo nato a San Benedetto del Tronto, era a tutti gli effetti un sanseverese; infatti, visse qui fino a tredici anni perché era la città del padre. 

Per gli studi si spostò a Pescara, ma tornava spesso a San Severo, ne conoceva bene il dialetto, ed è proprio qui che venne sepolto.

Fonti: La Voce di San Severo; Arco Antico B&B;

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