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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Orta Nova

Gli anni bui di Orta Nova, il Comune senza più un sindaco in odor di scioglimento per infiltrazioni mafiose

La decisione di istituire la Commissione, fu presa subito dopo, ma non per i gravissimi episodi di cronaca avvenuti tra settembre e ottobre, quando nel comune di Cinque Reali Siti si verificarono due efferati omicidi, cui seguirono le polemiche per la proclamazione del lutto cittadino per il figlio di Gaeta

Il 13 ottobre dello scorso anno la Prefettura di Foggia aveva stabilito l’insediamento della Commissione d’accesso agli atti presso il Comune di Orta Nova per svolgere “accertamenti mirati ed approfonditi volti a verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso o similare, tali da determinare un’alterazione del processo di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e dal compromettere il buon andamento e l’imparzialità dell’Amministrazione comunale, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidata”.

Il lavoro della Commissione composta dalla dott.ssa Angela Barbato, viceprefetto aggiunto presso la Prefettura di Foggia, dal dott. Vincenzo Centoletti, dirigente della Polizia Anticrimine presso la questura di Foggia, e dal sottotenente e comandante della terza sezione Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Foggia, Domenico Musto, si è concluso il 13 aprile.

La decisione di impiantare la Commissione fu presa immediatamente dopo i gravissimi episodi avvenuti tra settembre e ottobre, quando nel comune di Cinque Reali Siti si verificarono due efferati omicidi, cui seguirono le polemiche per la proclamazione del lutto cittadino durante i funerali del figlio di Andrea Gaeta, che il dottore sindaco, nel videomessaggio con cui il 28 aprile ha rassegnato le dimissioni, ha provato a spiegare così: “Ci siamo ritrovati di fronte a fatti di sangue che hanno visto anche dei giovanissimi come protagonisti, fatti di sangue non legati a questioni attinenti alla legalità, ed è il motivo per cui, di fronte a episodi così gravi, ho avuto una reazione estremamente umana, che mi ha indotto a proclamare il lutto cittadino per ogni vittima coinvolta, perché ho sempre pensato che debbano essere momenti di riflessione, in cui siamo chiamati a capire che bisogna frenare la violenza che si è consumata troppo spesso in questo paese ed evidenziando che la vita di ogni persona, nella sua sacralità, merita rispetto. Donne, madri, figli vittime di violenza portata alle estreme conseguenze in ambiti familiari o in contesti attinenti alla sfera personale. E questa mia reazione è stata letteralmente strumentalizzata da alcuni media, che hanno cercato di dare interpretazioni tendenziose e completamente sbagliate”.

Negli ultimi sei mesi la commissione d'accesso ha passato al setaccio i documenti dell’Ente comunale, perlopiù quelli relativi all’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, ad alcune pratiche per la concessione delle residenze ai cittadini stranieri e a quelli riguardanti l’abusivismo commerciale.

Se è vero che gli episodi sanguinosi hanno accelerato le operazioni di verifica, sono ben altri i motivi che potrebbero determinare lo scioglimento del Comune di Orta Nova, compiutamente disciplinato dal Tuel, testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, (artt. 143-146 del decreto legislativo n. 267 del 2000). “Improvvisamente, il problema di questo territorio, di questo paese, siamo diventati noi. Noi siamo convinti di aver ben operato nell’interesse dei cittadini ortesi”, ha tuonato il primo cittadino, che pure si era detto fiducioso sul lavoro della commissione, che a suo dire avrebbe fatto chiarezza sulla legittimità degli atti posti in essere dall’amministrazione comunale.

Quantunque, tre giorni fa il sindaco di Orta Nova ha gettato la spugna: “Le amministrazioni comunali dovrebbero essere accompagnate nel loro complesso percorso, soprattutto in terre difficili come la nostra, sia dai cittadini che dallo Stato, ma alcune volte si respira diffidenza, e la sensazione è quella di procedere da soli. Pertanto, per la mia onestà intellettuale, andare avanti in una situazione del genere, rappresenta soltanto un danno per il vivere civile e per la serenità dei cittadini”.

Il medico-sindaco, a poche ore dall'omicidio di Lorenzo Tammaro, detto Gerardo, avvenuto esattamente un mese dopo il delitto del figlio ventenne del presunto boss di Orta Nova ad opera del reo confesso Mirko Tammaro, aveva firmato la richiesta di convocazione di un tavolo per la sicurezza pubblica con il Prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, con queste parole: "Siamo profondamente preoccupati per l'escalation violenta che si sta consumando nel nostro paese in queste ultime settimane. Condanniamo fermamente ogni spargimento di sangue o forme di violenza. Purtroppo non si può più sottovalutare questa situazione. Abbiamo fortemente bisogno della presenza dello Stato in questo momento. Ora più che mai”

Il cinquantacinquenne - assassinato nei pressi della sua abitazione - aveva svolto un ruolo fondamentale nel corso delle indagini lampo sull'omicidio di via Saragat. Infatti, a poche ore dall'uccisione di Andrea Gaeta, aveva convinto il figlio a costituirsi. Mirko Tammaro era fuggito per paura di subire ritorsioni da parte della famiglia del ragazzo. 

Prima ancora dei due atroci delitti, gli anni guidati da Domenico Lasorsa erano stati segnati da alcune tragedie. Episodi terribili ai quali sono collegati il suicidio di Ciro Curcelli, l’agente della polizia penitenziaria che la notte del 12 ottobre 2019 aveva ucciso la moglie Teresa Santolupo e le due figlie di 13 e 18 anni, Miriana e Valentina, per poi togliersi la vita; e quello di Gerardo Tarantino, l’uomo suicida in carcere accusato del femminicidio di Tiziana Gentile. Il 28 ottobre 2019, per mano di Cristoforo Aghilar, era stata accoltellata e assassinata sul pianerottolo della sua abitazione Filomena Bruno.

Stragi familiari, femminicidi e suicidi evidenziati dal sindaco anche nell'ultimo videomessaggio: “I primi anni non sono stati affatto semplici per i diversi eventi che hanno colpito Orta Nova”.

Anni bui, non solo per il Covid, ma soprattutto per i frequenti episodi di cronaca nera: agguati, omicidi, femminicidi, incendi, rapine, bombe, furti, atti vandalici, truffe, risse, aggressioni, danneggiamenti, attentati e atti intimidatori.

Il 23 dicembre 2019 al presidente del Consiglio comunale Paolo Borea era stata incendiata l’autovettura. L’11 gennaio 2020, ignoti avevano fatto saltare il negozio della sorella Marianna (continua a leggere). Il 25 ottobre 2021 era stata incendiata l’auto di un sovrintendente dei vigili urbani.

Orta Nova potrebbe essere il sesto comune della Capitanata - dopo Monte Sant'Angelo, Mattinata, Cerignola, Manfredonia e Foggia - ad essere raggiunto dalla misura introdotta nel 1991. Questione di giorni nel caso in cui siano stati riscontrati "concreti, univoci e rilevanti" elementi "su collegamenti con la criminalità organizzata di tipo mafioso degli amministratori locali o su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l'imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali", incidendo negativamente sulla funzionalità dei servizi a queste affidati, oppure in grado di originare un "grave e perdurare pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica". 

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