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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Quel piano per uccidere l'imprenditore al casello: chieste condanne per Francavilla e gli uomini del clan

Le condanne chieste dal sostituto procuratore della Repubblica, il pm della Direzione Investigativa Antimafia, Carmela Bruna Manganelli, nel processo con il rito abbreviato nei confronti dei sei soggetti arrestati il 22 luglio 2022 nell'ambito del tentato omicidio dell'imprenditore edile Antonio Fratianni

Tredici anni di reclusione per Emiliano Francavilla, l'ideatore e promotore dell'azione delittuosa,.nonché fratello del boss Antonello, dodici anni di reclusione per Giuseppe Sonnino, 11 anni e 8 mesi per Antonio Lanza, incensurato e figlio di Mario Lanza, rispetto alla cui posizione sono stati chiesti 11 anni come per Michele Ragno (quest'ultimo ha partecipato alle fasi dell'ideazione, programmazione e preparazione dell'iter criminoso).

Inoltre, rischia 10 anni e 8 mesi Giovanni Consalvo, incensurato e genero di Emiliano Francavilla.

Sono le condanne avanzate dal sostituto procuratore della Repubblica, il pm della Direzione Investigativa Antimafia, Carmela Bruna Manganelli, nel processo con il rito abbreviato nei confronti dei sei soggetti arrestati il 22 luglio 2022 nell'ambito del tentato omicidio dell'imprenditore edile Antonio Fratianni, che sarebbe stato compiuto la sera di domenica 26 giugno dello stesso anno nei pressi del casello autostradale della zona industriale.

Un agguato in pieno stile mafioso, pianificato attraverso l’ausilio delle informazioni ottenute dal Gps che sarebbe stato installato sotto l’auto della vittima da un suo dipendente di fiducia, con l’obiettivo di monitorare tutti i suoi spostamenti. Avevano scelto data e luogo dell’agguato, quando cioè la vittima sarebbe rientrata in città da una località balneare.

I dettagli del piano omicidiario: "Sparo proprio"

Chi sono gli indagati

Emiliano Francavilla, ritenuto al momento tra i vertici della consorteria mafiosa ‘Sinesi-Francavilla’, dopo un lungo periodo di carcerazione dovuto agli arresti riportati nelle operazioni antimafia ‘Baccus’, ‘Rodolfo’, ‘Blauer’ e ‘Corona’, “per le quali ha riportato sentenze di condanna per reati associativi passati in giudicato, attualmente è libero da qualsiasi obbligo e quindi in grado di riprendere il suo ruolo all’interno della batteria mafiosa di appartenenza, impartendo disposizioni ad ordini ai sottoposti in riferimento alle strategie criminali da adottare”. Nell’ambito di Blauer, operazione eseguita dai carabinieri il 22 giugno 2011, era emerso che Emiliano Francavilla, unitamente ai sodali, avesse offerto supporto per la latitanza del boss di Monte Sant’Angelo dell’epoca, Francesco Li Bergolis.

Michele Ragno “è sicuramente un esponente della consorteria mafiosa ‘Sinesi-Francavilla’, tanto che in occasione del tentato omicidio di Vito Lanza avvenuto il 17 ottobre 2015, viene ripreso da alcune telecamere mentre, pochi minuti prima del grave fatto di sangue, sale a bordo dell’auto dei killer. Nell’occasione, nei suoi confronti non sono stati raggiunti sufficienti elementi di reità”. Per quanto riguarda l’appartenenza alla batteria ‘Sinesi-Francavilla’, nelle carte dell’inchiesta viene evidenziato che Michele Ragno ha subito sentenza di condanna di primo grado nell’ambito del procedimento penale antimafia ‘Corona’.

Antonio e Mario Lanza sono stati tratti in arresto il 16 aprile 2019 per tentata estorsione commessa nei confronti di imprenditori agricoli. Inoltre, presso la loro abitazione di campagna, base logistica per la commissione dell’agguato omicidiario ai danni di F.A., dove alcuni esponenti della consorteria ‘Moretti-Pellegrino-Lanza’, “avevano deciso di compiere un agguato, erano soliti frequentare alcuni sodali del clan. Sono imparentati con il marito della sorella di Antonello ed Emiliano Francavilla”.

