"Ci sacrifichiamo noi". Ristoratori foggiani alle corde non mollano i loro dipendenti: "Dietro i nostri figli ci sono i loro"
Parte da oggi il secondo stop per ristoranti e bar. Anche se viene data loro la possibilità di lavorare fino alle 18,per molti è come un secondo lockdown.
E' scattato questo pomeriggio il nuovo lockdown per ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie e pasticcerie, che prevede, appunto, la chiusura al pubblico dei locali alle 18. L'amarezza tra i gestori, clienti e dipendenti dei locali è tanta; ed ha finanche preso il sopravvento sull'aspetto economico.
Per i titolari della pizzeria Ciboó, Matteo e Ivano, che hanno aperto la loro attività appena un anno e mezzo fa, lavorare in queste condizioni sta diventando veramente dura. Aperto a pranzo solo il venerdì e il sabato, si lavora prevalentemente di sera. Ci si sta attrezzando per le consegne a domicilio e l'asporto, unico modo per garantire un minimo di salario ai propri dipendenti.
Valentina, titolare della Trattoria Mó, non nasconde le difficoltà e con la voce spezzata dall'emozione, a Foggiatoday racconta di come i figli di 7 e 8 anni, sentendo la notizia al telegiornale, le hanno chiesto se avesse dovuto chiudere nuovamente.
Ciononostante il buon cuore dei foggiani prevale e anche in questa circostanza si fa sentire. Il leitmotiv dei ristoratori è "andiamo avanti per noi ma soprattutto per la responsabilità nei confronti dei nostri collaboratori e delle loro famiglie".
Da stasera tutti gli associati Confesercenti, alle 18, esporranno un cartello con su scritto "Oggi alle 18 siamo costretti a chiudere", in segno di protesta.
Valentina Recchia conclude lanciando un messaggio di solidarietà: "A chiunque si trovi in difficoltà per via di questa nuova chiusura, qui alla Trattoria Mó, ci sarà sempre una pizza gratis per loro".