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“A Foggia è dilagante una mentalità che fa propri disvalori”

Nell'intervento del rappresentate degli studenti nel Senato Accademico dell'Unifg Michele Quatraro il punto di vista degli universitari sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune

La classe politica “ha dimostrato un profondo fallimento e di essere lontana anni luce da quello che è un modello di amministrazione virtuoso”. Gli universitari foggiani non perdonano. A esprimere il loro punto di vista sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Foggia è Michele Quatraro, rappresentante della comunità studentesca all’interno del Senato Accademico.  

Questa pesante sconfitta della classe politica “è avvertita con malessere, specialmente da quella parte di cittadinanza che quotidianamente cerca di rimboccarsi le maniche affinché la città riemerga da quella melma in cui è stata trascinata da decenni di malapolitica”.

Ma non addossa le colpe solo alla classe dirigente: “È dilagante in città una mentalità che fa propri disvalori quali la prepotenza, l’omertà, l’indifferenza, la violenza fisica e verbale, il non rispetto delle regole e perfino, delle volte, la tolleranza verso fenomeni e comportamenti criminosi. Un mentalità di questo tipo non può che costituire un terreno fertile per la malavita e, ovviamente, preda della cattiva politica”.

L’intervento di Michele Quatraro ha chiuso il terzo incontro organizzato dall’Università di Foggia nell’ambito del progetto ‘La città che vorrei’ dal titolo ‘Lo scioglimento per mafia dei Comuni’. Ospite e relatrice la commissaria straordinaria Marilisa Magno. La sfiducia dei giovani e la “frattura con le istituzioni” si avverte anche nelle domande che arrivano dal pubblico.

Ai colleghi e agli studenti delle scuole superiori presenti nell’auditorium del Dipartimento di Giurispridueza, il rappresentante degli studenti nel Senato Accademico ha lanciato, infine, un appello a “restare, a cogliere le sfide di questo territorio e a non scappare, che delle volte, purtroppo, è una soluzione estrema ma pregiudica profondamente il territorio. Credo - ha concluso - che sia assolutamente indispensabile da parte nostra non demordere, non indietreggiare di un millimetro: dobbiamo riconquistare gli spazi e le opportunità che sono stati sottratti da chi ha guardato solo al proprio interesse, da chi ancora oggi ha l’abitudine di imporsi con la violenza e rende questo territorio ostile nei nostri confronti e delle nostre realizzazioni personali e professionali”.

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