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Domenica, 28 Aprile 2024
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‘Il mago del Cremlino’ di Giuliano Da Empoli vince il premio 'I fiori blu'

Novità di questa edizione il premio della giuria studentesca

Si è aperta con il ricordo di Michela Murgia la proclamazione del vincitore della quarta edizione del premio ‘I fiori blu’, anche quest’anno condotta dall’attore e conduttore tv Neri Marcorè affiancato dalla direttrice artistica Alessandra Benvenuto. “È giusto ricordarla con gioia e vitalità perché è con questo spirito che ci ha proposto temi come la morte” è stato il commento delle due giurate tecniche Sandra Petrignani e Ritanna Armeni.

Subito dopo, a salire sul palco per la chiacchierata di rito con i giornalisti Paolo Mieli e Marco Ferrante (rispettivamente presidente e membro della giuria tecnica) è stato il saggista e consigliere politico italiano e svizzero Giuliano Da Empoli che con ‘Il mago del Cremlino’ edito da Mondadori ha portato a casa il premio.

Caso letterario, il romanzo racconta “la psiche tortuosa” di Vadim Baranov, l'alter ego romanzesco di Vladislav Sourkov, lo spin doctor di Putin fino al 2021. Nel corso di una notte, Baranov, l'uomo conosciuto come il mago del Cremlino, racconta come abbia contribuito a costruire l'immagine dello zar nel 2001, quando quest'ultimo era solo “il pallido e sconosciuto ennesimo primo ministro dell'era di Boris Eltsin”.

Nel mio libro si parla della corruzione – ha spiegato Da Empoli – ma i soldi non sono la chiave di lettura di Putin. I primi che si sono sbagliati su di lui sono stati coloro che lo hanno scelto. Il sistema di potere in genere non sceglie il più forte, il migliore, sceglie il controllabile, il prevedibile. Per lui c’è stato un errore di casting: Putin è un personaggio molto diverso. Sin dall'inizio non è stato un leader democratico, ma già un mito”.

La giuria popolare (con 367 voti arrivati da tutta Italia, un vero e proprio record per il premio) ha premiato Rosella Postorino con ‘Mi limitavo ad amare te’ (Feltrinelli). Libro incluso nella cinquina finalista del ‘Premio Strega 2023’ e ispirato ad una storia vera, racconta di un gruppo di bambini che nell’estate del 1992 vengono separati dalle famiglie e mandati in Italia da Sarajevo che è sotto assedio.

I personaggi del mio romanzo – ha raccontato l’autrice – sono un po’ come tutti noi: quando le tragedie collettive fanno deragliare le nostre vite, ci aggrappiamo alle relazioni che il destino ci ha concesso, proprio come hanno fatto questi bambini che sono stati portati via, in Italia, senza il loro consenso e spesso senza nemmeno avvertire i genitori. Si sono salvati dalla guerra, ma hanno perso tutto. È, quindi, possibile fare del bene, ma a volte a costo di uno strappo, di una separazione che ha a che fare con l’identità”.

Il premio speciale della Commissione scientifica, assegnato al libro che ha ottenuto i migliori risultati da entrambe le giurie e consegnato dal Magnifico Rettore Lorenzo Lo Muzio e dalla vicepresidente della Fondazione Monti Uniti Irene Sasso, è andato saggio di Melania Mazzucco ‘Self-Portrait’ (Einaudi). “Per la competenza, per l'eleganza dello sguardo, per il tema degno di un grande saggio che descrive una genealogia sconosciuta ai più, racconta di una sorprendente discriminazione e svela con acume e raffinata sensibilità e segreti dell'arte” è stata la motivazione che ha premiato un vero e proprio “percorso collettivo, tutto femminile, nel quale le donne rivendicano il diritto di realizzarsi nell'arte, superando i ruoli che la società e la cultura del tempo hanno sempre assegnato loro”.

Novità di quest’anno il coinvolgimento degli studenti che sui social hanno pubblicato dei video per diffondere il piacere della lettura e che hanno assegnato il premio Giuria studentesca ad Alessandro Aresu con ‘Il dominio del XXI secolo’ edito da Feltrinelli.

Siamo rimasti colpiti – hanno spiegato gli studenti nella motivazione del premio – da  come l’autore sia riuscito ad esprimere in maniera tanto articolata e approfondita il concetto di guerra moderna toccando temi quali lo sviluppo tecnologico, la globalizzazione e l’innovazione scientifica spiegando come l’idea di stare vivendo tutti la stessa vita nello stesso momento storico e con le stesse modalità sia soltanto una illusione dettata da quella che definisce confusione degli orologi smaterializzata dalla crudeltà della guerra”.

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