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Comunità energetiche per risparmiare sulle bollette: la Capitanata ci prova

Sindaci, imprenditori e associazioni di categoria muovono i primi passi, non senza qualche difficoltà operativa

Le comunità energetiche, o aspiranti tali, muovo i primi passi anche in Capitanata, non senza qualche difficoltà operativa. La burocrazia, i ritardi nei decreti attuativi che potrebbero dissipare alcuni dubbi e le resistenze delle aziende leader nella distribuzione sono alcune delle criticità prospettate oggi, nell’auditorium della Camera di Commercio, da operatori del campo delle rinnovabili, imprenditori e associazioni di categoria che hanno avuto l’opportunità di avere un confronto con il promotore delle comunità energetiche, il senatore M5S Gianni Girotto, presidente della commissione Attività Produttive.

A portarlo a Foggia, il deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Lovecchio, che ha organizzato un incontro sulle comunità energetiche con la partecipazione dei colleghi Michele Gubitosa e Lonardo Donno e del senatore Mario Turco, e la testimonianza di Gianfilippo Mignogna, sindaco di Biccari, primo comune in provincia di Foggia a lanciarsi in un progetto pilota. “Dobbiamo parlarne, perché questo strumento sarà il futuro per produrre energia, condividerla, averla a basso costo e distaccarci dalle fonti fossili che ci tengono imprigionati”, è la convinzione dell’onorevole Lovecchio, vice presidenre della commissione Bilancio e Tesoro. Ha instaurato un filo diretto con gli ideatori, che “già esiste con le associazioni di categoria”. A fare gli onori di casa, il presidente della Camera di Commercio Damiano Gelsomino.

Cittadini, enti pubblici e imprese possono unirsi per costruire insieme impianti di produzione di energia rinnovabile, condividendo poi l’energia prodotta. Di questi tempi, uno degli argomenti a sostegno delle comunità energetiche appare già piuttosto robusto: un consistente risparmio in bolletta, pari a circa il 25% e la possibilità di utilizzare l’energia prodotta in tempo reale gratuitamente.

Le comunità energetiche non si limitano ai condomini, ma si possono costituire, per esempio, comunità di quartiere e comunità di borgo. Allo stesso modo, per impianti non s’intende solo i pannelli fotovoltaici sui tetti, ma “qualsiasi fonte rinnovabile – come precisa il senatore Girotto – eolico, idroelettrico, geotermico e anche le biomasse”. Lui è proiettato già a futuro, quando “tutto passerà all’elettrico” e autoprodurre elettricità costituirà un fattore di ricchezza. Costruire nuove centrali a fonti rinnovabili, insomma, conviene.  

Il sindaco di Biccari, dove per la verità la transizione ecologica è partita già da un po’, in tempi non sospetti, racconta l’esperienza del suo Comune senza fare mistero degli ostacoli incontrati: “La normativa è giovane, quindi la sua applicazione concreta non è ancora del tutto sperimentata”, ammette. “Ci vuole un po’ di tempo, ma partire in anticipo come abbiamo fatto noi può rappresentare un grande vantaggio, soprattutto alla luce delle misure del Pnrr specifiche per le comunità energetiche”. La case history sui Monti Dauni dimostra come “anche i piccoli comuni possono rappresentare uno straordinario laboratorio”. Per iniziare, si sono affidati alla cooperativa 'ènostra', che ha fornito supporto tecnico, e hanno sottoscritto un protocollo con Arca Capitanata per piazzare i pannelli fotovoltaici sulle case popolari, conferendo anche un taglio sociale all’iniziativa. Gli impianti non sono stati ancora messi in esercizio, ma tra qualche mese saranno pronti a partire.

“Abbiamo 30 Kw già realizzati, altri 20 Kw che devono essere allacciati e, adesso, abbiamo iniziato la progettazione di ulteriori 50 Kw - spiega Gianfilippo Mignogna - Quindi avremo, per il momento, un totale di 100 Kw per un fabbisogno di 60-70 famiglie che partiranno con questa sperimentazione”. Il risparmio in bolletta, secondo i calcoli in mano all’amministrazione, dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 euro a famiglia. I fondi impiegati sono quelli delle royalties degli idrocarburi: “Abbiamo voluto compiere questa transizione anche simbolicamente”, afferma Mignogna. Dal punto di vista tecnico, ha riscontrato, come altri, poca collaborazione da parte della società di distribuzione: quando ha chiesto informazioni sull’allocazione delle cabine secondarie e sul perimetro, si è sentito rispondere che si trattava di dati sensibili, ed è dovuto arrivare ad una diffida.

Nel pubblico anche altri amministratori, come il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, e il collega di Celenza Valfortore, Massimo Venditti. Imprenditori e commercianti pongono una serie di interrogativi e avanzano le loro richieste per apportare dei correttivi alla normativa e superare le difficoltà, anche quando il distributore non collabora.

Il senatore Girotto vede solo ostacoli relativi e non assoluti: “Sono già centinaia le comunità nate, non spaventiamo i cittadini. È vero, ci scontriamo con resistenze che sono chiaramente molto potenti perché ovviamente chi vive vendendo petrolio e gas ma anche elettricità, ovviamente non vede di buon occhio che i cittadini e le imprese diventino indipendenti”.

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