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Regionali Puglia 2015

Intervista | Di Donna: "Io cognata di Landella? Sembra sia l'unico spunto per criticarmi"

Michaela Di Donna è capolista nelle liste di Forza Italia in provincia di Foggia. La capolista lancia la sfida ai colleghi di partito: " Il più forte arriva prima"

Michaela Di Donna è una delle 37 donne di Capitanata che si candidano per il Consiglio Regionale. Classe 1977, la Di Donna sarà capolista nelle file di Forza Italia, un’investitura conferitale direttamente da Silvio Berlusconi nel corso dell’incontro ad Arcore tenutosi la settimana scorsa. Coerenza, coraggio, entusiasmo, identità, merito, onestà, volontà sono i sette punti cardini dai quali partire per il rilancio della Puglia e nello specifico della Capitanata.

Nonostante la giovane età lei milita in Forza Italia da sedici anni. Tuttavia, ha sempre operato dietro le quinte. Che cosa l’ha spinta a scendere in campo candidandosi per il consiglio regionale?

"Mi ha spinto la politica. Chiarisco che si può fare politica pur restando dietro le quinte, ma c’era l’esigenza di essere in prima fila dopo anni di ‘trincea’ (sorride, ndr). Ho avvertito questo bisogno in quanto donna, soprattutto dopo la bocciatura della doppia preferenza. Non ero d’accordo sulla doppia preferenza, semplicemente perché noi donne non ne abbiamo bisogno, ma nel contempo è giusto che le donne presenzino in consiglio regionale e che facciano politica".

Le è stato spesso affibbiato l’appellativo di cognata di Landella. Quanto sessismo c’è in questa affermazione?

“E’ una frase molto sessista, e sinceramente non capisco perché ci sia stato questo accanimento solo nei miei confronti. Ci sono tanti figli, nipoti, fratelli, cognati d’arte che si sono candidati, eppure nei miei confronti si tende a sottolineare particolarmente questo aspetto. Sembra sia l’unico spunto per criticarmi. Ma si tratta di una critica neanche distruttiva, quanto più inutile. Preferirei che mi si criticasse per quello che faccio, per le mie scelte politiche. Io sono molto aperta alle critiche, purché siano costruttive e giuste. Anche noi donne siamo in grado di raggiungere traguardi ambiziosi”.

In un’intervista rilasciata al nostro giornale, il suo collega Luigi Miranda affermò che ci fosse “necessità di eleggere persone per bene, pronte e preparate perché non ci si può improvvisare candidati consiglieri solo perché si è parenti di qualcuno”. Vede un riferimento alla sua persona in questa affermazione?

“Premetto che sono in politica da sedici anni. Quando entrai in Forza Italia Giovani, Miranda era ancora uno studente universitario. Ho una sufficiente esperienza politica per pensare che non si stesse riferendo a me”.

Quali sono i primi provvedimenti da prendere per il rilancio della Capitanata?

“La Capitanata che ereditiamo è sull’orlo del baratro. La nostra è una terra marginalizzata rispetto alle altre province. E’ pertanto limitativo chiedersi da dove si debba partire. Bisogna semplicemente che ci rimbocchiamo le maniche e che cominciamo a lavorare sulle nostre risorse. La nostra è una terra ricca a forte vocazione agricola. E l’agricoltura è il settore sul quale bisogna investire, come anche il turismo in tutte le sue forme, da quello marittimo del Gargano, a quello religioso di San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e al Santuario dell’Incoronata, da quello rurale dei Monti Dauni, a quello Enogastronomico. Sono tutte risorse che dobbiamo valorizzare, perché la Capitanata è sì ricca di problematiche, ma per una volta cerchiamo anche di sottolineare quanto di bello possiamo vantare. E’ ovvio che ci siano delle urgenze da prendere in considerazione, come le infrastrutture, per migliorare la viabilità sui Monti Dauni”.

E poi c’è il Gino Lisa

“Per fortuna grazie all’attenzione del nostro Sindaco, esiste la possibilità di utilizzare l’aeroporto. Cinque anni fa si parlava di Gino Lisa, e oggi ancora se ne parla. Mi piacerebbe capire che cosa hanno fatto i consiglieri regionali, che avrebbero dovuto rappresentare la Capitanata. Sento tanti consiglieri uscenti coniugare verbi al futuro senza renderci conto del passato. Andando in giro ho potuto constatare che nessun cittadino si è mai sentito rappresentato, e questo è grave. Perché chi raggiunge il Consiglio Regionale deve in primis essere un rappresentante del proprio territorio. Si è parlato di Capitanata come Cenerentola della Puglia, da mamma che ha a che fare con le favole, mi piacerebbe cercare il lieto fine”.

