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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Primo consiglio comunale “tutto da rifare”, caccia all’errore di Mainiero: “Delibera radicalmente nulla”

Il consigliere di opposizione ha presentato istanza di annullamento delle delibere del Consiglio e dei decreti sindacali di nomina della Giunta

Il primo Consiglio comunale è “tutto da rifare”. Parola di Giuseppe Mainiero, l’ex candidato sindaco civico, oggi consigliere comunale di strenua opposizione, che arriva ad eccepire la validità della seduta, dall’inizio alla fine.

Ha scovato presunti vizi procedurali che potrebbero inficiare la legittimità delle deliberazioni adottate nella riunione del 14 dicembre.

Getta ombre sulla gestione della prima seduta consiliare di convalida degli eletti e di presentazione della Giunta comunale.

Le sue deduzioni sono oggetto di un’istanza depositata domenica sera, a mezzo pec, indirizzata al prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, alla segretaria generale del Comune di Foggia, Maria Giuseppina D’Ambrosio, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

La principale eccezione sollevata riguarda le surroghe: alla luce del decreto sindacale n.2 del 14 dicembre di nomina della Giunta, a concorrere al raggiungimento del quorum strutturale, in pratica, teorizza Mainiero, dovevano essere i consiglieri subentrati automaticamente agli eletti diventati componenti dell’esecutivo.

L’accesso agli atti del consigliere civico, utile a infarcire il suo dossier sulla presunta causa di decadenza della sindaca Maria Aida Episcopo, gli ha fornito, invece, elementi per formulare una richiesta di annullamento delle delibere del primo Consiglio comunale e dei decreti di nomina della Giunta.

Il giorno successivo alla seduta, ha chiesto alla segreteria generale del Comune di Foggia la copia conforme della deliberazione consiliare di convalida degli eletti e di tutta la documentazione inerente la presunta rimozione della causa di ineleggibilità/incompatibilità da parte della Sindaca, comprese le annunciate dimissioni dell’8 novembre dall’incarico di dirigente dell’ex Provveditorato.

“Tali dimissioni, ove esistenti, confermerebbero ancora di più la sussistenza della situazione di incompatibilità della sindaca e la sua decadenza dalla carica – afferma oggi Mainiero -, facilitando ulteriormente il compito del Tribunale di Foggia e evitando allo scrivente la condanna a spese significativamente elevate”.

In primo luogo, Mainiero fa rilevare come nell’avviso di convocazione degli eletti fosse espressamente indicato che le proposte di delibere oggetto della riunione sarebbero state consultabili dai consiglieri a partire dal martedì precedente alla seduta accedendo all’aera riservata. “Tuttavia, nessuna proposta di delibera è stata consultabile a partire dal giorno 12.12.2023 accedendo alla area riservata disponibile presso la home page del sito istituzionale”, fa sapere.

La delibera di convalida degli eletti, secondo il consigliere, è “radicalmente nulla”. Davide Emanuele, nominato assessore al Bilancio, è stato chiamato a svolgere le funzioni di presidente, a detta di Mainiero “in aperta violazione dell’art. 64 comma 2 del Tuel”. Allo stesso modo, hanno partecipato al Consiglio comunale per la discussione e la votazione dei primi cinque punti gli ex consiglieri comunali eletti già nominati assessori Lucia Aprile, Giulio De Santis e Alice Amatore.

Al loro posto, avrebbero dovuto votare Anna Rita Palmieri e Italo Pontone (Pd), Francesco Salemme (M5S) e Antonello Rizzi (Con Foggia).

Lo definisce un “pasticcio, che inficia irrimediabilmente la validità della seduta e rende illegittimi gli atti in essa adottati, atteso che, alla stessa, hanno partecipato consiglieri cessati dalla carica, in quanto nominati assessori”.

Ha trovato un paio di precedenti, recenti, al Comune di Brescia e al Comune di Massa: nei due casi, comunicata la formazione della Giunta sono scattate subito le sostituzioni in apertura della seduta.

Anche nel caso della nomina della Giunta, ravvede “l’ipotesi della nullità assoluta del provvedimento”, dal momento che “non è integra nella sua composizione ex lege di n. 9 Assessori, in quanto l'Assessore dott. Giuseppe Galasso, attualmente assessore della Giunta comunale di Bari, entrerà in carica soltanto a partire dal primo gennaio 2024”.

La composizione risulta, dunque, ridotta rispetto a quanto previsto dallo Statuto comunale. “Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un provvedimento grave, non solo perché non rispettoso dei precetti legislativi e statutari, ma per le conseguenze giuridiche sugli atti che lo stesso organo ha già adottato o che adotterà”, osserva il commercialista che, anche in questo caso, parla di composizione della Giunta “illegittima”.

Il consigliere comunale chiede, dunque, l’intervento del prefetto, affinché annulli in autotutela le deliberazioni del Consiglio e i decreti sindacali di nomina della giunta che “rischiano di pregiudicare il ‘corretto funzionamento’ degli organi statutari”. Altrimenti, è pronto a rivolgersi al Tar “senza che si possa accusare lo scrivente, come è avvenuto da parte della Sindaca nel corso della seduta del 14.12.2023 - conclude -, di aver procurato allarme sociale con conseguente richiesta di risarcimento dei danni”.

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