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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Stornara

Gemelli aggrediti a Stornara, uno è ancora in coma: anticipata istanza di messa alla prova per i due imputati

Il caso viene discusso dinanzi al Tribunale monocratico. Prossima udienza già calendarizzata a febbraio

La vicenda dei gemelli aggrediti a Stornara arriva in Tribunale, dove ieri mattina si è tenuta la prima udienza dinanzi al giudice Accardo. Si è trattato di una ‘udienza interlocutoria’, nella quale la difesa dei due imputati (avvocato Umberto Bulso) ha anticipato la volontà di presentare istanza di messa alla prova per i suoi assistiti.

Offerto inoltre un risarcimento danni per le parti lese - due gemelli 32enni di Orta Nova, uno dei quali ricoverato in stato di coma a ‘Casa Sollievo della sofferenza’ - commisurato all’entità del danno. Gli imputati, infatti, rispondono di lesioni aggravate dai futili motivi, poiché le perizie espletate dal consulente della procura (qui i dettagli) hanno evidenziato come il peggioramento dello stato di salute di uno dei due coinvolti non sia imputabile all’aggressione patita, ma ad una caduta sopraggiunta in ospedale.

La proposta risarcitoria avanzata, è stato anticipato in aula, non verrà accettata dalla controparte (rappresentata rispettivamente dagli avvocati Francesco Americo e Gianluca Ursitti). Il tutto verrà formalizzato nella prossima udienza, già calendarizzata a febbraio, nella quale il giudice potrebbe, eventualmente, anche esprimersi sulla richiesta di messa alla prova

Il fatto, lo ricordiamo, risale alla sera del 2 ottobre scorso: in seguito ad un banale diverbio, è scattata la violenza in danno dei gemelli. Di questi, uno ha riportato ferite giudicate guaribili in una manciata di giorni, l’altro ha incassato una prima prognosi di un mese (trauma facciale con ferita lacero-contusa del labbro superiore e frattura della ossa del naso) ma è tuttora ricoverato in ospedale, in stato di coma.

Le indagini, dirette dalla procura di Foggia e condotte dai carabinieri di Cerignola e di Stornara, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di due giovani del piccolo centro dei Cinque Reali Siti, destinatari della misura dell’obbligo di dimora e contestuale divieto di avvicinamento nei confronti delle vittime. 

L'accusa è di lesioni personali aggravate dai futili motivi (e non lesioni gravissime, né la più grave omicidio preterintenzionale) perché “non è stato accertato in maniera inequivocabile se le condizioni di una delle due vittime siano peggiorate per altre concause o il tutto sia stato causato esclusivamente dalle percosse ricevute”, come precisato dai militari all'indomani dell'esecuzione della misura.

La questione viene esplicitata negli atti: il giorno seguente il ricovero in ospedale, il 32enne - in attesa di essere sottoposto all'intervento chirurgico per la riduzione della frattura al naso - “è caduto battendo la testa sul pavimento”. Il personale del reparto (al quale non è imputata responsabilità alcuna) ha trovato il ragazzo “riverso sul pavimento in stato di incoscienza, con una evidente ferita a livello del capo e con una copiosa fuoriuscita di sangue”. Il giovane è stato quindi sottoposto ad un intervento neurochirurgico e ricoverato nel reparto di rianimazione, sedato e intubato, in prognosi riservata.

Per fare luce sulla concatenazione degli eventi, il pm aveva disposto una consulenza tecnica incaricando un medico-legale e uno specialista in radiodiagnostica e neurologia, la cui relazione ha confermato che in seguito all’aggressione subita lo scorso ottobre, il 32enne ha riportato “la frattura delle ossa del naso e una ferita lacero-contusa del labbro” e si evince che “a seguito della caduta occorsagli il giorno successivo, lo stesso ha subito un trauma cranico ed il conseguente coma (condizione clinica scarsamente soggetta a miglioramento)”.

Secondo i consulenti del  pm, la caduta “fu dovuta, probabilmente, ad un episodio sincopale”. La vicenda sarà ora sottoposta al giudizio del Tribunale monocratico.

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