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Lunedì, 29 Aprile 2024
Comunali Foggia 2023

L'Udc foggiano riparte con Maffei e Di Donna: "Senza di noi il centrodestra non vince"

Tutti d'accordo nello scudocrociato pugliese dopo l'estromissione della lista alle Comunali

“Senza il centro e l’Udc non si vince, come già accaduto a Foggia”. È il consigliere regionale della vicina Bat Francesco La Notte a sintetizzare la tesi del nuovo scudocrociato pugliese e a lanciare il suo monito in vista delle Amministrative di Bari e Lecce.

È l’idem sentire della comunità politica riunita martedì scorso al Golf Club di Casamassima, che ha ospitato l’assemblea regionale dell’Udc e di Puglia Popolare. Da più parti, auspicano una rapida fusione, a cominciare dal vice segretario nazionale dell’Udc Gianfranco Chiarelli, e in parte è già avvenuta in diversi territori.

Accanto al capo della segreteria politica dell’Unione di Centro in Puglia, Massimo Cassano, era seduta la foggiana Michaela Di Donna, deputata per tre mesi nella passata legislatura, cognata dell’ex sindaco Franco Landella, che ha recentemente aderito al partito di Lorenzo Cesa e oggi è responsabile dell’organizzazione.

Assenti giustificati, a quanto si apprende, il commissario provinciale Cristiano Curatolo, nominato il 7 settembre scorso, e il commissario cittadino Roberto Perfetto. In platea c’era un altro foggiano, Danilo Maffei, delegato provinciale per il Tesseramento. Dalla provincia è arrivato anche il segretario cittadino di Orta Nova Giuseppe Custode.

Dopo le dimissioni di massa della vecchia guardia capeggiata da Francesco d’Innocenzio, il partito si riorganizza in provincia di Foggia. “Stiamo lavorando per le imminenti sfide elettorali che ci attendono”. A breve sarà organizzato anche un evento pubblico in città.

Erano stati i nuovi ingressi e la gestione Cassano a destabilizzare il gruppo storico fino allo strappo sulla lista per le Comunali. La linea d’Innocenzio aveva prevalso ugualmente, anche quando si era sfilato continuando, però, a sostenere il centrodestra con il figlio candidato nella lista Prima Foggia.

Il codice di autoregolamentazione stilato dalla coalizione aveva sbarrato la strada a Erminia Roberto, sulla quale pende il ricorso in Cassazione del ministero per l’incandidabilità, ma che il 18 settembre era pronta a partire con la campagna elettorale sui social, e a Danilo Maffei, coinvolto nella vicenda giudiziaria che riguarda un presunto voto di scambio, che si dice certo di poter dimostrare la sua “assoluta estraneità ad ogni ipotesi di rilevanza penale”.

Era stato lui a evidenziare come nessuna legge vietasse la candidatura nel suo caso. Ma, alla fine, il simbolo è sparito, pur comparendo nella prima versione dei manifesti del candidato sindaco. Il commissario regionale Gaetano Brattoli, il 23 settembre, all’indomani della presentazione della lista agli alleati, riferiva che l’Udc avrebbe sostenuto comunque il progetto di Raffaele Di Mauro, nonostante il suo “diniego all’apparentamento”, supportato da quella che consideravano “una tenue motivazione”.

Oggi Maffei, sui social, non perde occasione di rimarcare il “pessimo risultato” del centrodestra, convinto che l’estromissione dell’area moderata abbia determinato la vittoria al primo turno del campo largo progressista. I nuovi democristiani sembrano tutti concordi. “L’Unione di Centro è fondamentale per la coalizione del centrodestra, Foggia città insegna. È l’ago della bilancia”.

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