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Sistema dei medici di famiglia pugliesi al collasso: "Il diritto alla salute dei cittadini è in pericolo"

A oltre due mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione, i medici di medicina generale pugliesi si sono dati appuntamento, questa mattina, in tutta la Regione in 6 assemblee provinciali convocate dalla Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale).

Obiettivo delle assemblee è condividere i contenuti del Manifesto che denuncia il gravissimo stato di disagio vissuto dalla categoria e invita i cittadini a mobilitarsi in difesa del servizio sanitario.

“Caro paziente, - si legge nell’appello del Manifesto - il diritto alla salute dei cittadini in Puglia è in pericolo [...]. Per questo motivo, i medici di medicina generale della Fimmg Puglia hanno proclamato lo stato di agitazione. Difendi insieme a noi la tua salute e chiedi anche tu alla politica di investire nelle risorse umane del sistema sanitario pugliese, prima che sia troppo tardi. Non lasciamo che il nostro servizio sanitario si spenga!”.
Le richieste avanzate dal Manifesto sono sintetizzate in 5 punti:
Meno burocrazia, per poter dedicare più tempo alla cura
Più organizzazione, per un’assistenza adeguata
Più medici, per una migliore assistenza
Più risorse, per un servizio sanitario che risponda ai bisogni di salute
Più sicurezza, per non dover convivere con la paura
La burocrazia asfissiante sottrae sempre più tempo alla cura dei pazienti e svilisce l’esercizio della professione, rubando tempo prezioso ai medici e ai cittadini. Tempo che dovrebbe essere dedicato alla cura e all’ascolto dei pazienti. Per un servizio sanitario capace di rispondere ai crescenti bisogni di salute dei cittadini è necessario riorganizzare la medicina del territorio, supportando i medici con fondi per il personale di studio e per gli infermieri e semplificando processi informatici attualmente frammentari e tortuosi. Inoltre, è necessario investire più risorse nel servizio sanitario, soprattutto per far fronte alle drammatiche carenze di personale nel 118, nella medicina di famiglia e nella continuità assistenziale, dove le condizioni di lavoro sono ormai insostenibili e provocano un’ulteriore emorragia di risorse umane.
Infine, occorre garantire la sicurezza ai medici, che spesso subiscono episodi di violenza fisica e verbale. I medici di continuità assistenziale, del 118 e di famiglia diventano infatti il parafulmine delle inefficienze del sistema sanitario. Le carenze organizzative non solo mettono quindi in pericolo l’incolumità di cittadini e del personale medico, ma minano anche l’alleanza tra medici e pazienti.

“A due mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione - dichiara Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia - È il momento di rivendicare insieme più medici e più risorse, per una Medicina Generale che, partendo dal modello pugliese avviato nel 2007, risponda ai reali bisogni di salute dei cittadini pugliesi.”

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