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Venerdì, 26 Aprile 2024
Elezioni comunali 2021 Cerignola

La "rivoluzione mite" di Bonito, l'ex parlamentare-magistrato che vuole "liberare Cerignola dalla malavita": "Nessuno può rappresentare la legalità quanto me"

Magistrato in pensione ed ex parlamentare, per il suo programma ha preso spunto dall'esperienza di Modena e, così, è pronto a riempire di verde e di strutture sportive le periferie. "La mia Giunta sarà piena di donne e di giovani"

Cerignola deve voltare pagina, su questo per lui non ci piove e, senza falsa modestia, pensa di essere l'unica chance. Francesco Bonito, 72 anni, magistrato in pensione dopo 45 anni di onorato servizio, ex parlamentare, guida una "rivoluzione mite".

Dalemiano di ferro, è entrato in parlamento nel 1994 ed è stato deputato per tre legislature, fino al 2006. Ha presieduto la prima Sezione Penale della Cassazione e negli ultimi tre anni ha fatto parte delle Sezioni Unite. Polo rossa più che maniche di camicia, per prima cosa, ha annunciato che, in caso di elezione, avrebbe rinunciato all'indennità di carica: "Sono qui solo per rendere un servizio e liberare Cerignola dalla malavita". Beninteso, non è un populista ("per me le cariche pubbliche devono essere adeguatamente remunerate"), ma si sente al di sopra della politica: "Io non ho alcun interesse", arrivato all'apice della carriera professionale. "Se non ci fosse stata questa emergenza malavitosa mai e poi mai avrei intralciato il percorso delle giovani leve. E la mia Giunta - promette - sarà piena di donne e di giovani".

Lo sostengono cinque liste, in tutto 114 candidati alla carica di consigliere comunale: il Partito Democratico; il Movimento 5 Stelle, "la più moderna e giovane formazione nel panorama politico nazionale"; la tradizionale lista civica del candidato sindaco; Con Emiliano e Senso Civico per Cerignola che rappresenta "il civismo più maturo, più riformista, più democratico che si sta affermando nella nostra regione". Sente di essere il leader di una coalizione di centrosinistra forte: "Nessuno ha cinque liste robuste e politicamente rappresentative come le ho io. Peccato avere la spina nel fianco di Tommaso Sgarro e di Elena Gentile che lo sponsorizza, che ha minato l'unità a sinistra assumendosi una responsabilità enorme".

E lei non avverte un po' di responsabilità rispetto al mancato accordo e alla inevitabile frammentazione del voto?

Tommaso Sgarro si è autocandidato, io no. Lui ha posto la sua candidatura come l'unica possibile e immaginabile, e lo fa da quattro anni. Ha rotto il giorno dopo una trattativa in corso e ha riempito Cerignola di manifesti. Io in quel momento non esistevo nemmeno, se non nella mente di chi pensava - devo dire anche giustamente - che in questo momento il mio curriculum e quello di Tommaso Sgarro non si possono nemmeno mettere a confronto. Chi lo fa mi offende.

E se dovesse arrivare al ballottaggio?

Personalmente, non mi accordo con nessuno. Chi mi vuole votare mi vota. Se non mi vogliono votare torno a casa mia, ho una vita bellissima, è stata fortunata e piena di successi.

Reduci da un commissariamento, come vede gli elettori?

Li ho visti sufficientemente confusi, almeno in parte. Vi è un settore della città che possono individuare nel mondo professionale, nel mondo commerciale e nel mondo imprenditoriale che, direi, ha le idee molto chiare sullo stato dell'arte, ovverosia sul momento storico politico, sociale, economico che vivere la mia città nel senso che individua correttamente in Franca Metta un agitatore politico che ha condotto Cerignola in una situazione di crisi profondissima, quantomeno istituzionale. Ovviamente, non può che farmi piacere dal momento che la mia candidatura non ha altra giustificazione che lo stato di crisi istituzionale che è stato determinato dalla precedente amministrazione, con il decreto presidenziale che ha disposto lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Questa è la motivazione di fondo che mi ha spinto ad accettare: sono stato coinvolto da tutte le forze del centrosinistra e ho accettato solo perché penso, forse presuntuosamente, di essere la persona, per la sua esperienza e per quello che è stato nel recente passato, in grado di contrastare questa ondata di malavita che ormai ha occupato il Comune ed è profondamente infiltrata anche nel tessuto economico della città.

Saranno le urne a deciderlo ma, per il momento, l'alleanza con i Cinquestelle sta funzionando?

Sta certamente funzionando molto bene. Non nego che il percorso per addivenire ad una alleanza forte sia stato non facile, nel senso che i parlamentari del Movimento che hanno seguito da vicino gli iscritti di Cerignola hanno voluto approfondire fino in fondo i temi programmatici e hanno voluto sentire le mie posizioni su una serie di problematiche e di questioni che stavano a cuore al Movimento. Superato questo momento di difficoltà, direi che l'alleanza è assolutamente solidissima, ormai con gli aderenti al Movimento è sorta una vera e propria amicizia personale e l'apporto che il M5S sta dando alla mia campagna elettorale è di primissimo livello, perché la presenza del ministro degli Esteri Di Maio e del presidente Conte ha dato un notevole impulso alle nostre ragioni politiche.

Uno degli argomenti dei suoi avversari è che Bonito è stato parlamentare per più di dieci anni e non lo conosce nessuno. Come risponde a questi attacchi?