Giuseppe Sonnino “è un pluripregiudicato locale che annovera innumerevoli precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, ma non è mai stati coinvolto in operazioni antimafia. Ciò nonostante l’attività tecnica espletata nell’ambito del procedimento sul tentato omicidio dell’imprenditore, ha cristallizzato la vicinanza di Sonnino a Emiliano Francavilla”.

Giovanni Consalvo “è legato da un rapporto sentimentale con la figlia di Emiliano Francavilla. Inoltre, annovera precedenti per reati contro il patrimonio”.

L'omicidio sventato dalla Mobile

Gli agenti, insieme ai colleghi di Bari e del Servizio Centrale Operativo, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, intervennero in tempo scongiurando che il gruppo, già armato e posizionato, facesse fuoco ai danni della vittima. Nelle immediatezze dei fatti furono bloccati due componenti del commando, i quali si erano appostati presso un casale abbandonato a ridosso dell’uscita autostradale Foggia Zona Industriale, con il compito di monitorare l’uscita della vittima dal casello e dare il via libera al crimine con utenze dedicate ‘punto-punto’.

L’attività è proseguita presso la campagna di due dei sette indagati, destinatari del provvedimento di fermo, base logistica del gruppo criminale, dove nel corso della perquisizione furono rinvenuti importanti elementi, quali autovetture, documenti d’identità e utenze cellulari.

Contemporaneamente, altri poliziotti hanno notarono una Fiat 500 rossa procedere a forte velocità, vale a dire l’auto che il commando avrebbe utilizzato di lì a poco per compiere l’agguato. Il tentativo di fuga terminò dopo parecchi chilometri. All’interno c’erano una bottiglia di benzina e dei bengala che sarebbero serviti per incendiare l’autovettura dopo l’omicidio e cancellare ogni tipo di prova.

Il commando, determinato ad uccidere la vittima designata, era anche nella disponibilità di un ingente quantitativo di armi.

Il tentato omicidio di Antonello Francavilla

Antonio Fratianni, fu arrestato successivamente per il tentato duplice omicidio di Antonello Francavilla e del figlio 15enne avvenuto avvenuto il 2 marzo a Nettuno, il giorno successivo all'agguato aveva denunciato agli uomini della Dia di Foggia, le estorsioni e l'ultimatum del boss

Il giorno successivo all'agguato al boss Antonello Francavilla avvenuto il 2 marzo scorso a Nettuno, dove il noto esponente della consorteria criminale era ristretto ai domiciliari (in quella circostanza rimase gravemente ferito anche il figlio 15enne), l'imprenditore edile di Foggia, Antonio Fratianni, trasferito in carcere con l'accusa di essere l'autore materiale del duplice tentato omicidio, si era recato presso gli uffici della sezione operativa della Dia di Foggia per denunciare di essere vittima - da molti anni - di estorsione da parte di Antonello Francavilla (chi è), il quale, un mese prima, a Nettuno, lo avrebbe minacciato puntandogli un coltello alla gola e dandogli un ultimatum di 15 giorni che sarebbe scaduto qualche giorno dopo l'agguato.

Tuttavia, in quella occasione, secondo le primissime ricostruzioni, a sparare sarebbero stati due finti poliziotti, che avrebbero simulato un controllo domiciliare. A seguito del gravissimo episodio, la squadra mobile di Foggia aveva avviato controlli e perquisizioni mirate (leggi qui).

L'imprenditore edile sapeva benissimo di trovarsi in pericolo di vita. "Lo so fin da quando ho incontrato l'ultima volta a Nettuno Francavilla Antonello nel mese di febbraio scorso. In quella occasione, dopo avermi minacciato con un coltello puntato alla gola, mi diede un ultimatum di 15 giorni che sarebbe scaduto qualche giorno dopo l'agguato di cui rimase vittima con il figlio a Nettuno, scaduto il quale, senza che gli avessi portato i soldi e ottemperato alle sue altre richieste, aveva dato ordine ai suoi complici su cosa farmi".(continua a leggere tutti i dettagli).

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