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Cronaca Orta Nova

A Orta Nova tira una brutta aria: sindaco nel mirino sul lutto cittadino, lo Stato chiamato ad intervenire

Il caso delle esequie pubbliche vietate dalla Questura di Foggia e della proclamazione del lutto cittadino da parte del sindaco, finiscono su 'Il Fatto Quotidiano'. "I confini della legalità sono stati di molto oltrepassati"

A Orta Nova tira una brutta aria. Da tre anni nella città dei Cinque Reali Siti amministrata dal medico Domenico Lasorsa, si sono susseguiti una serie di gravi accadimenti; un’emorragia di sangue che ha macchiato e piegato la città. Orta Nova è tramortita e spaventata. Lo è soprattutto dopo l’omicidio del giovane Andrea Gaeta, figlio del presunto boss del posto, avvenuto in circostanze che nulla hanno a che vedere con la criminalità organizzata. Sarebbe stata invece la gelosia ad armare la mano assassina di Mirko Tammaro, che ha ammesso gli addebiti ma sull’episodio si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Sei persone assassinate, cinque donne e un ragazzo giovanissimo. Gli ortesi convivono da tre anni con questi drammi, compresi due suicidi, quello di Ciro Curcelli, l’agente della polizia penitenziaria che la notte del 12 ottobre 2019 ha ucciso la moglie Teresa Santolupo e le figlie di 13 e 18 anni Miriana e Valentino, per poi togliersi la vita; e quello avvenuto in carcere di Gerardo Tarantino, l’uomo accusato dell’uccisione di Tiziana Gentile avvenuto il 26 gennaio. Prima ancora, il 28 ottobre 2019, per mano di Cristoforo Aghilar, era stata accoltellata e assassinata sul pianerottolo della sua abitazione Filomena Bruno. L’ultimo grave episodio il 3 settembre in via Saragat.

Intanto, sull’omicidio di Andrea Gaeta sta facendo discutere l’ordinanza 114 del 9 settembre scorso con la quale il sindaco aveva proclamato il lutto cittadino per le “circostanze oltremodo brutali” che hanno “sottratto all’affetto dei suoi cari e di tutta la comunità cittadina” il giovane ragazzo, la cui scomparsa "ha suscitato profonda commozione tra i cittadini", si legge.

Un evento drammatico che ha riacceso il dibattito sulle violenze tra giovani per futili motivi e riaperto la discussione sul ruolo dello Stato e delle figure chiamate ad interpretarne le sue funzioni nei territori.

Circa l'opportunità di aver “ritenuto doveroso rappresentare alla famiglia la vicinanza per la tragica scomparsa del giovane Andrea, in forma privata”, di esporre a mezz’asta la bandiera comunale listata a lutto e di aver invitato (nella fascia oraria delle esequie) a sospendere tutte le attività, se ne è occupato ‘Il Fatto quotidiano’ in un articolo a firma di Antonello Caporale, che ha definito “oltre l’immaginabile” la decisione dell’amministrazione comunale di proclamare il lutto cittadino, nonostante la questura avesse vietato le esequie pubbliche “per gravi motivi di ordine pubblico” evidenzia il collega.

“Domandarsi cosa sia oramai lo Stato, anzi dove sia finito lo Stato, pare purtroppo una considerazione consumata e vuota. Ancora di più in questo territorio a nord di Foggia, divenuto il recinto entro il quale la criminalità ha deciso di rifiutare ogni potere pubblico asservendo le funzioni statuali ai propri interessi. La Capitanata, la grande piana un tempo nota per essere il granaio d’Italia è così divenuta il fortilizio del crimine, il terreno di scontro e di sfida con lo Stato. Resta da interrogarsi se la ministra dell’Interno non intenda, come immaginiamo, stabilire che i confini della legalità sono stati di molto oltrepassati, l’immagine dei poteri pubblici oltraggiata e derisa e quindi provvedere a rimuovere dalle funzioni il sindaco che l’ha nei fatti sfregiata” sottolinea Antonello Caporale sul caso scoppiato nella città dei Cinque Reali Siti "il cui forte tessuto criminale sarebbe caratterizzato dall’egemonia del gruppo Gaeta”, rispetto al quale nell’aprile 2021 la Direzione Investigativa Antimafia ha sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 500mila euro “nei confronti di pluripregiudicato dalla lunga militanza criminale vicino al citato gruppo” si legge nella relazione semestrale del 2021.

Frattanto, nella giornata di ieri, dopo tre giorni, è stato rimosso il pannello di grosse dimensioni installato il 10 settembre, giorno dei funerali del ragazzo, nei pressi di una rotatoria di Orta Nova, in cui si esprime cordoglio alla vittima: “E’ per te questo bacio nel vento, te lo manderò lì con almeno altri cento”.

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