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Venerdì, 26 Aprile 2024

Ultima ora, fiumi di droga e piantagioni sull'asse Foggia-Bari: arrestati 11 narcotrafficanti

Operazione Bari, ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone gravemente indiziate di produzione e cessione di ingenti quantitativi di stupefacenti, nonché detenzione abusiva di armi.

Su disposizione della Dda, il centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Bari ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice presso il Tribunale di Bari nei confronti di 11 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di produzione e cessione di sostanze stupefacenti nonché detenzione e ricettazione di armi.

Il provvedimento cautelare è stato emesso nell’ambito dell’operazione 'Zemra' a seguito di indagini effettuate tra ottobre 2018 e ottobre 2019, che hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di 5 italiani e 6 albanesi alcuni dei quali - a seguito dell’attività repressiva “a mare” effettuata nell’ambito delle operazioni Shefi e Kulmi - avevano spostato la produzione dello stupefacente dall’Albania alle province di Bari e Foggia, località dove sono state sottoposte a sequestro, tra l’altro, due piantagioni, coltivate in serre e composte da oltre 8mila piante di marijuana, per un peso di oltre una tonnellata e mezza, dalle quali sarebbe stato possibile ricavare oltre 10mila dosi di stupefacente da immettere sul mercato. 

Nel corso dell’attività investigativa, sviluppata sull’asse Cerignola-Bisceglie-Bari-Oria, sono stati monitorari dalla Dia, relativamente agli ingentissimi quantitativi di sostanza stupefacente, l’approvvigionamento (avvenuto sia nel Foggiano che nel Brindisino), il trasporto (avvenuto sempre “via terra” utilizzando veicoli appositamente  equipaggiati), la custodia (avvenuta, in alcuni casi, presso un immobile di Conversano), il trasporto sull’asse 'Puglia-Basilicata-Sicilia' (effettuato “via terra” da corrieri albanesi, supportati da un secondo veicolo con funzione di “staffetta”), i destinatari (identificati, in  alcuni casi, in soggetti domiciliati anche in Basilicata e Sicilia). 

Complessivamente sono stati riconosciuti dal giudice per le Indagini preliminari, a vario titolo, gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, la cui condotta è stata definita “professionale”, per eventi circoscritti in 32 capi d’imputazione relativi al sequestro di due  piantagioni, a diverse cessioni relative ad un totale di 140 kg di hashish, mezzo chilo di cocaina pura, 113 chili di marjuana nonché in relazione alla detenzione e ricettazione di due pistole calibro, sottoposte a sequestro, con matricola abrasa. 

L’esecuzione dell’operazione 'Zemra' costituisce, in realtà, una appendice del più ampio progetto investigativo della Direzione Distrettuale Antimafia e della Dia di Bari relativo al contrasto internazionale al fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti dall’Albania alla Puglia, nel cui ambito è operativa, a decorrere dal 2017, una squadra investigativa comune.

Uno strumento di cooperazione giudiziaria istituito tra la Ddadi Bari, la Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana ed Eurojust (Organismo che  sostiene la cooperazione giudiziaria nella lotta contro le forme gravi di criminalità transnazionale), che consente al personale della Dia di Bari ed alle autorità albanesi di effettuare approfondimenti investigativi congiunti, avvalendosi del fondamentale ruolo di coordinamento assicurato dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.  

Come ad esempio le operazioni Shefi, Kulmi e Shpirti, sempre condotte in Italia ed in Albania nell’ambito della Squadra Investigativa Comune, rispettivamente concluse nel  2018, 2020 e 2021 dalla Dia di Bari con l’esecuzione complessiva di 118 misure cautelari e sequestri patrimoniali per un valore di diversi milioni di euro, nel cui ambito sono state sequestrate circa sei tonnellate di droga tra marijuana, cocaina ed hashish, nonché sono stati eseguiti provvedimenti cautelari emessi direttamente dall’autorità giudiziaria albanese, con il contributo di quattro collaboratori di giustizia italiani, per reati di corruzione, abuso  d’ufficio, riciclaggio e traffico internazionale di ingentissimi quantitativi di sostanze stupefacenti. 

Gli odierni provvedimenti cautelari - tutti agli arresti domiciliari - sono stati eseguiti, ad  eccezione di un soggetto allo stato irreperibile, nelle province di Bari, Bat e Pavia. 

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