Lei è reduce dalla visita ad Arcore. Cosa le ha detto Berlusconi?

“Non è stata la prima volta che lo incontravo. Lui è un uomo dal grande carisma, che riesce a trasmetterti ciò che pensa con poche parole. E’ stato lui a comunicarmi ufficialmente il ruolo di capolista in Capitanata di Forza Italia. E verrà in Puglia il 13 e 14 maggio per rilanciare la sua battaglia per la rivoluzione liberale, che proseguirà anche dopo le elezioni”.

Queste saranno le elezioni che hanno decretato la frattura tra Forza Italia e il Movimento Schittulli. Da ambo le parti ci si palleggia le responsabilità della scissione. Ma di chi è davvero la colpa?

“Premetto che noi di Forza Italia facciamo una campagna politicamente e ideologicamente in contrasto a quella del centrosinistra, di Emiliano e di chi ha governato negli ultimi dieci anni. Per noi si tratta di una gara aperta. La nostra candidata è carica di entusiasmo, e i sondaggi ci danno al secondo posto. Tuttavia, c’è chi punta il dito contro di noi. Noi lo scorso marzo eravamo a Bari per sostenere la candidatura di Schittulli. Il professore andò poi alla convention di Fitto dichiarandone l’indispensabilità. Poi ha chiesto liste forti e competitive. Ma non è il candidato alla Presidenza della Regione che deve decidere le liste, bensì i partiti. Successivamente Schittulli ha convocato una conferenza stampa senza coinvolgere Forza Italia. Lui ha voluto unire il centrodestra ma di fatto, escludendo il nostro partito, ha rotto la coalizione”.

Nella vostra coalizione c’è anche il movimento di Salvini. Visto che spesso si parla di coerenza, come si spiega l’alleanza con un politico che spesso in passato ha palesato ostilità verso il meridione?

“Le politiche di Salvini miravano alla tutela del nord. E comunque spesso Forza Italia e la Lega hanno corso insieme”.

Sì ma al nord…

“E’ vero, ma Salvini è un personaggio il cui partito sta guadagnando consensi in tutto il territorio. Di conseguenza la sua è una politica che sta diventando credibile. Se il suo progetto riscuote consensi anche al sud, vuol dire che la sua credibilità si è estesa in tutta la Penisola. I punti su cui si batte, come per esempio la criminalità o il problema dei Rom”, riguardano un po’ tutta l’Italia”.

Ma non c’è il pericolo che i contenuti delle sue tematiche possano sfociare in tesi razziste?

“Salvini è un tipo forte e carismatico, ma poco diplomatico e senza filtri. Di certo le sue battaglie coinvolgono un po’ tutta l’Italia”

Tornando alla sua lista, ci sono figure piuttosto forti. Non teme che la concorrenza possa portare a “rubarvi” i voti tra di voi?

“La nostra è una lista forte, in cui siamo tutti concorrenti che puntano al raggiungimento di un obiettivo. Il più forte arriva prima”.

Anche a livello comunale si sono registrati disordini in senso alla maggioranza, dopo l’assegnazione dei due assessorati a Forza Italia, e dopo le dichiarazioni del consigliere di maggioranza Mainiero sulla questione “Giordano”. Qual è il suo parere in merito?

“Sulla giunta, si tratta di un riequilibrio che il Sindaco aveva già preannunciato. Forza Italia era il gruppo di maggioranza, ed era giusto che si rispettasse la sua forza assegnandogli due assessorati. Su Mainiero mi rifiuto di commentare. Dico solo che se si vuole essere coerenti, occorre esserlo fino in fondo. Chi è in maggioranza deve lavorare per essa, e per chi gli elettori che hanno dato la propria fiducia attraverso il voto. Uscendo dal coro si rischia di stonare”.

Alle Comunali dello scorso anno furono molti i foggiani che disertarono le urne. Sarà così anche questa volta?

Credo di sì. L’astensionismo è il nemico della politica, delle buone idee e dell’entusiasmo che comunque io cerco sempre di trasmettere. Tuttavia lo capisco. Chi non vota è deluso dalla mancanza di risposte concrete per il territorio. Non aiutano poi i facili trasformismi e i passaggi dei politici da una coalizione all’altra.

Si riferisce a qualcuno in particolare?

Non c’è bisogno. Sono tanti gli esempi. E’ una porta girevole, si assiste a un movimento ondivago, e questo la gente lo capisce. Ne resta delusa.

Cosa direbbe al foggiano che oggi non andrebbe a votare per convincerlo a cambiare idea?

“Gli direi che anche se tu non ti occupi di politica, la politica si occuperà sempre di te. Scegliere di non scegliere non serve a nulla. Con coraggio, andiamo tutti a votare”.

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