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Domenica, 28 Aprile 2024

Case senza balconi e infissi, circondate dai ponteggi da più di 1 anno: il calvario di 100 famiglie di Vico del Gargano

Da oltre un anno, dal maxi sequestro della Guardia di Finanza e dal blocco dei conti correnti della società Mib di San Severo, le ditte subappaltatrici hanno interrotto i lavori in circa 100 appartamenti di Vico del Gargano.

Non sanno più a che santo votarsi le famiglie di Vico del Gargano che sul finire del 2020 hanno rilasciato il consenso ad avviare un progetto di ristrutturazione di facciate, infissi e balconi di alcune comproprietà, attraverso la norma dell’ecosismabonus, che, lo ricordiamo, dà diritto a una detrazione fino all’85% e rende il credito d’imposta cedibile a chiunque. “La maggior parte dei condomini che avevamo convocato si erano rivolti a noi per chiedere la ristrutturazione con qualsiasi forma di bonus. Incassato il parere positivo dei presenti, dopo lo studio di fattibilità abbiamo convocato un’altra assemblea e in quella sede abbiamo dato l’ok alla società di poter operare” sottolinea Grazia D’Altilia, amministratrice, insieme a Nada Cuozzo, dei condomini della cittadina garganica.

General contractor dell’operazione, la Mib di San Severo, la società finita nella lente delle procure di Roma e Foggia per la vicenda dei crediti derivanti da bonus fiscali in materia edilizia.

Il 23 dicembre 2021, lo ricordiamo, la Guardia di Finanza aveva eseguito due provvedimenti di sequestro d’urgenza, per ipotesi fraudolente, il primo di 1.017.680.552 euro e l'altro di 234.331.107 euro. La Procura di Roma si era espressa in questi termini: "L'entità veramente ingente dei crediti messi in circolazione mediante le due ipotizzate frodi e attualmente suscettibili di essere ulteriormente commercializzati, ha imposto di adottare il provvedimento di sequestro in via di urgenza, anche in considerazione delle modalità particolarmente semplificate previste dalla legge per la negoziazione dei crediti fiscali in materia edilizia che determina una velocissima circolazione degli stessi".

Il 25 di dicembre la Mama International Business Srl aveva convocato una riunione per esporre i fatti agli amministratori, avvocati, commercialisti e tecnici. “Ci avevano detto di stare tranquilli e che avevano fatto le cose in regola. D’altronde sin dall’inizio ci avevano fornito rassicurazioni a riguardo, avvertendoci che non ci saremmo dovuti preoccupare in caso di controlli, che sarebbero ugualmente arrivati”.

Il socio e amministratore della Mib, in una nota stampa del 27 dicembre, aveva evidenziato come le società avessero utilizzato la normativa storica sui bonus edilizi, "ovvero occorrente al sacrosanto miglioramento sismico ed eco-sostenibile dei fabbricati esistenti".

De Martino aveva sottolineato che "gli addetti ai lavori sanno che questa normativa garantisce la disponibilità solo di un credito d’imposta che deve essere poi monetizzato per avere il denaro necessario per fare le opere (grazie alla possibilità di cessione a chiunque prevista dall’art 121 del decreto Rilancio del luglio 2020)" e aggiunto che si tratta "di crediti generati sotto la stretta vigilanza di società di revisione, piattaforme digitali di stretto controllo documentale e perizie tecniche obbligatorie. Il tutto nella completa osservanza della legge".

Sul punto in cui la Procura aveva sostenuto che la presunta truffa sarebbe stata messa in atto da società “inesistenti” con la compiacenza di professionisti, aveva fatto notare come la società Mama International Business, esista da oltre 20 anni.

Tuttavia, da allora, i conti correnti della società sono bloccati e le ditte hanno sospeso i lavori. Cosicché, a più di un anno dalla faccenda, circa cento famiglie attendono di sapere se e quando ricominceranno le operazioni di ristrutturazione. Intanto anziani, donne e bambini, sono costretti a convivere con le facciate rovinate e le palazzine letteralmente circondate dalle impalcature. In alcuni casi senza infissi, in tanti altri, addirittura con i balconi scoperti, senza le ringhiere.

I lavori lasciati a metà hanno provocato danni ingenti alle pareti interne degli appartamenti: umidità, muffa e infiltrazioni d’acqua. “Ho paura per i miei due nipotini piccoli, un giorno uno di loro stava uscendo dal balcone, che non è protetto dalle inferriate. Non si può abbandonare così un palazzo” dichiara la signora Angela ai microfoni della nostra testata.

Gemma, 83 anni, ci apre il portone per mostrarci i segni evidenti dei danni provocati dalla sospensione dei lavori. I ladri hanno provato a farle visita entrando dalla finestra del “balcone”. Non dorme sonni tranquilli e teme che questo episodio possa verificarsi di nuovo. “Ho paura” ammette.

Le cose non vanno meglio a Pietro, anch'egli spaventato dall'idea che il suo bambino possa raggiungere il balcone: “Ci sono crepe, c’è dell’intonaco che cade e della muffa anche dietro la cucina”.

Orazio, agronomo e proprietario di un'abitazione, aggiunge: “Siamo in una situazione di forte degrado e difficoltà. Oltre al problema della polvere, trattandosi di tufo c’è un forte assorbimento di acqua con ricaduta negli appartamenti e nei garage. Siamo esausti, avremmo piacere che qualcuno ci dica quale possa essere la conclusione di questa tragica situazione che sta mettendo tutti in grave difficoltà”

L'obiettivo della Mib di Maurizio De Martino sarebbe quello di terminare i lavori, riferiscono le due amministratrici di condomino. Tuttavia, nell’ottobre scorso, la Cassazione ha dato ragione alla Procura di Foggia. Pertanto, i conti correnti restano bloccati.

Le famiglie sono disperate, Grazia e Nadia proveranno a interloquire con la Procura di Foggia: "E' diventato un problema sociale, nomineremo un avvocato".

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