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Foggiani chiamati a salvare il 'Palazzo Trifiletti'

Caduto in rovina da anni, si trova in pieno centro a Foggia. E' tra i 'Luoghi del cuore' che si possono salvare attraverso il censimento nazionale promosso dal FAI in collaborazione con Intesa San Paolo

Ognuno di noi è emotivamente legato ad almeno un luogo che spesso rappresenta una parte importante della propria vita e vorrebbe che fosse protetto per sempre. Questo è il presupposto che ha dato il via tredici anni fa al censimento nazionale ‘I Luoghi del Cuore’, promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiede a tutti i cittadini di segnalare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare. Il FAI e Intesa Sanpaolo hanno già dato voce alle decine di migliaia di segnalazioni raccolte scrivendo a Sindaci e Soprintendenti. Inoltre 68 sono stati finora gli interventi di recupero in 15 regioni che hanno contribuito a restituire un futuro di tutela e valorizzazione a molti luoghi votati.

Obiettivo del progetto è la sensibilizzazione di cittadini e istituzioni sul tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico, naturalistico del Paese. Candidato a diventare un luogo del cuore c’è anche il Palazzo Trafiletti di Foggia (CLICCA QUI).

Il palazzo Trifiletti sorge a cavallo degli antichi fossati che delimitavano il borgo medievale riempiti con i detriti provenienti dalle demolizioni del devastante terremoto del 1731. L'edificio è di forma rettangolare compatta, con una corte interna sulla quale si affacciano i vari appartamenti. L'ingresso principale è quello di corso Garibaldi, costituito da un portale con arco a tutto sesto, ornato da una grossa cornice circolare in pietra, che immette nell’androne che si presenta con copertura a botte unghiata e con al centro dipinto uno stemma che si presume sia stato quello della famiglia Giovene.

Le pareti laterali dell'androne presentano stupendi mascheroni equini, tre su ogni lato, sporgenti dalle pareti con anelli di ferro al naso, la cui funzione era quella di annodarvi le redini degli animali. Sulla parete destra risalta una raffigurazione in rilievo rappresentante una Madonna con Bambino. Il pavimento dell'androne e del cortile è ricoperto da un rustico basolato.

Dal cortile nasce la scalinata che conduce al piano superiore e che dopo una prima rampa si divide in due scalinate che raggiungono la graziosa loggia. Lo scalone è inserito al centro di una soluzione di tre archi a tutto sesto, ripresi nel primo piano e inseriti visualmente in un ampio arco policentrico che si rifà alle soluzioni inventate a Napoli da Ferdinando Sanfelice (1675-1748).La necessità di superare i forti dislivelli esistenti tra l’ingresso minore di via Nunziata Sulmona e quello principale di corso Garibaldi, generati dalle stratificazioni che avevano rialzato il piano stradale del nucleo antico rispetto al piano di campagna del giro esterno, portò alla creazione verso corso Garibaldi di alti pilastri che consentirono, grazie alla più antica e luminosa applicazione a Foggia di arco policentrico, di realizzare un complesso veramente scenografico da taluno (Ugo Jarussi in “Foggia: genesi urbanistica, vicende storiche e carattere della città”) considerato la trasposizione in pietra di un’incisione di G.B Piranesi.

Al cortile si accede anche attraverso l'ingresso minore che si apre in via Nunziata Sulmona, sul retro del palazzo. Il palazzo Trifiletti fu costruito intorno alla fine del XVIII secolo per volere della famiglia Giovese, di origine napoletana, ed è di autore ignoto. Successivamente ebbe una diversa utilizzazione poiché ne prese possesso una compagnia teatrale, la ”Goldoni ” che trasformò l’edificio residenziale in un teatro. L’androne diventò il retro del palcoscenico mentre il piano superiore, a cui si accedeva tramite la scalinata, fu trasformato in loggione e palchi. Il palazzo passò poi, verso la metà dell’800, alla famiglia Trifiletti della quale faceva parte Alessandro (n.1858-?), otorinolaringoiatra docente all’università di Napoli che, per difficoltà finanziarie legate a vicende familiari, fu costretto a vendere un po’ alla volta i vari appartamenti.

Il palazzo Trifiletti è situato a soli 140 metri dal Municipio, dalla sede della Provincia (Palazzo Dogana) e dalla Prefettura ma giace in abbandono, murato (da decenni) e transennato (da due anni), nell'attesa che crolli da solo, essendo stato reso non abbattibile dal vincolo posto con D.M. 14-4-1984 (M.B.C). Poiché è stata lasciata facoltà di mandarlo in rovina, è da anni in agonia, con il tetto crollato e in balia degli elementi ma, anche con l’albero cresciuto al centro e la rigogliosa vegetazione spontanea cresciuta dappertutto, continua ad essere bellissimo.

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