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Comunali Foggia 2014

Foggia Attiva, Landella: “Comune rischia di restituire 600mila euro alla Regione”

"È questa la Foggia che ci consegna il centrosinistra dopo dieci anni di malgoverno, sono questi i fallimenti che dobbiamo lasciarci alla spalle, mettendo in campo un nuovo modo di amministrare"

«Uno dei primi atti che il prossimo sindaco di Foggia dovrà compiere sarà probabilmente quello di restituire alla Regione Puglia oltre 600mila euro. Se entro il 30 giugno le attività del laboratorio urbano “Foggia Attiva” non dovessero partire, l’Amministrazione comunale sarà costretta infatti a rimandare a Bari il finanziamento ricevuto nell’ambito dell’iniziativa progettuale “Bollenti Spiriti”». È la denuncia di Franco Landella, candidato sindaco di Foggia per la coalizione di centrodestra, che questo pomeriggio ha visitato assieme ai giornalisti la struttura, collocata all’interno dell’area del Teatro Mediterraneo, che avrebbe dovuto ospitare il laboratorio urbano, è stata più volte vandalizzata e oggi versa in uno stato di profondo degrado.

«Il finanziamento regionale destinato al progetto è stato materialmente erogato il 16 ottobre del 2007 al Comune di Foggia che, a sua volta, ha provveduto ad individuare attraverso una gara di evidenza pubblica il soggetto gestore delle attività –ha spiegato Landella–. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata un’Associazione Temporanea di Imprese formata da cooperative sociali ed associazioni. Ovviamente affinché le attività potessero materialmente partire sarebbe stato necessario rendere la struttura agibile. Cosa che fu fatta, acquistando arredi e materiale utile alle attività oggetto del progetto. Salvo poi perdere tutto dopo ben due furti».

Il laboratorio urbano di “Foggia Attiva” avrebbe ospitato uno “spazio musica” con sala di registrazione per gruppi giovanili emergenti di Foggia, una web radio per promuovere le band del territorio, uno spazio dedicato al cinema ed al teatro, un angolo caffè per l’organizzazione di iniziative culturali e letterarie e per la promozione di eventi finalizzati a valorizzare il protagonismo delle giovani generazioni. «Un “pacchetto” di idee di grande valore, che tuttavia non hanno potuto trasformarsi in azioni –rileva il candidato sindaco del centrodestra–. E non per responsabilità di chi aveva il compito di gestire le attività, ma per la superficialità con la quale è stata presidiata la struttura, che è stata lasciata dal Comune, in particolare dopo il primo furto, senza alcuna forma di protezione, essendo completamente assente non soltanto un sistema di allarme o di videosorveglianza ma anche una protezione costituita da semplici inferriate, grate, vetri anti-sfondamento e cancellate per gli accessi non blindati. Accorgimenti che erano stati suggeriti all’Amministrazione comunale dall’ente gestore del progetto il 16 febbraio 2010, dunque con largo anticipo rispetto al primo furto. Purtroppo, però, questo appello è caduto nel vuoto».

«Questo esempio, per il quale provo vergogna come cittadino di Foggia, racconta tutta l’incapacità non solo di curare le strutture pubbliche, di riqualificarle e riconsegnarle alla città, ma anche di sfruttare in modo intelligente i finanziamenti ottenuti dal Comune –incalza Landella–. È questa la Foggia che ci consegna il centrosinistra dopo dieci anni di malgoverno, sono questi i fallimenti che dobbiamo lasciarci alla spalle, mettendo in campo un nuovo modo di amministrare».

Il rischio che il Comune debba restituire il finanziamento ottenuto è rafforzato dalle numerose sollecitazioni inviate a Palazzo di Città dalla Regione Puglia, attraverso gli uffici del Servizio politiche giovanili e cittadinanza sociale, in ultimo il 16 aprile 2014, affinché partano le attività collegate al progetto. «D’altro canto proprio l’Amministrazione comunale, nel corso delle conferenze di servizi tenutesi il 23 febbraio 2012, il 22 novembre 2013 ed il 7 dicembre 2013 aveva assunto l’impegno a ripristinare l’opera –ricorda il candidato sindaco del centrodestra–. Un impegno ovviamente disatteso».

«Al danno, inoltre, si aggiungerà la beffa, giacché i soggetti individuati per la gestione del progetto sono pronti ad adire le vie legali per il danno economico provocato dalla mancata partenza delle iniziative –conclude Landella–. Un’ulteriore dimostrazione della urgente necessità di voltare pagina, archiviando la lunga e fallimentare parentesi rappresentata da dieci anni di malgoverno del centrosinistra».

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