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Lunedì, 29 Aprile 2024

A Foggia la reliquia di Livatino: all'Uni Fg la camicia insaguinata del giudice ragazzino ucciso dalla mafia

Simbolo di operosità e incorruttibilità, fu un giovane magistrato che dedicò la sua breve carriera a scardinare la criminalità mafiosa siciliana

Nato a Canicattì nel 1952, Rosario Angelo Livatino, divenne sostituto procuratore a soli 27 anni e solo dopo 10 anni giudice a latere. Durante la sua carriera si occupò delle cooperative di Porto Empedocle e dei finanziamenti alle stesse da parte della Regione Sicilia, nello stesso periodo indagó sulla mafia agrigentina, operazione che portó a 40 arresti. Nel 1990, a soli 38 anni venne assassinato, mentre si recava in tribunale, dalla 'Stidda' agrigentina.

Tra i primi ad arrivare sul posto ci fu Giovanni Falcone. In seguito a quanto prodotto durante la sua carriera e avendo dimostrato una assoluta dedizione al suo lavoro contro la criminalità, il 9 maggio 2022 venne proclamato, da Papa Francesco, beato e martire della criminalità.

Oggi l'università di Foggia ha accolto la sua reliquia, la camicia insanguinata che indossava quando venne brutalmente ucciso, come simbolo di legalità in una terra, quella di Capitanata, che pare abbia dimenticato il senso della legalità. 

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