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Domenica, 28 Aprile 2024
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Giovanna Iervolino, l'orafa-designer de 'La Madonna Orante di Kalena': "Un gioiello che unisce"

Giovanna Iervolino, designer orafa di Peschici della gioielleria Gioje, dedica l’ultima sua creazione alla Natività della Madonna di Kalena nel giorno della Sua Festa.

Giovanna Iervolino ha frequentato la scuola orafa a Tarì, vicino Caserta, polo polifunzionale del Sud Italia nel settore oreficeria. Contemporaneamente si è laureata in economia e commercio a Pescara con la tesi 'Aspetti economici e Geografici del settore orafo Partenopeo'.

È cresciuta nel mondo orafo, infatti la ditta Iervolino esiste dal 1958. Quando inizia a creare un gioiello predilige la produzione manuale nonostante sia molto tecnologica, ma rifiuta categoricamente l’uso del computer perché per lei non è artigianato il 3D. “Si dice che l’artigiano lavora con la testa e col cuore, nel 3D il cuore non c’è. Inoltre tutti i prodotti frutto delle nuove tecnologie peccano in funzionalità e non hanno anima poiché perfetti! È come vedere una bella donna al naturale acqua e sapone ed una rifatta". 

Quest’anno è stata aperta al pubblico l’Abazia di Kalena, presso Peschici, con visite guidate e il gioiello che ha realizzato ricorda la Madonna custodita nell’Abazia. Potrebbe costituire, per i visitatori, un ricordo del luogo tanto suggestivo che conserva una spiritualità silenziosa.

Iervolino ha realizzato vari gioielli che ricordano le sue origini: il monile col Santo Protettore, Sant'Elia, la torre del Ponte di Peschici, la Diomedea del Gargano, il crustolo cuore di Peschici, hashtag di Peschici. Ha restaurato anche la Madonnina del Mare che si trova sul porto di Peschici, la statua di San Michele di Monte Sant’Angelo e diverse incisioni di Santi del posto.

Il suo laboratorio si chiama 'Le Gioje del L Gargano', poiché vuole raccontare, attraverso l’arte orafa, la sua terra. Essendo un lavoro manuale e non computerizzato, realizzare i suoi gioielli richiede tempo. Inoltre per ogni monile aggiunge un breve cenno storico in modo da sensibilizzare le persone sul nostro patrimonio artistico-culturale.

La sua fonte storica di riferimento è la scrittrice professoressa Maria Teresa Rauzino. Filo conduttore principale delle sue opere è sicuramente l'aspetto religioso, frutto di una famiglia profondamente cattolica, mentre la sua forza propulsiva è il marito Domenico, che la sostiene e la incoraggia a sperimentare nuove creazioni. Attualmente le sue creazioni sono richieste nella realtà locale, anche perché ha iniziato da appena due anni. Il progetto doveva partire prima ma a causa della pandemia si è bloccato.

Durante la pandemia ha donato un quadro che racconta di Sant'Elia che viene in soccorso a Peschici. Quando il critico Vittorio Sgarbi ha visitato Peschici si è soffermato ad ammirare le opere di Bortoluzzi nella chiesa Madre di S. Elia ed ha notato l’opera di Giovanna Iervolino esprimendo un giudizio positivo.

L'orafa non è contraria alla tecnologia perché, per pubblicizzare i suoi gioielli, utilizza i canali Facebook ed Instagram. 

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