È veramente molto falso. Il Sole 24Ore, alla fine di ogni legislatura, compila una pagella sulla base degli interventi, della qualità delle proposte e di tutta una serie di criteri. Francesco Bonito nel 2006 è stato dichiarato il parlamentare migliore della regione Puglia e il settimo a livello nazionale. Custodisco gelosamente quella copia del quotidiano. Ho fatto il parlamentare con Sergio Mattarella, mi conosce tutto il mondo politico. Il parlamentare fa le leggi, non fa le piazze o i palazzi. La strada statale 16 bis che collega Cerignola a Foggia intanto è stata realizzata perché, approfittando della presenza al ministero del Lavoro dell'avvocato Antonio Bargone, dalemiano di ferro come me, gli chiesi esplicitamente di aiutarmi nel finanziamento di questa opera che si era interrotta per il fallimento del precedente appaltatore. Mi venne incontro, anche perché l'opera era assolutamente importante, e inserì l'esecuzione dei lavori del completamento nel tratto Cerignola-Foggia nel programma che annualmente l'Anas predispone per chiedere il finanziamento al Governo. Così quell'opera è stata realizzata. Solo per quello, per i morti che ho evitato, dovrei essere ricordato. Non ho fatto solo quello per la mia città e anche per Foggia. Con il notaio Pepe, gentiluomo di vecchio stampo, abbiamo presentato un emendamento assolutamente unico nella storia delle Finanziarie del nostro Paese: all'epoca eravamo al governo noi, Antonio Pepe mi chiese di dargli una mano in seguito al crollo del palazzo di viale Giotto. Nella Finanziaria è stato inserito un emendamento che, a fondo perduto, dava al comune di Foggia un miliardo di lire. La sezione distaccata di Cerignola del Tribunale di Foggia: io sono stato il relatore e il massimo collaboratore del ministro Flick nella elaborazione della riforma che cancellò il 50% delle Preture e istituì i Tribunali distaccati. E potrei continuare.

Cosa si ripromette di fare per risolvere i problemi della città, a cominciare dalla sicurezza?

Ho elaborato con le forze politiche che mi sostengono un programma di ampio respiro con idee nuove e originali sulla sicurezza: introdurrò il Daspo urbano, le Body Cam per i vigili urbani, cioè le camere che possono riprendere tutto quello che avviene davanti a loro, una soluzione per la sicurezza dell'ospedale. Proporrò un consorzio tra tutte le imprese della zona industriale per risolvere i non pochi problemi che gli imprenditori mi hanno rappresentato, dalla sicurezza all'ambiente. Bisognerà affrontare in maniera assolutamente radicale il problema del torrente Lagrimaro. La Zes, la zona economica speciale, i diritti dei più deboli, penso ad una rivitalizzazione delle periferie, Torricelli, Santa Barbara, dove sembra che quelli siano cittadini di serie D. Sotto questo aspetto, mi sono messo in contatto con l'amministrazione di Modena che seguo da tempo, essendo amico dell'ex sindaco Giorgio Pighi, professore di Diritto penale, a suo tempo presidente del Forum sulla sicurezza urbana: i temi sulla sicurezza urbana me li sono fatti consigliare proprio da lui ed ho avuto la possibilità di parlare con l'assessora ai servizi sociali che mi ha molto ben consigliato sugli interventi da fare in questi quartieri periferici abbandonati a loro stessi. Mi ha detto: li riempia di verde e di strutture sportive, devono servire alle famiglie, ai ragazzi, ai bambini per incontrarsi, per comprendere le regole del gioco nelle strutture sportive e quanto sia bella natura e come si deve rispettare. Naturalmente ci deve essere sempre una presenza pubblica. Abbiamo un Comune con 17 milioni di disavanzo pubblico, questo sarebbe il 'buon governo' di Franco Metta, e quindi non abbiamo grandi risorse, ma c'è il Pnnr e da lì attingeremo fondi con i nostri progetti. Se saremo bravi, potremo attrarre i finanziamenti necessari.

Perché i cerignolani dovrebbero votare Bonito?

Dovrebbero votare Bonito perché in questo momento Cerignola ha bisogno di legalità, e nella mia città non esiste un'altra persona - mi scuso per la presunzione - che al mio livello possa rappresentare la legalità. Io sono un magistrato andato in pensione dopo 45 anni di onorato servizio, le mie sentenze sono pubblicate su tutte le riviste italiane, sono universalmente riconosciuto come persona perbene, onesta, che ha fatto sempre il suo dovere. Sono stato un parlamentare che ha fatto una importante esperienza, capogruppo della Commissione Giustizia per otto anni, responsabile Giustizia nel partito, sono stato articolista dell'Unità ai tempi di Furio Colombo, credo di avere acquisito una esperienza, di poter far uscire la mia città dall'isolamento perché nessuno come me può dialogare con il presidente della Regione Puglia, che è un mio collega ma più giovane di me, con Raffaele Piemontese che quando io ero parlamentare si affacciava alla politica. Posso chiamare al telefono il presidente della Repubblica, con rispetto parlando, con il quale sono stato fianco a fianco in Parlamento. C'è una filiera istituzionale che può aiutare la mia città ma a parte questo la ragione principale, che poi è la motivazione di fondo della mia candidatura, è che non esiste altra persona che possa contrastare le cupole malavitose che si sono inserite nel municipio della mia città e nel tessuto economico.

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