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Lunedì, 29 Aprile 2024

Bambini messi alla porta, i genitori celebrano i funerali delle scuole materne comunali: “A Foggia sta morendo tutto”

Protesta pacifica delle famiglie in piazza Cesare Battisti contro la chiusura degli otto plessi rimasti in città e dell'asilo nido. Le mamme rilanciano e chiedono un aumento dei servizi

“A Foggia sta morendo tutto e noi non possiamo più restare a guardare”. I genitori celebrano in piazza Cesare Battisti i funerali delle scuole dell’infanzia comunali e del nido ‘Tommy Onofri’, che “improvvisamente sono venuti a mancare”.

A darne il triste annuncio sono anche i bambini tutti, da numeri a piccoli alunni in carne e ossa: “Le vostre chiusure inattese e rapide lasciano un grande vuoto fra tutti noi bambini che vi abbiamo frequentato – si legge sui manifesti funebri affissi sui cancelli del Teatro Giordano - Nel nostro animo sarà sempre vivo il vostro ricordo”.

Il piano di riorganizzazione e razionalizzazione delle scuole dell’infanzia paritarie comunali, approvato il 30 dicembre scorso dalla commissione straordinaria, decreta la chiusura degli otto plessi rimasti in città e dell’unico asilo nido comunale.

In piazza ci sono un centinaio di persone. Coriandoli e palloncini. I referenti delle associazioni dei consumatori, al fianco delle famiglie, lasciano la scena al comitato dei genitori. Un gruppetto di maestre preferisce che siano loro a parlare. Niente bandiere dei sindacati e dei partiti, ma ha partecipato anche il segretario provinciale di Sinistra Italiana Mario Nobile.

Sulla scrivania dei commissari sono arrivate 1467 firme dei cittadini a sostegno di una petizione. Si chiede di aprire un confronto con le famiglie sul futuro dei servizi per l’infanzia, perché il settore “è un investimento e un diritto fondamentale, tutelato dalla Costituzione”. Domani pomeriggio, una delegazione sarà ricevuta a Palazzo di Città. In settimana, anche i Confederali e i sindacati di categoria della funzione pubblica, ricompattati, hanno chiesto udienza alla commissione straordinaria. 

Alla vigilia del faccia a faccia con la commissione straordinaria, le mamme si sfogano: “Ci sono le liste d’attesa”, e non si spiegano come siano sparite “magicamente”. Rilanciano: non chiedono solo un dietrofront sulle chiusure, ma anche un aumento dei servizi, perché quelli sfumati nel tempo hanno determinato il calo delle iscrizioni: “Questi numeri, un po’, li hanno cercati loro”.

Due giorni fa, fa sapere una mamma, in una di quelle scuole, ormai spacciate, è stata installata la fibra. Lavori che la indignano, quando stanno per mettere suo figlio alla porta: “Questo è spreco di soldi pubblici. Vanno via come i coriandoli che stanno lanciando i nostri bambini”.

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