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Martedì, 30 Aprile 2024
Quartieri

Dal rione Biccari chiedono sicurezza e decoro, il sindaco: "Lavoriamo insieme per la rinascita della città"

I residenti del quartiere hanno inviato una lettera aperta alla Episcopo con richieste precise per restituire dignità ad una zona ormai dimenticata.

Ripristinare la sicurezza e il decoro. È la richiesta che i residenti del rione Biccari fanno alla neo sindaca Maria Ida Episcopo a poche ore dal suo insediamento a Palazzo di Città. Le hanno inviato una lettera aperta con un “appello urgente” per il loro “amato quartiere”.

Negli ultimi anni – scrivono – la situazione relativa alla sicurezza si è deteriorata notevolmente, causando disagi e preoccupazioni tra i residenti. Come comunità, crediamo che sia fondamentale che il nostro quartiere sia un luogo in cui le famiglie possano vivere tranquillamente, senza paura o timore per la loro incolumità”.

I problemi sono sempre gli stessi: strade malridotte, verde pubblico mal gestito, aree gioco distrutte e pericolose, pozzetti privi di copertura, pannelli dei servizi non in sicurezza e con fili elettrici scoperti. E poi atti di vandalismo, corse di motorini, abbandono di rifiuti pericolosi e successivi incendi, cassonetti al limite del decoro e servizio di raccolta dei rifiuti “non adeguato”. Uno stato di cose che – spiegano – ha avuto “un impatto negativo sulla qualità della vita dei residenti, sulle opportunità per i giovani e sulla reputazione del quartiere” che rischia un ulteriore colpo a causa della decisione di Ataf di interrompere il servizio di trasporto urbano notturno verso il quartiere a causa dei recenti atti di vandalismo. Un vero peccato per quello che potrebbe rappresentare “un modello per lo sviluppo urbanistico della Foggia di domani”.

La frustrazione aumenta – continuano – nel vedere l’amministrazione pubblica e le forze dell’ordine arrendersi di fronte alla violenza criminale; dobbiamo pensare che hanno vinto loro? Ha vinto la violenza sulla legalità? La sera dobbiamo barricarci in casa sperando che arrivi presto il giorno?”.

Ma la domanda è retorica perché i residenti del quartiere Biccari non vogliono cedere e anzi, si dicono pronti ad opporsi a queste “sconfitte sociali e civili”. Come? Chiedendo aiuto alla nuova amministrazione affinchè si ponga in essere una serie di azioni mirate al ripristino del decoro e della legalità. Queste le richieste specifiche: aumentare la presenza e il presidio delle forze dell'ordine nel quartiere, migliorare l'illuminazione pubblica e la manutenzione delle strutture pubbliche per creare un ambiente più sicuro e accogliente, posizionare dissuasori per impedire il transito dei motorini lungo le piste ciclo-pedonali, installare telecamere di sorveglianza pubbliche e incentivare l’installazione di quelle private, promuovere programmi di prevenzione della criminalità e coinvolgere la comunità locale in iniziative educative e sociali che possano ridurre il coinvolgimento dei giovani nella criminalità, aumentare la comunicazione e la trasparenza tra l'amministrazione comunale e i residenti del quartiere, in modo da tenere tutti informati sugli sforzi in corso per migliorare la sicurezza.

E contestualmente i cittadini chiedono un incontro con le forze dell’ordine: “Siamo pronti a sostenere gli sforzi e a collaborare per garantire un futuro più sicuro e prospero per il nostro quartiere. Insieme possiamo fare la differenza e riconquistare la tranquillità che merita il nostro quartiere”.

La risposta del sindaco non si è fatta attendere. Nel primo pomeriggio la Episcopo, con una nota, oltre a comunicare la solidarietà e vicinanza alle residenti e ai residenti del Rione Biccari, ha fatto sapere che domani mattina si recherà in Prefettura insieme al comandante della polizia Locale Delle Noci “per discutere dei provvedimenti da prendere, congiuntamente alle forze dell’ordine, per garantire l’incolumità dei nostri concittadini e il ripristino della legalità nella zona”.

Purtroppo il problema della devianza giovanile sembra accomunare quasi tutte le realtà italiane – ha scritto – investendo egualmente tutte le fasce sociali. Insieme a una risposta dura e decisa sul piano della sicurezza, però, è necessario intervenire urgentemente anche su questi ragazzi, cercando di colmare quel vuoto emotivo che è alla base di comportamenti degenerativi. Dobbiamo dare loro risposte, provando a incanalare questa sorta di rabbia e insoddisfazione generazionale in un percorso di riscatto e rigenerazione. Lo potremo fare con il sostegno dei cittadini, delle famiglie, delle istituzioni scolastiche e religiose. E attraverso una rigenerazione urbana che, se da un lato migliori servizi e vivibilità dei quartieri, dall’altro intercetti il bisogno di spazi di aggregazione sociale sani dove i ragazzi possono trovare alternative valide per trascorrere le proprie giornate in modo sano e costruttivo”.

Un percorso lungo – conclude – che siamo pronti ad affrontare insieme alla società civile e alla cittadinanza attiva, il cui supporto è necessario per favorire quei processi di rigenerazione che saranno alla base della rinascita della nostra città”.

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