Nove romeni erano stati assunti da tre connazionali per la raccolta dei pomodori. Dopo essersi ribellati alle pessime condizioni in cui vivevano, sono stati chiusi in un casolare di Apricena e minacciati
50 braccianti agricoli africani fanno vertenza sindacale per denunciare lo sfruttamento nelle campagne del foggiano. "Ora basta, esigiamo i nostri diritti". Denuncia presentata anche ai carabinieri di San Severo
Cinque i ghetti in provincia di Foggia. Molti vivono nelle aziende all'aperto, in tendopoli o in baracche. Giuseppe De Leonardis: "Vivono in condizioni di schiavitù, sotto caporale che sequestra loro i documenti"
I vincitori sono i fratelli Adam e Jean Yameogo che hanno girato un documentario dal titolo "Lo sfruttamento degli immigrati in Puglia. Caporalato e raccolta dei pomodori"
Protagonisti della storia tre romeni. Il primo, 21 anni, ha tentato di sottrarsi alle regole del caporalato. Gli altri due, poi arrestati, lo sequestrano e lo riportano con la forza al campo
Identificati 50 braccianti. Il caporale tratteneva sulla loro paga giornaliera da un minimo di euro 2 ad un
massimo di euro 5 per ogni lavoratore occupato. Accusati di attività illegale di mediazione ai fini di lucro
Ricevevano 5 euro a testa da 38 braccianti bulgari, italiani e romeni, per trasportarli a raccogliere cipolle
nelle campagne. I mezzi di trasporto sono stati sequestrati e i caporali denunciati